ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

Bici elettrica da donna: perché comprarla, come sceglierla e ripararla

L’ebike è la bicicletta del momento. Già di grande tendenza nel 2018, la bicicletta a pedalata assistita, di cui esistono modelli specifici da donna, aveva prodotto un fatturato globale di oltre 14.000 miliardi di dollari, una cifra destinata a crescere del 6,39% tra il 2019 e il 2024 secondo ricerche fatte in epoca pre-Coronavirus. Secondo CONEBI, il partner industriale di ECF, European Cyclists’ Federation, le vendite di ebike in Europa hanno raggiunto il numero di 3 milioni pari a un aumento del 23% sull’anno precedente e a una quota del 17% del mercato della bicicletta in generale pari a 20 milion di unità. Elementi che portano a chiedermi, in un momento di grande boom della bicicletta: come si sceglie la bici a pedalata assistita, esiste la bici elettrica donna, c’è un manualetto con i consigli per gli acquisti?

Sul tema Come scegliere la bici da donna ho anche scritto Come scegliere la bici da corsa e una piccola guida all’acquisto della city bike. 

biciletta elettrica Trek Super Commuter
L’ebike Trek Super Commuter

Bici elettrica donna: come scegliere

Occorre innanzitutto differenziare tra la bicicletta a pedalata assistita e l’ebike. Paolo Franchi, responsabile Ricerca & Sviluppo di BRN Bike Parts, il maggiore distributore italiani di biciclette, accessori e componenti, ribadisce che la bici a pedalata assistita, uomo o donna, deve rispettare 3 criteri:

  1. per legge non può superare i 25 km/h di velocità; dopo quella soglia il motore si stacca.
  2. per attivare l’assistenza del motore bisogna pedalare.
  3. la potenza del motore non può superare i 250 W.

Al superamento di questi parametri, la bicicletta diventa totalmente elettrica e viene chiamata anche ebike o super pedelec. Fatta questa distinzione di massima, Paolo mi fa notare che, avendo allargato il numero e tipo di persone che vanno in bicicletta, la bici a pedalata assistita sta andando nella direzione di sopportare pesi maggiori. “Le gomme hanno una carcassa più resistente e sezioni più larghe (48-50 pollici); le selle hanno imbottiture (l’insieme delle parti morbide) più consistenti e con spessori diversi”.

Trend di mercato: batterie più piccole e freni a disco

Negli ultimi 2 anni, le biciclette a pedalata assistita che di per sé pesano almeno 20 kg, si sono preparate a trasportare ciclisti che arrivano a 100 kg. “Un altro trend delle bici a pedalata assistita è quello di avere un impianto frenante sempre più performante: freni a disco meccanico o idraulico (questi ultimi più complessi nella manutenzione), di dimensioni sempre più grandi”. Grande ricerca si sta facendo sulle componenti elettriche, nella direzione di migliorare il rapporto dimensione, peso e durata della batteria, senz’altro “la componente che incide di più sull’efficienza”.

Il peso di una batteria per ebike è più o meno stabile sui 2kg – 2,5kg. Ridurne la dimensione resta l’obiettivo primario di aziende di alta gamma come Samsung. Si sta affermando anche il trend di integrare sempre più le informazioni su velocità, consumo e prestazione con app da scaricare sul cellulare. “Alcuni motori”, mi fa notare Paolo di BRN Bike Parts, “sono ormai fatti con prese Usb per poter caricare cellulari e altri dispositivi”.

La bicicletta a pedalata assistita da donna: caratteristiche

Nella categoria delle city e-bike o bicicletta elettrica da città e da passeggio esistono telai da donna, con la canna curva o dritta, comunque agganciata al reggisella 10-15 cm più in basso rispetto a un telaio da uomo, per consentire di salire in sella più agevolmente. Il manubrio di queste biciclette a pedalata assistita è solitamente unisex mentre nelle mountain bike elettriche esistono telai e manubri più piccoli. La sella è costruita sulle misure delle ossa ischiatiche femminili. Fanno biciclette elettriche da donna Riese und Muller, Ktm Bikes, Brinke, Trek. E’ recente la notizia che anche Liv, il brand rosa di Giant, produce una bicicletta elettrica progettata appositamente per le donne basata sulla triade Fit, Form e Function. Si chiama Amiti E+2, è adatta sia su strada sia su percorsi misti o strade bianche ed è dotata di una batteria Giant che si ricarica fino al 60% in 90 minuti. Il brand italiano MBM lancia per il 2020 la Primavera a pedalata assistita. Non una bicicletta progettata ad hoc, l’ebike da città da donna di MBM ricalca il modello della bicicletta più classica e più venduta del brand: in alluminio, con la batteria integrata nel tubo obliquo, il motore centrale, 5 livelli di assistenza, 3 rapporti, ruote da 28 mm, nei colori celeste, rosa-pelle, menta e nero. Ma, ahimé, pesa 25 kg ed è prodotta in taglia unica.

Quanto costa una bici elettrica donna?

Per comprare una buona bici a pedalata assistita ci vogliono almeno 1500-1700 euro. Il prezzo si alza se la qualità dei componenti (motore, batteria, freni, computer di bordo) è alta. Il sondaggio effettuato, nella primavera del 2019, da Bike Events svela che il 33,77% del campione era disposto a spendere 1000-2000 euro, il 33,46% la somma di 500-1000 euro e solo il 7,69% ritiene di voler spendere 2000-3000 euro.

Grafico sull’ebike da città tratto dal survey 2019 di Bike Events

Donne e motori: che utilizzo fare della e-bike?

Vuoi pedalare in montagna? Su strada o sterrato? Useresti la biciclette per andare al lavoro, fare la spesa, portare i bambini a scuola o in piscina? Chiediti cosa ne faresti e non strafare: per fare vacanze in bicicletta sui sentieri di montagna occorre una mtb assistita con un certo tipo di ruota che risulterebbe invece pesante e ingombrante in città. Se intendi viaggiare, ricorda che una bici da viaggio deve essere dotata di portapacchi e avere pneumatici di almeno 28 pollici. Ricorda anche che esistono ciclovie con fondo stradale in ghiaia come il tratto dolomitico tra Dobbiaco e Cortina della Monaco Venezia che richiedono al meglio una mountain bike elettrica. Sulle ciclabili su asfalto, diffuse generalmente in Trentino, Alto Adige, Germania e Austria, è sufficiente una bici da turismo. A questo proposito leggi anche quanto scrivo sulle cargo bike elettriche.

Come funziona la bici elettrica?

La bici elettrica da donna, come tutte le altre, funziona con un criterio apparentemente molto semplice: è azionata dalla pedalata, quindi dalla potenza muscolare, e assistita da un motore elettrico collocato all’interno del telaio o nel mozzo della ruota. Il motore ha la funzione, idealmente, di alleggerire il peso totale dato da ciclista più bicicletta. I sensori misurano la potenza impartita ai pedali o alla ruota regolando o accoppiando alla pedalata muscolare il migliore supporto di motore. Il motore elettrico, in buona sostanza, eroga potenza in funzione di quello che si dà muscolarmente. Vi ricordo, come scritto sopra, che, per legge, in Italia, l’assistenza del motore viene disattivata al superamento dei 25 km/h di velocità, il che può accadere spesso sia in pianura sia in discesa. Esistono tuttavia svariati sistemi, un mix di hardware e software, per sbloccare il motore. Non solo legali, quindi non ne parlerò oltre.

Motore al mozzo o nel movimento centrale?

Esistono ebike con il motore collocato all’interno del telaio, in posizione centrale, e bici elettriche con il motore inserito in uno spazio più piccolo, il mozzo della ruota. Sul tema ho raccolto svariati commenti su cui non mi sbilancio non essendo un ingegnere. Pare che il motore centrale assicuri una pedalata più “naturale” e meno sbilanciata, il che è importante soprattutto su salite e discese, e per le biciclette elettriche da montagna. Secondo alcuni, la collocazione nel mozzo è sintomo di minori potenza, autonomia e prezzo. Secondo altri, il motore al mozzo, collegato al movimento della ruota, è vantaggioso perché recupera in batteria anche l’energia della frenata. Sull’argomento, Paolo Franchi di BRN Bike Parts non ha dubbi: “il motore integrato nel movimento centrale è più performante, vicino alla trazione diretta del pedale, dotato di un sensore di pressione che eroga potenza in funzione della spinta, e più logico per il baricentro della bicicletta”.

Quale batteria?

Va scelta la batteria più capiente, possibilmente a 400 Wh, che ti consente di effettuare, senza necessità di ricarica, almeno 4 spostamenti urbani di circa 10 km. Per caricare la batteria bastano i cavi dati in dotazione e una normale presa elettrica da inserire a casa o in garage o nelle poche colonnine compatibili esistenti (il Trentino, con il progetto evway, è la provincia più dotata, ma esistono buoni progetti anche in Friuli Venezia Giulia). Per una migliore gestione del baricentro è bene che la batteria sua collocata nel tubo obliquo del telaio, sacrificando il posto riservato al porta borraccia.

E’ possibile trovare una e-bike leggera?

Difficile scendere sotto i 18-20 kg. Solo la bicicletta da corsa a pedalata assistita riesce ad essere meno pesante, ma è senz’altro un genere di bici a sé. Alcuni fabbricanti stanno provando a fare biciclette a pedalata assistita in carbonio, invece che nel tradizionale alluminio. Secondo alcuni, il prezzo, così, si alzerebbe inutilmente visto che il carbonio non ha la resistenza adatta a sostenere il peso e la meccanica della bici elettrica. Ricordiamo anche che il peso della bici elettrica non ne rende facile l’utilizzo intermodale (auto + bici, treno + bici). Ad Atene, ho di recente provato, con soddisfazione, anche una ebike fatta interamente di legno come puoi leggere in questo mio articolo.

Chi ripara la bici elettrica da donna?

Se la bicicletta è dotata di un motore Bosch, il servizio di assistenza post vendita funziona così: bisogna tornare nel negozio dove si è acquistata la bici. Il negoziante opportunamente formato e informato dovrebbe disporre di una strumentazione diagnostica che lo mette in grado di risolvere il problema o di chiamare il call centre dedicato (in italiano). Bosch fornisce anche un numero di assistenza dedicato al cliente finale. Il negoziante-ciclomeccanico non è autorizzato ad aprire il motore o la batteria che vanno infatti rispediti a Bosch, in Germania.

E’ consigliabile acquistare e-bike online?

Sì, se si è certi che dietro il venditore online ci sia un negozio italiano che abbia rivenditori anche nella città dove si risiede in modo da sapere dove portare la bici in caso di mal funzionamento. Esistono anche rivenditori con ciclofficina che riparano biciclette elettriche comprate altrove. Una disponibilità che resta a discrezione dei negozianti. In generale, la vendita delle ebike è prerogativa di rivenditori specializzati. La grande distribuzione non è ancora pronta, soprattutto sul versate dell’assistenza post vendita.

Esistono bici da corsa elettriche?

Una delle prime biciclette da corsa a pedalata assistita apparse sul mercato, in Italia, è la Nytro di Pinarello, all’epoca nuova per design e geometrie, di carbonio, con i freni a disco, dal peso di appena 13 kg (9 senza la batteria). Quando è uscita, la bici da corsa con il motore elettrico di Pinarello ha sollevato un polverone per il taglio maschilista della sua comunicazione rivolta a un target femminile che, pur volendo andare in bici, non aveva le gambe per tenere il passo degli uomini. In seguito alla rivolta social, i post sono stati ritirati. Provata durante la tappa San Gimignano Orbetello del Giro E 2019, l’elettrica di Pinarello ha dato al team Enit qualche problema di attivazione di batteria.

bici da corsa elettrica Colnago
La e64 elettrica di Colnago

Nel marzo del 2019 anche Colnago ha lanciato la e64, la sua prima bici da corsa con motore elettrico: in carbonio, superleggera (12 kg batteria compresa), con motore nel mozzo posteriore (3,7 kg di peso in grado di sviluppare una potenza di 250 watt), i freni a disco, la batteria nel tubo obliquo del telaio, il gruppo Shimano Ultegra a 11 velocità, il design accattivante, al costo di 4.900 euro. Producono adesso bici da corsa elettriche anche Bianchi, De Rosa, Olmo, Trek e Fusion. Fate però attenzione a un aspetto. Si tratta di produzioni limitate: difficilmente troverete una taglia Small da donna.  Troverete la taglia Small punto e basta. Il trend in questo ambito è decisamente quello della miniaturizzazione del motore che non dovrebbe, auspicabilmente, superare i 2 kg di peso.

e-bike familiare GDS Tern
L’ebike familiare GDS della Tern

Pieghevoli elettriche ed ebike familiari

E’ attesa per il 2021 l’arrivo sul mercato italiano della Brompton pieghevole con la batteria attaccata sul davanti, collocabile in una speciale borsa portatile. E-bike pieghevoli sono prodotte anche da Tern, brand famoso per la GDS, un’eccezionale bici elettrica familiare progettata per trasportare 1 adulto, 2 bambini, la spesa settimanale o 180 kg di carico complessivo, lunga 180 cm, con manubrio e sella regolabile.

Esistono biciclette gravel elettriche?

Gravel a pedalata assistita, nei colori bianco/rosso e nero/verde sono prodotte da diversi brand tra cui Colnago che l’ha chiamata eGRV. In questa bicicletta, la batteria è collocata nel tubo obliquo e il motore nel mozzo. L’assistenza viene attivata attraverso un clic su un pulsante collocato sul tubo orizzontale che è leggermente sloping. Scaricando l’app ebikemotion e registrandosi sul relativo sito, si possono avere tutti i dati su durata della batteria, attività e localizzazione. Come per le bici da corsa elettriche, non esistono versioni da donna. Lo stesso dicasi per la gravel di Giant, marchio leader nel mercato mondiale, che ha il telaio in alluminio e batteria Yamaha integrata nel tubo obliquo, la Revolt E+Pro. In linea di massima, più che sulle gravel, la ricerca e lo sviluppo si orientano verso le mountain bike elettriche che hanno un prezzo medio più elevato. Anche per le mtb, la direzione va verso il ridimensionamento delle forme senza nulla togliere alla potenza.

ebike gravel Colnago
La eGRV di Colnago

Come combattere i furti

La bici elettrica diventa inutilizzabile se si rimuove il computerino che gestisce l’elettronica e la batteria. Il che scoraggerebbe i ladri. In alcune biciclette è incorporato, quindi inalienabile. I nuovi dispositivi garantiscono la funzione della geolocalizzazione, utile in caso di furto. Sul tema furto leggi anche BikeBee, il registro delle biciclette.

Ci vuole un abbigliamento specifico?

Ci vuole l’abbigliamento tecnico da bicicletta se si compiono uscite di un intero giorno o lunghi viaggi. Ci si può anche divertire a curiosare nella nuova collezione VAUDE disegnata appositamente per gli ebiker: lo zaino E-Bracket adatto anche a contenere una batteria di riserva e i cavi per la ricarica, la maglia E-Moab e il pantaloncino, entrambi robusti e antivento. Lo zaino, in particolare, è stato disegnato con un una speciale attenzione alla suddivisione in scomparti. Quello per la batteria di ricambio è collocato sul fondo in modo da abbassarne il baricentro. L’imbottittura dorsale e gli spallacci sono più consistenti e stabili visto il peso che si suppone maggiore.

scarpe ciclismo freeride per ebike, mtb, spinning
Le scarpe Freeride di BRN Bike Parts

Pensate per la bici a pedalata assistita, ma anche per lo spinning e la mountain bike, sono le scarpe Freeride della collezione 2020 di BRN Bike Parts. Si tratta di una scarpa neutra multiuso, dotata di innesto per le tacchette, per chi vuole agganciarsi, ma utilizzabili anche per chi non usa lo sgancio rapido ed è abituato ad alternare tratti a piedi con tratti in bicicletta. Di colore nero, rinforzate sulla punta e con lo strappo in velcro, hanno la caratteristica di essere fornite con lacci di 5 differenti colori: giallo, verde acido, rosa fucsia, arancio e nero. Le misure disponibili partono dal 37 fino al 46.

Ci vuole l’assicurazione?

Il quesito insorge in seguito alla lettura di un comunicato della European Ciclysts’ Federation che recita il seguente: “la Commissione Europea ha presentato il 24 maggio 2018 un emendamento alla Direttiva sull’Assicurazione dei Veicoli a Motore, le cui implicazioni renderebbero non a norma gli utilizzatori di ebike”. In altre parole, qualora la proposta diventasse legge, la bicicletta a pedalata assistita, così come già le moto, sarebbero soggette a obbligo di assicurazione. Ad oggi, solo le super-ebike o super pedelec che possono raggiungere il limite di 45 km/h erano sottoposte a quest’obbligo. Staremo a vedere…

Sull’argomento leggi anche Ebike Taurus, la prima bicicletta elettrica che è anche bella.

 

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