ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

Storie

Grandi salite in bicicletta: libri, siti, lista e curiosità

Le grandi salite stanno al ciclismo come i “munros” stanno al trekking delle Highlands: si programmano con cura, si spuntano una a una dalla lista del ciclista, si mettono in saccoccia, si fissano nella memoria e su Instagram. Proprio come si fa in Scozia con le 282 montagne che superano i 914 metri (3000 piedi) catalogate nel 1891 da Sir High Munro, primo presidente dello Scottish Mountaneering Club da cui viene il termine munro-bagging. I ciclisti, invece, quante salite ambirebbero a mettere nel sacco ogni anno? L’uscita del libro Epic Cycle Tours del giornalista sportivo Enrico Aiello che snocciola, con dati e descrizioni, le più grandi salite del ciclismo in Italia, di Francia e del Belgio, mi porta raccogliere qualche curiosità sulle…

Eroica Montalcino: dal 30 agosto è segnalato il nuovo Percorso Permanente

Il 30 agosto 2020, posticipata rispetto alla sua tradizionale data di primavera, si svolgerà L’Eroica Montalcino. Le iscrizioni sono ancora aperte. L’Eroica di Gaiole è stata invece posticipata al 2021, per evitare assembramenti. Per Montalcino, la data di fine agosto segna anche la nascita reale del Percorso Permanente, finalmente segnalato con pannelli turistici di colore marrone che riportano, oltre alla scritta Eroica Montalcino, anche il simbolo della bicicletta. Un fatto che mi riporta indietro alla primavera di un anno fa quando ho sentito parlare per la prima volta di questo secondo Percorso Permanente. In quell’occasione, nonostante le previsioni pessime, la bruma e nessuna voglia di alzarsi dal letto, con grande senso di scoperta ho pedalato. Eccone il resoconto. L’Eroica Montalcino…

Le ferrovie dismesse trasformate in greenway: tutte le vie verdi d’Italia

Sono più di 6.000 in Italia i km di ferrovie dismesse di cui la metà potrebbe diventare vie verdi, sentieri da fruire slow, a piedi o in bicicletta, meglio conosciuti come greenway. Si tratta di sedimi ferroviari in alcuni casi ancora armati di binari dove i vecchi treni potrebbero essere ripristinati in chiave escursionistica, come è successo in Friuli Venezia Giulia sul tratto Sacile Gemona. Percorsi di mobilità dolce dove, si legge nella 3a edizione dell’Atlante delle Greenway su linee FS di RFI, Rete Ferroviaria Italiana, si potrebbero utilizzare i così detti ferrocicli, i carrelli a pedale che si muovono sui binari dismessi. Nella definizione della European Greenways Association, le greenway sono “riservate esclusivamente a spostamenti non motorizzati, con caratteristiche…

Velodromo Vigorelli a Milano: storia, record e riapertura

Il 23 febbraio 2020 riapre lo storico Velodromo Vigorelli, a Milano per una sessione di allenamento libero. Vi si potrà accedere con la propria bicicletta da pista o noleggiarne una sul posto. E’ obbligatorio arrivare con casco e tessera di affiliazione sportiva. Il comitato di gestione (info@vigorelli.eu), in una nota su Facebook, ricorda di non fumare, non camminare sulla pista, di sorpassare sempre dal lato esterno (a destra), di non procedere a zig zag e di lasciare la corsia dei velocisti a fondo pista, ai ciclisti più grintosi. Una riapertura che mi dà il pretesto per rispolverare un po’ di storia e per dare la notizia dell’accordo con l’azienda Look che fornirà al Velodromo una flotta di biciclette da pista…

Baiskeli, il progetto che porta biciclette solidali e ciclo-safari in Tanzania

In swahili, la lingua parlata nell’Africa orientale che ha dato al mondo la parola safari (viaggio, esplorazione di terre incognite), baiskeli significa bicicletta. Il suo suono è caldo, la sua pronuncia è già promessa di un mondo migliore. La sua storia, raccontatami da Riccardo Bosi e Matteo Fiorini, è quella di un progetto che ha preso forma qualche mese fa mescolando intenzioni e fato, come nelle più belle favole. Baiskeli ha a che fare con una vecchia stalla di mattoni rossi cotti al sole della Tanzania, una valigia piena di arnesi da ciclomeccanico e con l’idea che una ciclofficina, aperta a Pomerini, nel cuore del Paese, 535 km a sudovest di Dar es Salaam, tra savana e sabbia, possa diventare…

Un euro a ruota per regalare una bicicletta in Africa e migliorare un po’ il mondo

Bastano 134 euro per adottare una bicicletta e destinarla, attraverso la onlus World Bicycle Relief, a chi ne ha bisogno in Africa. La prossima volta che entrate in un negozio di biciclette per gonfiare le ruote, pensateci. Cercate una scatola di cartone colorato con la scritta 1 Euro a ruota per l’Africa. Per ricambiare la gentilezza, lasciateci dentro uno, dieci, cento euro. Per iniziare, le monete da un euro vanno benissimo. Abbiamo cominciato così anche noi. Da un primo passo, un incontro davanti a una fetta di pizza al trancio in cui ci siamo chiesti: cosa possiamo fare? Il noi è formato da un gruppetto di fedelissimi della bicicletta: Davide Maggi, anima e co-proprietario del negozio Stazione delle Biciclette a…

100 anni di acciaio Columbus: la liaison tra biciclette, aeroplani e sedie Bauhaus

Quando, nel 1919, l’architetto Walter Gropius fondava a Weimar la scuola Bauhaus, la cittadina medievale a 290 km da Berlino cominciò ad attirare accademici e talenti che, interrogandosi su forma e funzione, influenzarono danza e design, moda e caratteri tipografici, architettura e arte. Nello stesso anno nasceva a Milano, per mano del 28enne Angelo Luigi Colombo, un’azienda specializzata nella fabbricazione di tubi di acciaio per biciclette, moto, e aeroplani, la Columbus. A Weimar, la stagione del Bauhaus durò poco più di 10 anni: nel 1933, venne chiusa dal Nazismo che mal digeriva scuole di pensiero non allineate alla retorica del regime. Così non fu per la Columbus che ha legato il suo nome ai leggendari tubi di acciaio che compongono…

Maratona delle Dolomiti: 10 cose che non sapevo

Tra i 4 passi dolomitici, in bici da corsa, ho pedalato tante volte e con qualsiasi meteo: sotto la pioggia nel grigio Sellaronda Bike Day 2019, con il sole nell’estate del 2017 durante il Dolomites Bike Day e in occasione della temutissima Maratona delle Dolomiti o dles Dolomites del 2017. Quell’anno fu la mia prima volta in tutti i casi: il mio battesimo nel silenzio della chiusura dei passi alpini. In attesa della prossima gf (grandfondo) delle Dolomiti supportata dalla partnership con Waze che includerà nelle mappe della sua app gli orari dei passi chiusi al traffico, ecco le 10 cose che ho scoperto nella Maratona del 2017 mentre la mia border collie Laya mi aspettava, speranzosa di una passeggiata tra le amiche mucche,…

Dal 1° Giro d’Italia a Cycl-e around: Pirelli riscopre la bicicletta

Ci vogliono guanti bianchi, cautela e una discreta dose curiosità per entrare alla Fondazione Pirelli, in zona Bicocca, a Milano, e maneggiare, come se fossero reperti preziosi, i materiali di archivio che attestano l’antico legame dell’azienda con la bicicletta. Chi associa Pirelli alla produzione di soli pneumatici da strada e da Formula 1 si sbaglia. Io ero tra questi. Mi sono dovuta ricredere. All’interno dello storico Fabbricato 134, nell’ex area industriale della Bicocca, trasformato nel 2008 in custode della memoria del patrimonio aziendale, ho trovato manifesti, documenti, listini prezzi, fotografie, disegni e articoli che raccontano il legame tra Pirelli e la bicicletta. Per i cercatori di tracce, una manna (visite su prenotazione dal lunedì al venerdì in orari prestabiliti). Il…

Gravel: come non avere paura delle strade bianche

Chi ha paura delle strade bianche? Quelle strade che in bicicletta celano insidie che l’asfalto ha quasi cancellato. Quelle dove le ruote, scrive Marco Pastonesi nel suo ultimo La leggenda delle strade bianche, Ediciclo 2017, “guizzano e svirgolano, slittano e scivolano, sfuggono e scappano”. Quei percorsi “di terra, ghiaia, ghiaino, sassi, sassetti, sassolini, sassacci, argilla e fango” dove le biciclette slittano, galleggiano e sculettano. Le strade del ciclismo nascono bianche “In Francia e Svizzera”, leggo dal bel libro di Pastonesi, “si comincia ad asfaltare nella prima metà dell’Ottocento; in Italia nella seconda”. Le prime a rivestirsi di bitume furono le vie ad interesse commerciale e tra i grandi valichi. Lo conferma La storia dell’asfalto di Gian Luca Lapini. All’inizio, non…

La Madonna del Ghisallo, le bici d’epoca e le altre donne del colle

La Madonna del Ghisallo, dal 1949 Protettrice dei ciclisti, è una delle donne del variegato mondo della bicicletta. Si merita quindi una piccola menzione su questo blog anche a vantaggio di chi sta facendo vacanze in bici sul Lago di Como. Nella realtà, il suo ritratto, una copia realizzata nel XVI secolo, appare, incorniciato in modo importante, sull’altare di un piccolo Santuario del Colle del Ghisallo, del XVII secolo. Raffigurata nell’atto di allattare il Bambino, pare fosse chiamata la Madonna del Latte prima di essere rinominata, con tanto di bolla papale di Pio XII, Celeste Patrona dei ciclisti italiani. La storia è andata più o meno così. L’immagine della Madonna era molto venerata dalla gente del passo del Ghisallo. Le…

Il nuovo libro di Matteo Marzotto, l’imprenditore ciclista che pedala a favore della ricerca

Il viaggio della speranza, per chi è malato di fibrosi cistica, si chiama anche Bike TourGether. Nel titolo del nuovo libro di Matteo Marzotto, imprenditore e ciclista da sempre, è contenuto un messaggio forte: le lotte per le buone cause, cosi come le pedalate più conviviali si fanno insieme, unendo le forze, passandosi idee, solidarietà e borracce. Il libro (Cairoeditore), i cui proventi sono totalmente devoluti, racconta i Bike Tour effettuati in tutta la Penisola per sensibilizzare sul tema della fibrosi cistica e creare eventi di raccolta fondi. Il retroscena risale al 1989. In quell’anno, la perdita della sorella Annalisa, “il mio angelo custode”, malata di fibrosi cistica, muove le intenzioni di Matteo nella direzione della solidarietà. Marzotto fonda in seguito,…

La favola sulla bicicletta di un bambino di 10 anni

Ad appena 10 anni, Vittorio Imparato di Scauri (Latina) ha vinto il primo premio nella Narrativa Bambini al Bicicletterario 2018. Un premio che ho contribuito a consegnargli visto che, nella giuria, gli avevo dato il massimo dei voti. Prima di pubblicarlo su questo blog ho telefonato alla mamma Luciana Fusco, ex farmacista: “Vittorio si aspettava una bicicletta… Ha avuto in premio un casco, una pompa, i pedali, una sacca da bici e il libro su cui è stato pubblicato il suo racconto. La bicicletta che ha descritto esiste realmente nella cantina di mio padre, appesa al muro. Vittorio chiede sempre al nonno perché non la mette a terra”. Vittorio Imparato è un bambino “sensibile, che ascolta, educato e coinvolto affettivamente”.…

Mikael Colville-Andersen, l’urbanista che crede nel “ritorno” della bicicletta

Sabato 12 maggio, in una piazza del quartiere NoLo a Milano, ho incontrato un uomo che volevo conoscere da tempo. Niente di romantico però. Cinquantenne, di Copenhagen, studi da attore e regista a Los Angeles, Mikael Colville-Andersen è l’urban designer più famoso del mondo della bicicletta, l’uomo che nel 2009 ha fondato Copehagenize, lo studio di comunicazione e progettazione delle città a misura di bicicletta che pubblica, ogni due anni, l’indice delle città più bike friendly nel mondo. A Milano con una troupe televisiva canadese, l’urbanista del mondo bike stava girando il primo episodio della seconda stagione di Life-Sized City, un programma che, dal prossimo autunno, andrà in onda anche su laEffe con il titolo di Racconti dalle città del…

Al Trento Film Festival il nuovo film sul campione ciclista Francesco Moser

Il grande Francesco Moser e il suo record dell’ora di Città del Messico sono gli indiscussi protagonisti del film documentario Moser Scacco al tempo di Nello Correale che ho avuto in piacere di vedere in anteprima al Cinemino di Milano. Dal sole vivido della mattinata, le scale del piccolo cinema d’essai mi hanno immerso tra le nebbie invernali di Palù di Giovo, fuori Trento, dove Francesco con tutta la famiglia coltiva da tempo ordinati vigneti. E dove ancora pedala. Fisico asciutto, spalle larghe, un’altezza invidiabile, le mani segnate dalla tenacia con cui ha stretto per anni il manubrio, il viso inciso dalla continua esposizione a sole, freddo e vento, il Francesco ciclista e viticoltore era in sala con noi. A…

L’Eroica: 10 motivi per pedalare con una bici vintage nel Chianti

All’Eroica, la ciclostorica più famosa del mondo, noi donne cicliste eravamo 850, un numero che per la prima volta ha superato il 10% dei partecipanti. Una ciclista è arrivata dalla Cina. Io più semplicemente da Casole d’Elsa, in Toscana. Nei 50 minuti di viaggio che mi separavano da Gaiole in Chianti, mi sono chiesta: perché L’Eroica piace così tanto? Perché muove ciclisti dai più remoti angoli del mondo (nel 2017 da 58 paesi stranieri tra cui Azerbaigian, Vanuatu, Pakistan, Perù)? Così ho cominciato a stilare la mia personalissima lista di buoni motivi. L’Eroica piace perché… 1. L’Eroica è un rito, il rito ciclistico che segna l’entrata nell’autunno. Castagne, cachi e foglie oro-arancio come nelle Langhe, le Foreste Casentinesi e le Colline del Prosecco dove…

La border collie, la bici, il trasportino e il grano…

Si possono portare i cani in bicicletta? Nel cestino o nel carrello? La domanda mi insegue da tempo, da quando quel 4 febbraio 2016, una dolcissima border collie di nome Laya è arrivata nella mia vita. Ai border collie, mi hanno detto, puoi far fare di tutto. Alla fine però, si accucciano, dormono e sognano solo le pecore. Deve essere andata più o meno così lo scorso weekend, quando con Laya ho raggiunto, a Tabiano, in Emilia Romagna, l’inseparabile coppia formata dall’Australian cattle M’Ugly e Massimiliano Bravi, assemblatore di bici artigianali e guida cicloturistica del territorio, esperto di trasporto cani in carrellino e rimorchio. Scopo della gita: insegnare a Laya ad andare in bicicletta sul trasportino. Cani in bicicletta: carrello, cestino…

Piccola storia della bicicletta e del perché sono grata alla ruota

“Si può pedalare su biciclette con ruote quadrate?”. Il quesito, titolo del primo problema allo scritto di matematica della maturità scientifica del 2017, era su tutte le news. Non so cosa ne abbiano pensato i maturandi, ma per me, pur ammantata di equazioni e sistemi complessi, che si parli di fisica della bici, di ruote grandi o quadrate, e della storia della bicicletta è un bene. Le ruote quadrate esistono. È dimostrato al Momath Museum of Mathematics di Manhattan. Una sala del museo, “the coolest thing that ever happened to math”, esibisce una pedana il cui profilo soddisfa alcuni precisi requisiti di “curva catenaria”, una gobba meno appuntita della parabola, su cui di recente ci è salito anche Jeremy Irons…

La prima bicicletta della storia: l’inventore, la draisina e il vulcano

Chi ha inventato la bicicletta? Perché si è chiamata Draisina la prima bicicletta della storia? In materia di invenzione e storia della bicicletta, non avevo mai dato troppo credito alla storiella del vulcano Tambora, in Indonesia, che nella primavera del 1815 avrebbe inondato i raccolti di ceneri, originando una piccola Era Glaciale. Della forte carestia di avena che ne originò, indispensabile combustibile per le carrozze a cavallo, doveva probabilmente essere consapevole un tale barone Karl Drais, di stanza in quegli anni a Mannheim. Di formazione forestale e di vocazione inventore, il barone pensò che fosse necessario concepire un nuovo calesse, che consumasse meno biada. Così inventò la prima bicicletta della storia, la Draisina, che da lui prese appunto il nome. La storiella…

Un nuovo anello ciclabile tra i rododendri, sulla strada Panoramica Zegna

Una strada panoramica da fare in bici, con molta storia. Tra il Sentiero del Lupo e la Conca dei Rododendri, il Giro della Civetta e la Strada delle More, all’ombra del non lontano Monte Rosa, nel Biellese, in Piemonte, scorre la strada Panoramica Zegna. La più alta della zona, molto battuta dai ciclisti, la strada era stata progettata negli anni 1930 da Ermenegildo Zegna come un testamento spirituale: nella visione illuminata dell’imprenditore doveva essere l’anello di congiunzione tra il mondo alpino e quello laniero. Ritagliata tra betulle, conifere e faggete, alpeggi e rifugi di pastori, a 1000-1500 metri, all’altezza dei valichi tra Monte Rubello, Cima della Ragna, Monte Moncerchio e il Monticchio, la strada Panoramica Zegna fu costruita all’insegna del sacro…

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