ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

La nazionale afghana di ciclismo femminile ospite della Federazione Italiana

Un ritiro speciale, di sole cicliste donne, all’insegna della solidarietà e dell’abbattimento delle frontiere. La Federazione Ciclistica Italiana ha annunciato che, tra maggio e giugno, ospiterà in Italia la Nazionale Afghana di ciclismo femminile, un team di 8 cicliste i cui esordi sono raccontati nel film documentario Afghan Cycles di cui ho già tracciato, su questo blog, l’articolata storia, intervistando la produttrice Shannon Galpin e la regista Sarah Menzies.

L’obiettivo dell’atto di solidarietà è di consentire alle giovani cicliste di preparare al meglio il prossimo Campionato Europeo di Ciclismo su strada che si svolgerà a Trento, dal 9 al 13 settembre. Pare infatti che la Nazionale di ciclismo femminile Afghana abbia visto sfumare la possibilità di qualificarsi alle Olimpiadi di Tokyo del 2020 a causa di atti vandalici che hanno compromesso l’uso delle biciclette.

La vicenda è probabilmente ben più intricata di così, ma in mancanza di fonti certe, è azzardato fare altre affermazioni. Quel che era emerso dopo la realizzazione del documentario Afghan Cycles è che l’allenatore di allora era stato fermato per corruzione, il che aveva portato alcune dell ragazze del team ciclistico a chiedere asilo politico in Francia, pur di continuare ad allenarsi e sfuggire dalla gabbia dei pregiudizi imposta, in Afghanistan, alle donne che, mal viste, usano la bicicletta.

Un ritiro di ciclismo femminile senza frontiere

In Italia, la Federazione Ciclistica ha preso contatto con il CONI per ottenere, attraverso il ministero degli Esteri, gli otto visti necessari alla partenza delle ragazze che ancora risiedono in Afghanistan. Una volta in Italia, dopo un breve periodo a Roma, il team svolgerà un periodo di allenamento con le nostre azzurre e il tecnico Dino Salvoldi.

La Federazione, con il presidente Di Rocco in prima persona, si è attivata con gli sponsor affinché alle cicliste venga fornito il materiale tecnico necessario: caschi, occhiali, abbigliamento e naturalmente le biciclette. L’invito sarà probabilmente rinnovato il prossimo inverno, quando in Afghanistan le temperature scendono di parecchio e le strade sono ghiacciate e impraticabili per gli allenamenti.

 

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