“Non avrei mai pensato che indossare i pantaloncini da bici con il logo sul retro ‘Io rispetto il ciclista‘ avrebbe potuto fare la differenza. Quel logo con la macchina che supera il ciclista rispettando la distanza di sicurezza del metro e mezzo che ho portato in giro per l’Italia, l’anno scorso, ha prodotto maggiore cautela e rallentamenti, mi ha tutelata nei sorpassi”. Paola Gianotti non è una di quelle donne che parlano per fare filosofia o semplicemente difendere i suoi principi. Paola Gianotti è una ciclista che pedala: macina chilometri su strada, con e senza traffico, per allenarsi, abbattere record o andarsene in bicicletta con gli amici. Della strada conosce bene gioie e insidie. E adesso ha decisamente abbracciato la causa dei buoni cartelli stradali per la bici.
Paola ha pedalato in lungo e in largo l’anno scorso anticipando di 1 giorno il Giro d’Italia, sullo stesso percorso dei professionisti, e lo farà anche questa primavera, ma con un intento diverso: convincere sindaci e amministratori comunali a mettere ogni dove il cartello ‘Io rispetto il ciclista’ all’insegna della sicurezza stradale. Lo farà coprendo alcune delle tappe in bici, altre in auto. Un progetto già accolto dalla provincia di Trento, portato avanti con l’ex campione Maurizio Fondriest e Marco Cavorso, papà dello scomparso Tommy, investito da un’auto, in bici, nel 2010.
Paola Gianotti a favore della sicurezza stradale per i ciclisti
Per Paola, neofondatrice dell’ASD Paola Gianotti Academy con cui, il 21 giugno, organizzerà un evento cicloturistico nel Cavanese, un percorso di 100 km in bicicletta rivolti a un target di 100 donne (di cui vi darò presto ulteriori dettagli), il Giro 2020, all’insegna della campagna a favore della sicurezza dei ciclisti, è già iniziato. Il layout del segnale stradale è fatto, pronto per essere personalizzato con il nome del comune che ne fa richiesta, così le lettere da inviare alle amministrazioni comunali che raccontano il progetto, accompagnate dall’eccezionale curriculum ciclistico di Paola e i suoi record.
Un pedigree con il quale, lo scorso aprile si è presentata al Ministero dei Trasporti, a Roma, per richiedere l’inserimento dell’obbligo del metro e mezzo nella riforma del Codice della Strada. All’articolo 149, comma 1, è stata aggiunta la seguente frase: “fuori dai centri urbani, purché occorrano le condizioni di sicurezza e le condizioni della circolazione lo consentano, il sorpasso dei velocipedi deve essere svolto lasciando una distanza laterale di almeno 1,5 metri”.
Sul tema della sicurezza stradale, l’ultimo studio Confindustria ANCMA 2019 (su dati 2018) rivela che, nel 2018, 222 ( 6,7%) delle 3.334 vittime della strada sono stati ciclisti, in calo del 12,9% rispetto al 2017. Secondo lo studio, il 56% dei comuni interpellati (85) considera la sicurezza dei ciclisti una priorità molto alta (30%) o alta (26%), mentre “soltanto” il 28% non la reputa prioritaria.
A Paola Gianotti, ciclista che va in bicicletta sempre con le luci accese, davanti e dietro, vestita con colori accesi e visibili, io do tutto il mio appoggio. La strada è di tutti come hanno scritto su cartelli multicolori i bambini di Massa Marmocchi che vanno in bici a scuola a Milano. Ricordiamoci di condividerla e di rispettare i più vulnerabili. Concludo ricordandovi un decalogo sulla sicurezza stradale che qualche tempo fa Bike Channel aveva stilato con la Polizia di Stato, lanciando la campagna “Io voglio pedalare sicuro“:
- Quando sei alla guida, dimenticati il cellulare i guarda solo la strada.
- Prima di uscire in bici, controlla freni e ruote.
- Quando sei alla guida, rispetta sempre i limiti di velocità.
- Se esci in bici con il buio, accendi le luci.
- In auto, usa sempre le luci e le frecce.
- In bici indossa il casco e fallo indossare ai bambini.
- Parcheggia l’auto in luoghi che non intralcino il passaggio e la visuale.
- Non trasportare pesi in bici che compromettano il tuo equilibrio.
- Guarda sempre negli specchietti quando guidi e quando apri le portiere.
- Quale sia il mezzo con cui ti muovi, rispetta sempre il Codice della Strada.