“In un’Amsterdam in cui la bicicletta è talmente integrata nella vita della città da non poter essere né vietata né incoraggiata, la risposta al cosiddetto blocco intelligente imposto dal Coronavirus, è stato un aumento degli spostamenti a piedi e a pedali”. A parlarmi è lo spagnolo 25enne Samuel Nello, ricercatore dell’Urban Cycling Institute dell’Università di Amsterdam, di stanza nel paese delle biciclette da 4 anni. È lui a raccontarmi che “l’arteria di 5 km che cinge a ferro di cavallo i Canali Storici di Amsterdam è stata convertita in Fietsstraat o strada delle biciclette dove i pedoni e i ciclisti hanno la priorità rispetto ai veicoli a motore” ritenuti in qualche modo ospiti. Il primo esperimento di strada a priorità…