ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

Si può essere femminili in bicicletta in inverno?

Femminili in bici d’inverno? Stratificate come una mummia, fasciate di nero come Eva Kant, rigonfie come per una spedizione al Polo Nord… Con uno, due scaldacollo. Andare in bici in inverno ed essere femminili è quasi impossibile! Eppure, l’impulso verso uno stile di abbigliamento invernale da ciclismo sempre più femminile, nell’intimo come nel visibile, è una delle tendenza nella fabbricazione di tessuti e outfit per lo sport, insieme alla ricerca di morbidezza, leggerezza, colore, sostenibilità e comodità. La sensibilità del tema della rappresentazione del corpo femminile ai nostri stessi occhi e la presentazione da parte di Tucano Urbano, della collezione dedicata all’andare in bici in inverno e con la pioggia con capi unisex e da donna, mi induce a riflettere sugli errori più comuni che commettiamo quando comincia a fare freddo.

In materia di consigli sull’abbigliamento invernale nel ciclismo leggi anche Andare in bici in autunno, le cose da sapere e La bici ci fa felici: 10 motivi per rimanere in sella anche d’inverno.

Andare in bici in inverno: 10 errori da evitare

andare in bici in inverno: nella campagna a sud di Milano
Con amici ciclisti intorno a Noviglio (Mi). Ph. V. Sciosia

1. Abbigliamento invernale da ciclismo: non coprirsi a sufficienza

Il consiglio universale, quando si pedala d’inverno, è quello di vestirsi a strati: una maglia intima tecnica a maniche lunghe – io mi trovo bene con le Biotex  e le Sportful– e una buona giacca invernale dovrebbero essere sufficienti anche a temperature vicine allo zero. Per le maglie intime, meglio scegliere il colore bianco: il rosso e il nero sono infatti i più difficili da ottenere e più assorbibili da altri materiali o dalla pelle stessa. Per le molto freddolose consiglio due strati supplementari: una maglia di lana merino morbida e sottile che non ingombri né ingoffi, e la mantellina o giacca leggera antivento. Ci vogliono guanti isolanti e windproof cui puoi aggiungere un paio di guanti di seta, sotto, se fa molto freddo; copriscarpe windproof e un berrettino in tessuto tecnico sotto il casco. Alcuni consigliano di isolare le mani con uno strato di vaselina, cosa che oggettivamente non ho mai fatto.

copricapo da bici Tucano Urbano
Il copricapo da bici Tucano Urbano

Molte amiche cicliste, per aggiungere un tocco di femminilità in più, indossano scaldacollo colorati o foulard di lana colorata a turbante sotto il casco. Servono naturalmente pantaloni invernali con il fondello e calzettoni pesanti. Sono caldissimi quelli di Tucano Urbano, brand che ha nella collezione #TUBIKE un collare a tubo multiuso con mascherina antismog e l’antifreddo con la banda interna di pile indossabile anche come fascia e collare. Nella linea #TUBIKe anche guanti idrorepellenti riscaldante su dorso e dita e guanti Lady Cabrio da donna in pelle sul palmo e in tessuto laniero sul dorso, dai cui polsini si estrae un sopraguanto a moffola impermeabile.

Mariateresa Montaruli in bici in inverno fuori Milano blog Ladra di biciclette
Mariateresa nella campagna nella zona di Noviglio, in pieno inverno

In città, ho trovato straordinari i leggin seamless di Nexus, da indossare in bici sotto le gonne o i pantaloni, fatti di una particolare fibra tessile, la Nexus Energy Fiber che emette raggi infrarossi a una frequenza in grado di interagire con le molecole d’acqua. Si tratta di fuseaux senza piedi, fatti di maglia tubolare senza cuciture ottenuta da una fibra di poliestere arricchita da microparticelle di platino, titanio e alluminio prodotta in Giappone, testata e certificata. Con il calore del corpo umano i metalli si eccitano e producono infrarossi che a loro volta provocano l’eccitazione delle molecole d’acqua favorendo gli scambi intracellulari e nei tessuti. In poche parole, questa fibra speciale facilita gli scambi metabolici, migliora il micro circolo, prepara i muscoli allo sforzo, riduce l’insorgenza del dolore tardivo, uniforma la termoregolazione e riduce il dolore infiammatorio. Ve ne parlo qui perché i fuseaux sono perfetti per andare in bici in inverno – d’estate risulterebbero troppo caldi – anche perché il tessuto assorbe l’acqua e si asciuga velocemente. A questo link gli studi sui benefici della fibra Nexus. Gli studi sull’impatto dell’utilizzo della fibra Nexus su problemi di cistite e cellulite, squisitamente femminili, sono ancora in corso. In generale, se soffrite di cistite, sarebbe anche utile leggere il mio articolo Fa male fare sesso dopo una pedalata?

2. Coprirsi troppo

Se esci in bici e alle prime pedalate stai già bene, è probabile che dopo avrai caldo. Metti in conto, nei primi minuti, di avere freddo, e dai tempo al corpo di produrre calore. L’abbigliamento invernale per la bicicletta non è, in ogni caso, qualcosa che si possa improvvisare.

3. Rendersi poco visibile

Anche di giorno è consigliabile avere, in bicicletta, le luci, anche pulsanti. Nebbia, nuvole, pioggia riducono notevolmente la visibilità. Meglio farsi vedere quando si va in bici in inverno. Avere, ad esempio, bretelle o fascette rifrangenti sull’abbigliamento. Oltre alla velocità, la mancanza di visibilità rappresenta una delle maggiori cause di incidenti di ciclisti in Europa.

bretelle con led da bicicletta per visibilità
Le bretelle dotate di Led della startup Hi!Mobee

4. Idratazione: non bere a sufficienza

A causa del freddo, in bicicletta in inverno si sente meno sete e si tende a bere poco. E’ un errore: malgrado le temperature siano più basse, si suda comunque, specie in salita. Attenzione a non dimenticarsene.

5. Alimentazione: non mangiare abbastanza

Si dice che il corpo consumi molte più calorie a mantenersi fresco d’estate che caldo d’inverno. Eppure, tutti noi che andiamo in bici anche in inverno sappiamo che pedalare sviluppa una fame smisurata. Ricordati quindi di mangiare ad intervalli regolari, frutta secca o barrette. Per noi donne, ciò che è sano può essere anche sexy. Leggi anche il mio articolo sull‘Alimentazione per ciclisti. 

6. Prendere freddo al bar

Chi di noi non desidera una sosta con un caffè caldo in un bar carino o un bike cafè? Questo è però il momento ideale per raffreddarsi, non tanto all’interno del bar, quanto all’uscita. Se la giornata è bella, scegliete un baretto con i tavolini al sole. Come facciamo noi a Robecco sul Naviglio, sulla ciclabile del Naviglio Grande, tra Milano e Sesto Calende.

7. Considerare la pioggia un disastro invece che un accadimento naturale

Una delle prove che ogni ciclista deve superare, non è la Maratona delle Dolomiti, ma la pioggia. O almeno, accettare il fatto che in bicicletta, in qualche modo, ci si bagna. Certo, esistono giacche più o meno impermeabili che resistono a quantità diverse di pioggia. Ma al perdurare delle gocce, la pioggia ti uccide dolcemente e si sa. L’antipioggia più efficace è la combinazione giacca + pantaloni o mantella + pantaloni impermeabili. Quelli della linea #TUBIKE, in tessuto “nano”, compattabile e ispirato ai tessuti da moto, hanno ghette copriscarpe che si ripongono in una taschina del pantatone, con velcro che si attacca alla scarpa e al polpaccio.

giacca impermeabile da bicicletta
Il Magic Parka da donna di Tucano Urbano

L’abbigliamento urbano da bicicletta si è molto attrezzato in questa direzione. La risposta ultima di Tucano Urbano alla pioggia è il Magic Parka, un capo trasformista, vero faro della collezione. Indossabile come un normale impermeabile imbottito, con una coulisse interna per renderlo più femminile, il Parka magico si trasforma, con qualche rapido tocco, in mantella per bicicletta. Io l’ho indossato con il gelo e vi assicuro che è una manna dal cielo: addirittura fin troppo caldo. In questo caso, il gilet interno imbottito può essere smontato. All’esterno è impermeabile. Ha zip laterali che lo rendono traspirante e ampio, adatto alla pedalata, il polsino rifrangente che lo rende visibile, la banda riflettente dietro. Se piove, grazie a due elastici e all’ampiezza del capo, diventa una mantella con il cappuccio adattabile, da mettere anche con il casco. Da indossare eventualmente con i calzari fino al ginocchio pensati anche per le scarpe con il tacco.

giacca antipioggia impermeabile tucano urbano
La giacca impermeabile Hydrostretch di Tucano Urbano

Nella collezione di Tucano Urbano anche la nuova giacca Hydrostretch sviluppata su un’idea innovativa: la membrana impermeabile antivento è rivolta verso l’esterno del capo anziché all’interno, in modo da fermare l’acqua dall’esterno possibile. Una particolare attenzione è stata così riservata alla nastratura delle cuciture, anch’essa visibile dall’esterno della giacca. Impermeabile è anche il Tabello, capo spalla unisex in tessuto laniero, una mantella che resiste  ad alte colonne d’acqua e antivento che si può chiudere anche dall’interno, a doppio petto, con il cappuccio adattabile e staccabile. Provato sotto la pioggia, funziona. Personalmente, però non amo le mantelle né i cappucci che in bici riducono molto l’angolo visuale. Dovrò indossarlo con un cappello impermeabile a falde larghe.

8. Demotivarsi

In inglese si chiama winter blues, la malinconia inerziale dell’inverno. Quando arriva, bastano pochi gradi in meno di temperatura per appendere la bici al gancio, lasciarsi andare e posticipare ogni uscita. Come si motivano le donne in bici quando fa freddo? Con le uscite di gruppo, stabilendo un obiettivo, cercandosi un coach, ricompensandosi con ciò che ci fa star bene e contente. Consiglio un massaggio, un tuffo in una piscina termale (a questo proposito leggi anche Bici, fango e terme), un bagno caldo con sale e oli essenziali dopo la pedalata, una golosa cioccolata calda, un successo personale cui attingere fiducia, la consapevolezza che non è come ci vestiamo che ci fa essere donne dei nostri tempi. Anche il sapere che la temperatura ideale per andare in bicicletta è assolutamente soggettiva: nella fascia tra i 15 e i 22° io sto benissimo, ma c’è chi ama temperature più alte.

paola gianotti verso il Gran Sasso tra la neve
Paola Gianotti sul Gran Sasso, courtesy Ilona Kamp

9. Scegliere le salite per riscaldarsi

Se in salita fatalmente ci si scalda, in discesa, altrettanto fatalmente si prende freddo. In inverno è meglio propendere per percorsi prevalentemente piatti o quanto meno è bene evitare lunghe salite e discese. Nei mesi freddi si può lavorare sull’intensità e la potenza piuttosto che sulla durata: meglio evitare uscite di tante ore per non incorrere nel freddo e nel calo della temperatura del primissimo pomeriggio. C’è addirittura chi consiglia di fare piccoli percorsi ad anello da ripetere più volte, per essere più vicini a casa. Con il freddo, io preferisco lavorare sul metabolismo, come scrivo qui.

10. Pedalare con rapporti agili e veloci

Vale sempre la banalissima regola che se hai freddo devi solo pedalare più veloce o quanto meno pedalare a ritmo costante su un rapporto basso di salita anche se sei in piano. Pensavo fosse strascontato invece l’ho trovata in tutti i video della Global Cycling Network dove senz’altro ne sanno più di una ladra di biciclette! Ma attenzione a non essere troppo veloce. Superare un uomo è un disastro antropologico, benché un accadimento del tutto naturale!

donna in bici con la pioggia ph Ilona Kamps
Dal fotoprogetto Alfonsina Strada, courtesy Ilona Kamps

E quando piove?

Il decalogo delle buone regole afferma che è bene sgonfiare leggermente i pneumatici, frenare sempre in anticipo e in linea retta possibilmente non sulle strisce della segnaletica stradale orizzontale che sono mediamente scivolose. E’ anche opportuno mettere documenti e cellulare in apposite bustine che si chiudono ermeticamente e usare zaini o borse che si possono rivestire di sacche impermeabili come gli zainetti unisex della linea #TUBIKE. Infine, attenzione agli schizzi: un parafango è più che necessario. E, dopo la pioggia, bisogna ripulire le pastiglie dei freni e gli ingranaggi dall’eventuale fango. Insomma, è un lavoro… Che deve però diventare normale.

 

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