È stata pubblicata una ricerca Eurobarometro sullo Sport e l’Attività Fisica, risultato di interviste effettuate nei 28 Paesi membri nel dicembre del 2017. I dati sulla Pratica Sportiva sono allarmanti: a fronte di un 7% di sportivi regolari e del 40% che pratica sport o una forma di attività fisica almeno una volta la settimana, il 46% degli europei è totalmente sedentario, una percentuale in crescita rispetto al 42% all’ultimo sondaggio del 2013. Inoltre, la percentuale di chi non pratica sport ma si impegna in una qualche forma di esercizio fisico tipo danza, spostamenti urbani in bicicletta (di cui vi parlo in questo articolo sulle Buone pratiche ciclabili e in quello sul Rapporto sulla mobilità) e giardinaggio è appena del 14%.
La pratica sportiva in Europa: uomini contro donne
Nel complesso, gli uomini risultano più attivi delle donne: 44% contro il 36%. La disparità è particolarmente sentita nel gruppo di età tra i 15 e i 24 anni in cui solo il 15% degli uomini dichiara di non aver mai fatto esercizio fisico contro il 33% delle ragazze. Tra gli inattivi, il 40% è maschio e il 52% femmina. In generale, la frequenza a fare sport tende a scendere con l’età.
Il fattore economico
L’impegno sportivo è correlato al benessere economico personale e al livello di istruzione. In generale, secondo l’Eurobarometro, sono i liberi professionisti, anche quelli impegnati nel sociale, a tenere alti il valore e la pratica dello sport.
Nord Europa versus Sud
Da un punto di vista geografico, la frattura è chiara: il Nord Europa ama più il movimento del Sud che è anche meno dotato di infrastrutture per lo sport. I Paesi con le maggiori percentuali di sportivi e attivi che praticano in modo continuativo sono risultati la Finlandia (69%), la Svezia (67%) e la Danimarca (63%). In Paesi come Bulgaria, Grecia e Portogallo, il 68% del campione intervistato ha dichiarato di non praticare alcuno sport.
La pratica sportiva in Italia
In Italia è del 72% la quota di cittadini che non si muove affatto (64% uomini, 79% donne). Peggio di noi, 23° nella classifica, solo la Romania, il Portogallo, la Grecia e la Bulgaria. L’Italia risulta terzultima, prima di Portogallo e Malta, per numero di persone (75%) che non si dedica nemmeno ad “altre forme di attività fisica” come l’utilizzo urbano della bicicletta, il giardinaggio e il ballo.
Sui rischi della sedentarietà leggi anche Come rafforzare il sistema immunitario.
L’ultimo rapporto CONI disponibile, pubblicato a fine 2018 su dati 2017, rivela che, secondo le statistiche ISTAT, il 33,9% della popolazione italiana sopra i 3 anni di età, corrispondenti a 19 milioni e 972 mila individui, dichiara di praticare uno o più sport; il 24,8% (14,6 milioni) lo fa con continuità e il 9,1% (5,4 milioni) solo saltuariamente. I sedentari, secondo il rapporto, raggiungono il 38,1% (22,4 milioni) della popolazione, il dato più basso registrato dal 2001 ad oggi. In Italia, la pratica sportiva resta un fenomeno fortemente legato all’età e al genere. Gli uomini che fanno sport in modo continuativo sono il 28,9%, con una punta, 64,5%, nella fascia di età 11-14 anni. Le donne arrivano al 21%, con un picco di 58,7% tra i 6 e i 10 anni.
Il Nord-Est è inoltre l’area geografica con la percentuale più alta di sportivi continuativi (il 29,2%). Seguono il Nord-Ovest e il Centro, rispettivamente con il 28% e il 27,3%. Al Sud e nelle isole, il livello di pratica sportiva si ferma al 18,5%.
10.000 passi al giorno
Nell’arco di una settimana, più della metà della popolazione europea non pratica un’attività fisica intensa; la metà non si dedica nemmeno a un’attività moderata. Sarà grazie alla fama dei 10.000 passi al giorno, elisir di lunga vita, che la maggior parte dei cittadini europei (61%) dichiara di aver camminato per almeno 10 minuti per 4 volte nella settimana precedente il sondaggio; il 15% non cammina mai. I Paesi in cui si cammina di più sono Spagna, Gran Bretagna, Bulgaria, Germania, Lussemburgo ed Estonia.
Siamo sempre seduti
Inoltre, i 2 terzi del campione (69%) passano seduti a tavolino o sul divano, comunque in modalità sedentaria, dalle 2,5 alle 8.5 ore al giorno; il 12% passa seduto più di 8,5 ore. La percentuale di cittadini che aveva effettuato una qualche forma di attività fisica intensa nei 4 giorni precedenti le interviste è risultata in Italia la più bassa, il 5%. In generale, sono gli uomini a dedicarsi alla performance fisica intensa (18%) rispetto alle donne (11%), con la differenza più grande che si registra tra i giovani di 15-24 anni, fascia di età in cui i pigri raggiungono il 31%, le pigre il 53%.
Preferiamo gli spazi aperti
Molti europei, il 40%, praticano sport in parchi, zone verdi o comunque all’aperto; il 32% lo fa a casa (in particolare nell’Europa dell’Est) e il 23% in luoghi che si trovano a metà strada tra casa e lavoro. La proporzione degli sportivi che va in palestra o in altra forma di centro sportivo è in leggera crescita: del 12% rispetto all’8% del 2013, una formula questa che piace ai più giovani (15-24 anni) e agli uomini (16% versus 8%). Tre cittadini su 10 affermano di essere soci di un circolo, un dato in crescita di 7 punti percentuale rispetto al 2013:
- il 12% degli Europei sono soci di un circolo sportivo
- l’11% di una palestra o centro fitness
- il 3% di un circolo socio-culturale
- il 7% di circoli di altro tipo
Cosa motiva o demotiva nei confronti dello sport?
Il 40% dei cittadini europei non pratica sport a causa della mancanza di tempo. Il 54% lo pratica per migliorare lo stato di salute, il 47% per migliorare lo stato di benessere. Il bisogno di relax e divertimento e il desiderio di migliorare la performance fisica incidono rispettivamente per il 38, 30 e 28%. Il controllo del peso, sia in Italia, sia in Europa, incide per il 23%. Gli uomini sono più motivati dagli aspetti legati al divertimento (33%), alla compagnia degli amici (22%) e allo spirito di competizione (8% versus il 2% delle donne). In un Paese dominato dalla Grande Bellezza come il nostro è significativo il dato del 33% corrispondente alla percentuale di persone che fanno sport per “migliorare l’aspetto fisico”, rispetto alla media europea del 20%. In contrasto con la media europea del 30% anche il 19% equivalente al numero di italiani che pratica attività fisica per puro divertimento. Forse noi ci divertiamo in altri modi.
Tra le barriere, oltre alla mancanza di tempo, c’è la mancanza di interesse o motivazione (20%), la presenza di malattie o disabilità (14%), il costo elevato (7%), la non attrattività di attività competitive (6%) e la paura di farsi male (5%). Nel 74% dei casi il sentimento generale è stato di insoddisfazione rispetto alle opportunità di fitness offerte dal proprio quartiere in tutta Europa.
In conclusione
La triste conclusione è che la percentuale di Europei che conducono una vita sedentaria è salita dal 39% nel 2009 al 46% nel 2017. Sono anche scesi i livelli di partecipazione in attività fisiche intense e moderate ed è enorme il tempo che si passa seduti al lavoro o al casa davanti alla tv o sugli smartphone. Non ci resta che piangere. O continuare a pedalare…