ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

Il Coronavirus cancella i siti di Viaggi dalle pagine di Google: che fare?

Prima del Coronavirus, il settore Viaggi dipendeva dalle ricerche su Google per il 72,60%. Dopo il settore Salute & Medicina, i Viaggi erano il tema più ricercato su Google con parole chiave di diversa natura, specifiche (altimetria della Via Francigena in bicicletta) o generiche (viaggi in bici e barca). Per il 19,25% si trattava di traffico diretto, generato da quanti conoscevano già il sito o il nome del tour operator o dell’albergo. Solo il 4,34% del traffico nel settore Viaggi arrivava tradizionalmente dai social, di cui il 73,33% da Facebook (growthbadger.com). In generale, per avere un’idea dello strapotere di Google, sappiate che il motore di ricerca usato in Italia dal 94% degli utenti web gestisce 8 volte il volume di tutti i social media messi insieme.

Per il settore dei Viaggi, un fatto di estrema importanza. L’impatto del Coronavirus e il forzato immobilismo delle misure restrittive hanno congelato il settore, come ho scritto in Estate 2020 si potrà viaggiare?, e ridotto del 64,87%, nel mese di aprile 2020 rispetto al periodo di riferimento nell’anno precedente, le ricerche su Google. Google Trends, esatto barometro delle tendenze, modulabile su un preciso arco di tempo e circoscrivibile a determinati Paesi, il 10 aprile mostrava una netta caduta delle ricerche già delle parole “travel to Italy”, che apparivano associate alle domande “travel restrictions” e “italy coronavirus” che registrano vere e proprie impennate. Come a dire: chi pensa o sogna di viaggiare in Italia, si preoccupa della minaccia Coronavirus.

calo della keyword travel to italy in google trends
Il calo della keyword travel to italy in google trends consultato il 10 aprile 2020

Il calo dei siti di viaggi nelle pagine di Google

Gli esperti di Search Engine Land stimano che a causa dell’epidemia, nei primi tre mesi del 2020 Google abbia subito un calo del 15% delle entrate relative agli annunci di viaggio a pagamento, quelli che, nella pagina dei risultati di ricerca (SERP o Search Engine Page) appaiono preceduti dalla scritta “Annuncio” in neretto. La stessa flessione, per i mesi aprile, maggio e giugno dovrebbe attestarsi sul 20%.

Netbase rileva che la buona parte delle ricerche effettuate in relazione al tema Viaggi esprime sentimenti di paura. Tra le parole più cercate, nel mese di marzo 2020: cancellazione, confinamento, divieto, preoccupazione, la peggior cosa. Negli Stati Uniti, MMGY Travel rileva che nel mese di marzo il traffico dei siti di viaggio sia diminuito del 47%.

In Italia, secondo Carmine Di Donato di SeoZoom e Seo Cube Agency, il calo delle ricerche nel settore, il più colpito nelle ricerche organiche, si attesta intorno al 64,87%: “questo è il momento dell’anno in cui, tradizionalmente, si registrano i maggiori picchi di ricerche stagionali legati alle vacanze di giugno, luglio e agosto. Sono queste keyword stagionali a mancare adesso all’appello”. Con l’emergenza Coronavirus, dal primo momento in cui abbiamo cominciato a cercare informazione sul virus, Google ha adattato le pagine dei risultati di ricerca ribaltando i posizionamenti precedenti.

impatto coronavirus tutti i settori fonte SEoZoom
L’impatto del Coronavirus nel mese di aprile 2020 sui settori di ricerca (SeoZoom 19 aprile 2020)

In meno di 30 giorni, Google ha letteralmente buttato fuori dalle prime pagine argomenti leggeri e di lifestyle perché non d’attualità o pertinenti rispetto alla grande massa delle ricerche. Lo scenario è cambiato. Uova, farina e carta igienica sono più ambiti dei diamanti. E, se non ci si può spostare, è evidente che le parole legate al viaggio siano meno cercate. Per Di Donato, esperto di SEO e Link Building, “stiamo assistendo al crollo di visite ‘organiche’ di siti che erano ben posizionati, ma che non fanno più traffico. Analogamente, per quei siti di viaggio che non hanno avuto modo di lavorare sul proprio posizionamento, questa è un’occasione per investire, studiare, fare corsi, cercare consulenze. Quando il turismo ripartirà, bisognerà essere pronti”.

impatto coronavirus su viaggi fonte SeoZoom
L’impatto del virus nelle ricerche organiche nel settore Viaggi (SeoZoom, 19 aprile 2020).

10 consigli per rimediare al calo di traffico su Google

Pur non essendoci ricette o bacchette magiche per risollevare le sorti di un sito travel nel momento in cui le priorità sono altrove, ci sono piccole accortezze e consigli da mettere in pratica raccolti attraverso le parole di Carmine Di Donato, il blog di SeoZoom e il blog Iloveseo.net:

  1. Lavora per il futuro. Carica contenuti relativi alle vacanze o ai weekend d’autunno e per Capodanno. E dai tempo a queste pagine di crescere.
  2. Individua temi di nicchia. Le pagine del settore Viaggi sono molto competitive, sia se sei un blogger sia se vendi viaggi e vacanze. Invece di cercare di scalare le pagine di Google con intenti di ricerca generici, ad esempio con la keyword “vacanze in Croazia”, cerca di individuare temi di nicchia che producono meno traffico, ma durevole nel tempo, ad esempio “trekking nelle isole Ionie con fioriture”.
  3. Individua le pagine migliori. Studia i SEO tools come Google Search Console e Google Analytics (Seozoom è a pagamento, ma concede periodi di prova gratuiti) per capire quali pagine hanno totalizzato più traffico e aggiornarle, rafforzando la rete dei link interni. E’ probabile che, passata l’emergenza, quelle esigenze di viaggio, pur nelle modificate condizioni, ritornino di tendenza.
  4. Non scomparire. E’ bene raccontare quello che si sta facendo nell’attesa che la situazione si normalizzi. Per un albergo può significare raccontare come si stanno igienizzando le camere; per un organizzatore di viaggi in bici scrivere della buona manutenzione delle biciclette e dello studio di nuovi itinerari cicloturistici per il 2021; per una country house, raccontare come si sta modificando l’orto o il giardino, o come si è scoperto un vecchio libro di ricette di casa.
  5. Modifica la homepage. Fai capire che sei consapevole del problema ed empatico, come ha fatto il tour operator di viaggi in bicicletta Girolibero (nella cover). Alcuni esperti consigliano di disabilitare la funzione “carrello”, visto che nessuno sta comprando viaggi online. Un’azione che non impatta sul posizionamento del sito nelle pagine Google. Altri consigliano di mostrare un banner o un popup spiegando cosa sta succedendo e cosa state facendo in proposito.
  6. Scarta argomenti improbabili tipo guide di viaggio alla Lombardia e non utilizzare slogan fuori luogo del tipo “venite a contagiarvi di aria fresca”.
  7. Prezzi. Non offrire sconti su camere e pacchetti a breve termine o last-minute: vista la condizione di confinamento cui siamo relegati, sembrerebbero solo furbi specchietti per le allodole.
  8. Pensa a formule “book early”, con prezzi trasparenti e condizioni di cancellazione chiare.
  9. Rivedi le campagne pubblicitarie sui social e su Google: servono in questo momento?
  10. Migliora il sito nel suo complesso. Utilizza questo tempo per mettere mano al sito: le immagini sono di buona qualità e ben rinominate? La grafica è ancora attuale? La sezione blog è fresca e funziona? Quando l’emergenza sarà tornata gestibile sarai pronti a spiegare quanto il tuo prodotto si è adattato alle esigenze del viaggio post Coronavirus?

Per altri dubbi, consulenze personalizzate o redazione di contenuti, sono qui: scrivetemi pure dal form di contatto.

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