Negli ultimi anni, ho avuto molte conversazioni con i ciclisti sull’ansia che insorge prima di un lungo o impegnativo giro in bicicletta. Di tanto in tanto ci casco anch’io, come adesso, prima della tappa Alba – Canale, tra Langhe e Monferrato, che mi accingo a correre con la squadra di RcsSport nel Giro-E, il giro in bici da corsa elettrica (Bianchi per il mio team) che anticipa la tappa del giorno del Giro d’Italia: ben 80 km con 1500 di dislivello! A detta degli esperti, il rilassamento è la chiave di volta per affrontare un tour che si annuncia al di là delle proprie presunte capacità.
Molti atleti utilizzano la tecnica della visualizzazione per migliorare le prestazioni, sviluppare la fiducia e gestire l’ansia. Basta immaginarsi di portare a termine con successo il tuo giro: chiudere gli occhi e visualizzare, dalla tua prospettiva, non da quella dell’osservatore, gli atti fisici necessari al compimento dell’azione, come se calati in quello scenario, in quella specifica scena. Ci sono anche tecniche di rilassamento che aiutano a ridurre i sintomi dell’ansia quali l’aumento del battito cardiaco, i muscoli tesi e la respirazione rapida e superficiale. Queste tecniche possono essere utilizzate in qualsiasi momento prima di una performance e sono particolarmente utili se praticate la sera prima o nelle ore precedenti.
Tra le tecniche di rilassamento più comuni si annoverano la respirazione diaframmatica e quadrangolare e il rilassamento muscolare progressivo (vedi su questo blog l’articolo, tra i più cliccati, Come allenare la respirazione). Bisogna inspirare profondamente e lentamente attraverso il naso, permettendo alla porzione di addome appena sopra l’ombelico di rilassarsi e allargarsi, anche lateralmente. Quindi espirare attraverso la bocca, spingendo fuori fino all’ultimo fiato, in modo che la pancia si svuoti. Ripetere da cinque a dieci volte e provare a respirare normalmente. Cambia qualcosa? Per il rilassamento muscolare basta allungarsi per terra su un tappetino, pancia all’aria, e cominciare dalle dita di un piede per risalire, per gruppi di muscoli, da ogni lato, fino alla nuca e al cranio.
E’ ovvio che queste tecniche non risolvono il problema della prestazione atletica. E’ bene arrivare all’evento allenati. Pedalare a un livello appropriato di intensità, giocando un giorno sulla lunghezza, l’altro sulla velocità, lasciandosi 2-3 giorni di riposo prima del lungo tour, allena i muscoli, ma anche la fiducia. Abbinare alle uscite in bicicletta sedute riequilibranti o rinforzanti di Pilates è un’altra ottima idea.
Inoltre, visto che è dimostrato che sia il dialogo interiore negativo sia quello positivo influenzano le prestazioni, occorre governare il canticchiare dei pensieri e indirizzarli verso affermazioni positive. Ci sono ciclisti professionisti che durante la prestazione si ripetono “tacete gambe!”. Un modo come un altro per distogliere la testa dalla fatica e allenare la resilienza.
Una lettrice, inoltre, mi suggerisce di aggiungere una postilla su come gestire l’ansia prima di un viaggio in bicicletta con il proprio ragazzo. “Con cistite abbastanza frequente”, scrive la mia lettrice, “dopo lunghi giri in dolce compagnia (!) o più banalmente bruciori e sensazione di scarso comfort, si inizia a temere che la vacanza sia rovinata e a lamentarsi mentalmente perché gli uomini sembrano cavarsela meglio nell’abbinare tutte le passioni senza brutte conseguenze!”. Sul problema della cistite da bicicletta consiglio di leggere su questo blog Fa male fare sesso dopo una pedalata e Come scegliere il fondello giusto. Sugli uomini in bicicletta vi consiglio il capitolo Mai superare un uomo in bici del mio libro Ho voluto la bicicletta in uscita in libreria il 20 maggio 2021.
NB: Sono riuscita a completare la tappa del Giro-E del 10 maggio, i famosi 80 km da Alba a Canale con una Bianchi da strada a pedalata assistita. Mi ha dato sicurezza indossare, sotto la divisa datami in dotazione dalla squadra RcsSport, una maglia termica che mi ero portata da casa che utilizzo quando fa freddo. Credo che abbia fatto funzione di coperta di Linus. Quindi, ultimo consiglio, portatevi in giro una mascotte o un pezzo di abbigliamento o un accessorio che vi dà sicurezza.