Il centesimo Giro d’Italia e il 200esimo anniversario dell’invenzione della bicicletta hanno aperto lo scrigno segreto del Museo di Milano.
Museo della Scienza e della Tecnologia di Milan, Il grande deposito della sezione Trasporti in cui ho avuto anni fa il privilegio di entrare accompagnata dal curatore Marco Iezzi, cela una collezione di bici d’epoca che ha più di 60 anni, sconosciuta ai più: una quarantina di pezzi antichi risalenti all’inizio dell’Ottocento fino agli anni 1960, frutto di donazioni e acquisizioni, che raccontano l’evoluzione tecnica e sociale del velocipede, praticamente la storia della bicicletta.
Normalmente a disposizione di studenti e studiosi, questa collezione di biciclette antiche sono le protagoniste della mostra 100 volte in Giro, fino al 3 settembre, realizzata in collaborazione con RCS Sport nell’ambito delle celebrazioni dei 100 anni della maglia rosa.
Tra queste, una Draisina del 1818 e il biciclo di Lallement del 1866 recentemente restaurati. C’è anche il biciclo da corsa Renard con la ruota anteriore di quasi 2 metri di diametro e la bicicletta Bianchi con cui Lucien Petit-Breton vinse, nel 1907, la prima Milano-Sanremo. E ancora: la bici da corsa Legnano appartenuta al campione Alfredo Binda del 1927, la Bianchi di Felice Gimondi del 1976 e la Maglia Rosa di Marco Pantani del 1998 prestata dal Museo del Falegname Tino Sana di Almenno San Bartolomeo (BG).
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