Un Bosco che suona, il posto delle fragole e una rara concentrazione di antichissimi boschi. Per noi ciclisti anche una ciclabile ricavata da una vecchia ferrovia, percorsi mtb di difficoltà “nera” e strade forestali trasformate in eccezionali percorsi tra prati e abeti rossi. La Val di Fiemme in bicicletta, in Trentino, è una di quelle che fanno respirare polmoni e fantasia. Uno di quei paradisi ciclistici in cui ognuno, a ogni livello, può trovare il suo posto al sole. L’arrivo in valle è già un programma. Ad Ora, si scende dal treno di pianura e si comincia a salire: 18 km di percorso partendo da 242 metri di altitudine per arrivare a San Lugano, a 1097 metri e ridiscendere agli 800 di Molina di Fiemme. Una prima forte emozione, il primo dei 10 motivi per venire a pedalare qui.
10 motivi a favore della Val di Fiemme in bicicletta
1. La salita non è un obbligo
La salita da Ora a San Lugano ha un’opzione. Di solito si chiede un pick up all’albergo e, arrivati a Molina, si può prendere il Fiemme-Fassa Bike Expres, il bus + bici che copre fino a settembre il tratto Molina – Canazei. Molti lo prendono per poi rifare la strada, in tutta beatitudine, in discesa. Da San Lugano parte la ciclabile su asfalto ricavata sul sedime della vecchia ferrovia Ora – Val di Fiemme, aperta a scopi militari nel 1917, chiusa nel ’63. Nel tratto di maggiore dislivello ha una pendenza morbida del 4%. Ponti e viadotti, più avanti, ne ricordano le origini.

2. Il Bosco che suonava già per Stradivari
Protagonista del paesaggio della Val di Fiemme è il bosco, che si estende fino ai 2300 metri, abitato da abeti e larici e disseminato di “tabià”, le case tipiche con il fienile. Tra la laterale Valmaggiore (posto di fragole e lamponi) e il Lago di Paneveggio, veniva il grande Stradivari. Per i suoi violini, sceglieva abeti rossi “su cui cantavano gli usignoli”, un modo poetico per definire la ricerca di fusti idonei alla costruzione dei violini. Non troppo sole, non troppo vento, non da soli, non al limitar del bosco, tra i 1500 e i 1800 metri di altitudine: grazie alla posizione, agli anelli di crescita perfettamente concentrici, alla fibra leggera e ai canali linfatici che costituivano una rete regolare come di minuscole canne d’organo, il legno degli abeti rossi della Val di Fiemme possiede una particolare capacità di risonanza. I tronchi scelti da Stradivari venivano fatti invecchiare di 6-7 anni. Solo allora, portati nelle botteghe liutaie di Cremona, venivano lavorati o scartati. Si dice qui che ci sia un abete di risonanza ogni 60 alberi. Immaginate che ricerca…

3. In bicicletta tra gli Abeti di risonanza
In bici, si riesce facilmente ad arrivare fino al sentiero tematico degli Abeti di risonanza. Il percorso (933 sulla cartina che vi forniranno in albergo) si snoda su strade sterrate all’interno del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, deviando a sud verso la Valmaggiore invece che proseguire verso il canyon di Maso Andreola. Il luogo ha una sua eccezionale sacralità. Ci sono tronchi di cui con appositi martelletti puoi provare la qualità sonora del legno. In questo tempio di abeti altissimi sono raccolte le targhe dedicate ai musicisti delle varie edizioni dei Suoni delle Dolomiti. Memori del grande maestro Stradivari, erano invitati a scegliere un albero che gli veniva poi dedicato. Da qualunque punto della valle ci si trovi, bisogna raggiungere Predazzo e seguire il corso del torrente Travignolo. È molto bella anche la strada forestale tra gli albeti che scorre fino al Ponte Tibetano verso il Lago di Paneveggio.

4. Un patrimonio di 300 km di strade forestali
Ci sono 14 itinerari mappati e tabellati per la sola mtb in Val di Fiemme, segnati su una cartina con i colori delle piste da sci: azzurro, rosso e nero, secondo la difficoltà tecnica e il dislivello. Ogni mercoledì, fino al 19 settembre, si può prenotare un tour guidato Cavalese – Alpe Cermis, con partenza dalla stazione di fondovalle Alpe Cermis. Ma anche in autonomia, sappiate che pedalare sulle forestali bianche, in Val di Fiemme particolarmente larghe e curate perché funzionali alla gestione del bosco, è piacevolissimo. Pare che coprano 300 km e siano aperte a camminatori e ciclisti. Tra le più panoramiche, la strada sterrata a mezza costa tra Varena e Spianez, fuori Cavalese, immersa in prati fioriti. Altro bel percorso è quello della Val Venigia: idealmente, un anello in parte lungo un torrente, in pieno ambiente alpino che prosegue per la Baita Segantini e Passo Rolle.

5. I Suoni delle Dolomiti passano da qui
La rassegna di concerti e reading in alta quota, quest’anno alla 24° edizione, che sintonizza strumenti musicali, narrazione, boschi e sentieri vede arrivare il 7 agosto a Malga Canvere, in Val di Fiemme, Grant Lee Philips con il titolo Tra sogno e poesia, la nuova via della canzone americana; il 22 agosto in località La Porta, Gruppo Vornacci – Monte Agnello, suoneranno gli archi di Isabelle Faus, Kristin von der Goltz, Anne Katharina Schreiber e Danusha Waskiewicz. Il gran finale della rassegna, il 31 agosto, è programmato nella piccola Val di Sella, più a sud, dove Mario Brunello, Neri Marcoré e Alessandro Baricco si esibiranno in una performance di testi e musica ispirata a tema dell’umanità sonora contro la barbarie della guerra. Da raggiungere a piedi o in bicicletta.
6. Un bike hotel in zona finferli e gallette
Una casa di famiglia trasformata in pensione da papà Amerigo Bozzetta, poi albergo dal ’79, adesso gestito dai fratelli Diego, Mauro e Donata. Bike hotel da sempre, l’Hotel Panorama fa parte del Lagorai Dolomiti Bike, consorzio di 100 strutture ricettive in Val di Fiemme, Fassa, San Martino di Castrozza e Valle di Primiero, Valsugana e altopiano di Piné, che collabora con Apt della valle anche alla mappatura dei sentieri mtb e su strada. Il Panorama di Panchià ha deposito bici, una piccola officina, un parco mtb e bici da bambino. Il noleggio di ebike è garantito con Local Motion Rent dell’instancabile Giancarlo Bettin. Al Panorama è previsto anche il servizio lavanderia dell’abbigliamento ciclistico, la prima colazione anticipata per le gare di bici e il pick up con furgone con carrello.

7. In bicicletta a riveder le stelle
Costruito nel settembre del 2015, l’Osservatorio Astronomico di Tesero ha un planetario e una cupola con telescopio in grado di lavorare anche quando il cielo è coperto. D’estate è aperto tutte le sere. Bella anche la strada nel bosco per arrivarci. Un futuro progetto prevede la sistemazione tematica del sentiero intorno all’Osservatorio, con la collocazione intorno all’Osservatorio-Sole, in scala, di cartelli con i dati e l’immagine del pianeta che rappresentano. Ci si potrà arrivare in bicicletta?
8. Il borgo della Magnifica Comunità
Cavalese è un bel borgo con case storiche. Il suo monumento è il cinquecentesco Palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, storica “cooperativa” partecipata da chi abita nel territorio di Fiemme, Trodena e Moena, da almeno 25 anni. Sorta nel Medioevo, la Comunità garantiva la ricchezza di questa valle ricca di legname. Attualmente governa e mantiene 20.000 ettari di bosco in alta quota. È tanto lavoro. Pare che ci siano 60 milioni di alberi in Val di Fiemme…

9.Il museo Geologico delle Dolomiti
Nato come museo delle scienze naturali, nel 1899, a Predazzo, spiega come nelle rocce e nei fossili del sistema dolomitico si sia custodito il racconto di un’intera era geologica. Attenzione a un piccolo dettaglio: è la roccia vulcanica del porfido, presente nella catena del Lagorai che non subisce carsismo, a far sì che in Val di Fiemme ci sia umidità superficiale, quindi molti animali e boschi eccezionali.

10. I buoni indirizzi
Tito Maso dello Speck, il località Gazaie, nel comune di Daino: baita con terrazzo, produzione e spaccio di speck riserva stagionato, fiocco di lonza, fontal cavalese. Tra prati fioriti, in bellissima posizione. La Sportiva Outlet, a Ziano: scarpe e abbigliamento della nota marca che qui ha la sua fabbrica, nata 90 anni fa per produrre scarponi per alpinisti. L’outlet pratica sconti fino al 50%. Fiemme3000: fabbrica di parquet di legno non trattati ricavati dal legno magico della Val di Fiemme. Vi aspettano tutti.
