Del modello raffaellesco, improntato alla grazia della composizione, Picasso affermò di averci messo una vita ad affrancarsi. Da quando, negli anni tra ‘400 e ‘500, Urbino divenne con Federico di Montefeltro uno degli epicentri della rivoluzione umanistica rinascimentale italiana, la città è felicemente imbrigliata in quella grazia. E pare che non se ne voglia liberare. Qui, nella città Patrimonio Unesco dove è nato Raffaello Sanzio, sono cominciate le celebrazioni per il cinquecentenario della morte avvenuta a Roma il 6 aprile 1520, troppo presto, a soli 37 anni. Raffaello e gli amici di Urbino Dopo Leonardo è dunque la volta di Raffaello. Fortemente voluta da Peter Aufreiter, direttore uscente, la mostra “Raffaello e gli amici di Urbino”, alla Galleria Nazionale delle…