In bicicletta, si può arrivare fino in Paradiso. È ciclabile in parte la variante in bicicletta del Cammino di Dante, l’itinerario a piedi nato nel 2011 per inanellare, nella zona più fitta di occorrenze dantesche, i luoghi tra Ravenna e Firenze dove Dante soggiornò negli anni dall’esilio fino alla morte. Nel 1302, colpito dalla condanna all’esilio e al pagamento di una multa di 50 fiorini piccoli per accusa di baratteria, Dante cominciò una vita da viandante, in cerca di ospitalità e alleanze. La storia e la leggenda lo rintracciano nella Pieve di origine longobarda di Polenta, nel palazzo degli Scarpetta Ordelaffi a Bertinoro, a Forlì, nel Casentino. Tra il 1319 e il 1321 soggiornò a Ravenna sotto la protezione del…
In bicicletta sulle strade più belle d’Italia
Finito il lockdown, possiamo finalmente tornare ad andare in bicicletta. Se le città italiane si stanno preparando all’invasione pacifica delle biciclette con misure di moderazione del traffico, case avanzate ai semafori e corsie ciclabili transitorie, destinate ad essere strutturate più avanti, fuori porta, basta riscoprire il nostro patrimonio di strade a bassa percorrenza di traffico, inserite tra i paesaggi più belli d’Italia. Qui, vi suggerisco 5 itinerari in Sardegna, Puglia, Sicilia, Umbria e Toscana, scoperti nei miei reportage di viaggio, in passato, ancora assolutamente attuali. Basso Sulcis: Chia-Teulada, 28 km La Torre di Chia, nel Sulcis, in prossimità delle rovine della città fenicio-romana di Bithia venute alla luce nel 1933 durante una notte di tempesta, annuncia la litoranea Chia-Teulada, una…
I tratti aperti della ciclabile Spoleto Norcia e altri percorsi in bici in Umbria
La Spoleto Norcia è la via verde più conosciuta dell’Umbria. Dopo i danni causati dal terremoto del 2016, la ciclabile era stata riaperta il 30 agosto del 2017, un evento sancito da un grande evento in mtb, organizzato dal MTB Club di Spoleto, che si ripete, da allora, ogni anno. Nata, come è accaduto per altre vie verdi o greenway dalla riconversione della ferrovia a scartamento ridotto che dagli anni ’20 fino al ’68 ha raccordato Spoleto a Norcia per trasportare sciatori e legname, la pista ciclabile ripercorre un vecchio selciato preromano che parte dalla stazioncina di Spoleto, diventata adesso un piccolo museo della memoria. Diretto a Norcia, il nastro sterrato, 50 km da percorrere al meglio in mountain bike e…
Langhe in bicicletta: tra borghi e colline che profumano di tartufo e vino
Che profumo si vorrebbe sentire viaggiando nelle Langhe in bicicletta? Di erba, castagne, legna o rose secche? L’odore di un weekend d’autunno in bici è di vinaccia, mosto, nocciole e tartufo. L’eterno dubbio tra noccioleto e vigneto – rende più l’uno o l’altro? – è il motivo portante del paesaggio, così come delle conversazioni. Un tempo c’erano più boschi che vigne. Un rapporto adesso invertito. Il successo del Barolo e del Barbaresco, poi della Barbera, ha modificato il territorio in un paesaggio di desideri dove, grazie a ciclisti, cicloviaggiatori e cicloturisti, si è quasi del tutto azzerata la differenza tra numero di visitatori estivi e invernali. Langhe in bicicletta: colline, tartufi e una certa Rita Si viene per la bicicletta,…
Cinque Terre in bici da corsa, tra presepi di mare, tramonti e vigneti estremi
Si possono percorrere le Cinque Terre in bici da corsa? Fino agli anni Sessanta non era possibile. La Via dei Santuari, meglio conosciuta come Litoranea o Panoramica, che raccorda i luoghi di culto mariano sulla Levanto – Pignone, unico nastro d’asfalto che si possa percorrere in bici da corsa, venne costruita proprio negli anni ’60. Mentre il resto del mondo scopriva la minigonna e i Beatles, le Cinque Terre, territorio di poco più di dieci chilometri, in Liguria, che Eugenio Montale chiamò il “posto dove si pesca l’uva”, si muovevano piano, condannate dallo stesso fattore che ne ha decretato la fama mondiale: la verticalità. Così, mentre i paesini che paiono di marzapane giallo, rosa e rosso mattone, si sviluppavano in…
Le Colline del Prosecco in bicicletta: tra pedali, polenta e perlage
Le Colline del Prosecco, entrate nel luglio del 2019 nella World Heritage List dell’Unesco, possiedono una straordinaria vocazione cicloturistica. E non lo sanno. È come se la consapevolezza di custodire un tesoro, un paesaggio che non ha uguali e una terra su cui crescono felici gli acini del vitigno Glera, abbia censurato ogni altra forma di passione. Mi sono bastati due giorni di incontri e pedalate tra i vigneti, per intuire che la terra tra il Piave e le Prealpi trevigiane dove si brinda e si pasteggia a Prosecco, potrebbe diventare uno dei cuori pulsanti del cicloturismo italiano. Ecco dove si annida questa speciale passione fatta di pedali e perlage. Ecco tutti gli ingredienti per un weekend o una vacanza…
Maratona delle Dolomiti: 10 cose che non sapevo
Tra i 4 passi dolomitici, in bici da corsa, ho pedalato tante volte e con qualsiasi meteo: sotto la pioggia nel grigio Sellaronda Bike Day 2019, con il sole nell’estate del 2017 durante il Dolomites Bike Day e in occasione della temutissima Maratona delle Dolomiti o dles Dolomites del 2017. Quell’anno fu la mia prima volta in tutti i casi: il mio battesimo nel silenzio della chiusura dei passi alpini. In attesa della prossima gf (grandfondo) delle Dolomiti supportata dalla partnership con Waze che includerà nelle mappe della sua app gli orari dei passi chiusi al traffico, ecco le 10 cose che ho scoperto nella Maratona del 2017 mentre la mia border collie Laya mi aspettava, speranzosa di una passeggiata tra le amiche mucche,…
Orientale Sarda in bicicletta: tra pecore, curve e silenzio in Barbagia e Ogliastra
La SS125, il tratto di Orientale Sarda che da Dorgali volge verso sud è il must ciclistico della Sardegna. A bassissima densità di traffico, da percorrere in bici da corsa o da turismo, la Statale 125 meglio conosciuta come Orientale Sarda fu asfaltata nel 1928, tagliata a 900 metri di altitudine nel Supramonte profondamente inciso da grotte, canyon e doline carsiche. Il posto dove sono state ritrovate le prime tracce antropiche della Sardegna è una successione infinita di tornanti morsi da lecci, terebinto e fillirea. Quando si percorre l’Orientale Sarda in bicicletta, bisogna dimenticare il mare. Per un attimo. Per appena 200 chilometri. Spostando l’attenzione sulle biciclette che sfilano sottili sull’asfalto. Nel silenzio più assoluto. Sulle magiche curve senza soluzione di…
Valli del Natisone – Caporetto – Collio, una delle strade più belle d’Italia
Le falesie che si sgretolano sull’ansa del fiume Natisone, osservate dal cinquecentesco Ponte del Diavolo, a 14 chilometri dal confine con la Slovenia, annunciano l’arrivo in bicicletta a Cividale del Friuli, città-borgo da cui parte, nelle Valli del Natisone, uno degli itinerari ciclistici più affascinanti del Friuli Venezia Giulia (di cui ho già descritto la ciclovia Alpe Adria e la FVG3 Pedemontana da Sacile al Collio) e d’Italia. Intima e raccolta, Cividale è da esplorare interamente a piedi e in bicicletta. Sarebbe un errore non farlo. Per le sue tapas friulane: polenta e cotechino, sarde con cipolle, formaggio latteria ubriaco (stagionato nelle botti dello Schioppettino); per la “gubana”, il dolce tipico a base di pasta lievitata al forno o sfoglia,…
Nasce il progetto Terra Eroica: la Toscana abbracciata dai percorsi permanenti delle due Eroiche
Li ho studiati tante volte i percorsi dell’Eroica: quello a forma di grappolo d’uva dei 46 km, il tracciato dei 75 che si allunga, come formando un tagliere, verso Panzano; il profilo delle labbra che si sporgono in un bacio nei 135 km; la sagoma di un felino intento a scattare nella parte bassa dei 205 km. Ho anche rilevato la percentuale di strade bianche per ogni tracciato. Ma non avrei immaginato che potessero un giorno traccordarsi tutti e, come nel pezzo degli U2, diventare Uno: diventare il confine valicabile di una Terra a vocazione cicloturistica, la Terra Eroica, culla e trampolino dell’inattacabile sistema di valori su cui poggia l’Eroica di Gaiole in Chianti (di cui ho scritto qui). I percorsi permanenti…
In bicicletta dalle Dolomiti alla Laguna di Venezia
Andare in bicicletta dalle Dolomiti fino a Venezia è una delle più belle esperienze ciclistiche che si possano fare in Italia. Le Dolomiti, antiche isole coralline di un mare primordiale, nelle Alpi, continuano infatti a sentire l’antico richiamo dell’acqua. Almeno dal punto di vista del cicloturismo. Più di un progetto vorrebbe ricollegare le montagne del mito all’Alto Adriatico, il mare a cui, in remote ere geologiche appartenevano. Raccordate idealmente alla Laguna di Venezia, le Dolomiti del Parco delle Tre Cime, dell’Ampezzano e del Cadore sono già attraversate dalla ciclovia Monaco Venezia, 560 km totali di cui 280 in Italia, che ho ripercorso in parte, in compagnia dell’amica Chiara Caliceti, in una giornata di metà agosto, nel tratto da Cortina a Belluno.…
Un nuovo anello ciclabile tra i rododendri, sulla strada Panoramica Zegna
Una strada panoramica da fare in bici, con molta storia. Tra il Sentiero del Lupo e la Conca dei Rododendri, il Giro della Civetta e la Strada delle More, all’ombra del non lontano Monte Rosa, nel Biellese, in Piemonte, scorre la strada Panoramica Zegna. La più alta della zona, molto battuta dai ciclisti, la strada era stata progettata negli anni 1930 da Ermenegildo Zegna come un testamento spirituale: nella visione illuminata dell’imprenditore doveva essere l’anello di congiunzione tra il mondo alpino e quello laniero. Ritagliata tra betulle, conifere e faggete, alpeggi e rifugi di pastori, a 1000-1500 metri, all’altezza dei valichi tra Monte Rubello, Cima della Ragna, Monte Moncerchio e il Monticchio, la strada Panoramica Zegna fu costruita all’insegna del sacro…
La ciclovia Alpe Adria che profuma di ambra e San Daniele
La Ciclovia Alpe Adria, da Tarvisio a Grado passando da Udine, è la spina dorsale della ciclabilità del Friuli Venezia Giulia. Interamente individuata, ricavata nella parte iniziale e finale sul sedime della vecchia ferrovia che, dal 1875, da Vienna doveva raggiungere Venezia, la segnaletica in alcuni tratti da completare – ma comunque indicata come FVG1 da piccoli riquadri che bisogna allenare gli occhi a scovare -, la ciclovia Tarvisio Grado è anche uno dei progetti più premiati. Riconosciuta come Pista ciclabile dell’anno alla fiera Fiets en Wandelbeurs di Amsterdam nel 2015, ha avuto il primo premio all’Italian Green Road Award di Cosmobike 2016 sponsorizzato da Bosch, che aveva precedentemente premiato la Spoleto Norcia. La Ciclovia Alpe Adria: altimetria, km, quale…