È su tutti i giornali la notizia che Strava, l’app che consente il monitoraggio e la condivisione dei dati di allenamento di runner e ciclisti, abbia indirettamente agevolato l’individuazione di basi militari in Siria ed Afghanistan. Ad accorgersi del fatto è stato lo studente di Sicurezza Internazionale Nathan Ruser, 20 anni, australiano. Analizzando in dettaglio la Global Heatmap 2017 dell’app Strava, la mappa di geolocalizzazione dei percorsi battuti dagli utenti, pubblicata lo scorso novembre, Nathan ha notato che i tracciati registrati dai soldati in Siria e Afghanistan rivelavano la localizzazione di basi top secret. Rimbalzata su siti e tv di tutto il mondo, la notizia mi ha incuriosito. Da giornalista, ho scritto qualche giorno fa al servizio press di Strava,…