Che profumo si vorrebbe sentire viaggiando nelle Langhe in bicicletta? Di erba, castagne, legna o rose secche? L’odore di un weekend d’autunno in bici è di vinaccia, mosto, nocciole e tartufo. L’eterno dubbio tra noccioleto e vigneto – rende più l’uno o l’altro? – è il motivo portante del paesaggio, così come delle conversazioni. Un tempo c’erano più boschi che vigne. Un rapporto adesso invertito. Il successo del Barolo e del Barbaresco, poi della Barbera, ha modificato il territorio in un paesaggio di desideri dove, grazie a ciclisti, cicloviaggiatori e cicloturisti, si è quasi del tutto azzerata la differenza tra numero di visitatori estivi e invernali. Langhe in bicicletta: colline, tartufi e una certa Rita Si viene per la bicicletta,…
Alta Langa in bicicletta, sognando uova e tartufo
Corrono voci che ai ristori degli eventi ciclistici del Bike Festival della Nocciola, in programma tra il 24 e il 26 agosto nell’Alta Langa, potrebbero esserci uova al tegamino con sfoglie di tartufo nero. Queste voci le ho ascoltate tra un piatto di tajarin e una panna cotta, a cena, dopo aver pedalato, sotto il sole d’agosto, da Bossolasco a Camerana. Che abbia sognato o bevuto, queste voci mi hanno accompagnato alla scoperta dell’Alta Langa in bicicletta: la meno conosciuta, legata alla storia della nocciola Tonda Gentile che cresce felice tra i paesi di Cravanzana, Cortemilia e Feisoglio, su colline tra i 750 e gli 896 metri troppo alte per consentire la coltivazione della vite. Questa è una Langa di…