In swahili, la lingua parlata nell’Africa orientale che ha dato al mondo la parola safari (viaggio, esplorazione di terre incognite), baiskeli significa bicicletta. Il suo suono è caldo, la sua pronuncia è già promessa di un mondo migliore. La sua storia, raccontatami da Riccardo Bosi e Matteo Fiorini, è quella di un progetto che ha preso forma qualche mese fa mescolando intenzioni e fato, come nelle più belle favole. Baiskeli ha a che fare con una vecchia stalla di mattoni rossi cotti al sole della Tanzania, una valigia piena di arnesi da ciclomeccanico e con l’idea che una ciclofficina, aperta a Pomerini, nel cuore del Paese, 535 km a sudovest di Dar es Salaam, tra savana e sabbia, possa diventare…