Nessun colore è per sempre. E nessuna vibrazione cromatica è eternamente maschile o femminile. Vedi il rosa della Maglia del Giro d’Italia, tra i più iconici che ci siano, un colore fondamentale nella cultura della bicicletta. Per cominciare, non si sa bene quale colore sia: il suo codice, nell’anno del Centenario del Giro d’Italia, è stato il Pantone 190 C e così nel 2022. Strano a dirsi, il rosa della maglia simbolo del ciclismo italiano non è mai stato codificato presso l’istituto statunitense specializzato in catalogazione cromatica, il Pantone. In passato è stato rosa antico. Nel futuro non sarà mai uguale. Il rosa, si legge sul sito dell’Istituto, ha assunto una nuova centralità nei movimenti di empowerment femminile, ma sta…
Bartali e la memoria: lo storico Pivato nega le staffette per salvare gli ebrei
Esce oggi 21 gennaio, 6 giorni prima prima della Giornata della Memoria, il volume edito da Castelvecchi L’ossessione della memoria. Bartali e il salvataggio degli ebrei: una storia inventata, firmato dallo storico Stefano Pivato (già autore di La storia sociale della bicicletta e in procinto di pubblicare con Il Mulino La Felicità in bici) con il figlio giornalista scientifico Marco. La tesi di fondo, distruttiva di una certa memoria condivisa, è che “nella storia del salvataggio degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, il campione toscano non ha alcuna responsabilità. Infatti, a parte rari e isolati accenni, la costruzione di quella vicenda risale agli anni successivi alla sua morte”, avvenuta nel 2000. “Una serie di memorie ripescate a decenni di…
La rivincita della borraccia: in bici da strada, mtb, per la scrivania e l’outdoor
Da Greta Thumberg in avanti, il modesto recipiente per l’acqua che si chiama borraccia, dallo spagnolo borracha, fiasca di cuoio, si è schierato sul lato fashion della sostenibilità. Il semplice SOS affidato al mare dei Police, “Message in a bottle”, è uscito dal collo che lo strozzava. Forte e chiaro, il claim è ormai: message on a bottle. Gadget ambientalista per eccellenza, la borraccia ha sfilato a Miami per Dior nel dicembre 2019 e con Fendi, nella Fashion Week di settembre a Milano, in collaborazione con il brand italiano 24Bottles. Ha vinto il James Dyson Award 2020 dato al messicano Indalecio Gaytán Sánchez per aver disegnato una borraccia con il filtro di terracotta e carbone attivo con cui si può…
Grandi salite in bicicletta: libri, siti, lista e curiosità
Le grandi salite stanno al ciclismo come i “munros” stanno al trekking delle Highlands: si programmano con cura, si spuntano una a una dalla lista del ciclista, si mettono in saccoccia, si fissano nella memoria e su Instagram. Proprio come si fa in Scozia con le 282 montagne che superano i 914 metri (3000 piedi) catalogate nel 1891 da Sir High Munro, primo presidente dello Scottish Mountaneering Club da cui viene il termine munro-bagging. I ciclisti, invece, quante salite ambirebbero a mettere nel sacco ogni anno? L’uscita del libro Epic Cycle Tours del giornalista sportivo Enrico Aiello che snocciola, con dati e descrizioni, le più grandi salite del ciclismo in Italia, di Francia e del Belgio, mi porta raccogliere qualche curiosità sulle…
Chi è Angelo Furlan, la star dell’indoor cycling in diretta Facebook
Su facebook, in materia di ciclismo amatoriale, sta nascendo una stella. Tre volte alla settimana, alle 18, sulla pagina AngeloFurlan360, c’è un coach 42enne, professionista per 14 anni, ex “bambino grasso e timido”, che per 55 minuti conduce, in diretta video, una sessione di allenamento sui rulli, con tanto di musica ed esplosione di commenti e like. Per il video del 17 marzo che ho seguito, 5.669 visualizzazioni e 541 mi piace. Non male per Angelo Furlan, istruttore nazionale FCI che fa parte del collegio docenti del Centro Studio della Federazione il cui motto, mutuato da Einstein, è: un uomo è vecchio solo quando i rimpianti, in lui, superano i sogni. Al coaching, dopo aver smesso con il team BMX…
Nel nuovo volume Donne in bicicletta, le cicliste dimenticate dalla Storia
Nel grande scantinato della memoria giacciono storie trascurate, oscurate o semplicemente dimenticate. Una di queste è la storia del ciclismo femminile in Italia. A svelarla, dopo 3 anni di interviste, ricerche e letture di ritagli di giornali, arriva, a fine febbraio in libreria, il volume di Ediciclo Donne in bicicletta. Una finestra sulla storia del ciclismo femminile in Italia,della storica dello sport Antonella Stelitano. Un volume di 470 pagine in cui viene anche raccontata la genesi del blog Ladra di biciclette. Trevigiana classe 1964, paladina del diritto allo sport, autrice di una tesi sul Comitato Olimpico Internazionale e sullo sport, giocatrice di pallavolo e già dirigente CONI e Federvolley, è membro della Società Italiana di Storia dello Sport e del…
Vogliamo essere donne e cicliste, non belle statuine o Miss
La Fédération Française de Cyclisme ha lanciato, a metà luglio, una campagna di sensibilizzazione sul ciclismo femminile che ha provocato non poche reazioni tra le donne cicliste. Corretto nell’intento, errato nei modi e nella forma, il “plan de féminisation” della Federazione francese porta il discutibile nome Les Missyclettes che ricorda il fatidico quanto obsoleto concorso di Miss Italia. Nell’immagine a supporto della campagna (sopra) c’è una “Miss” con casco da bici che ricorda un diadema di brillanti (ci manca solo la scarpetta…) e, nella cartella stampa, anche un’immagine in cui sfilano Ceneretola e le altre protagoniste dei cartoni di Walt Disney. In quelle favole hanno un senso, qui no. Leggo nel dossier che la FFC s’impegna alla “femminilizzazione” del ciclismo…
Il ciclismo malato fotografato dalla Roadmap e la ricetta di Rapha per guarire
Il ciclismo è malato? Malaticcio piuttosto. Il marchio di abbigliamento ciclistico di alta gamma Rapha ha indagato sul tema, dal 2017, per ben 2 anni. La sua Roadmap, letteralmente “cartina stradale”, di recente pubblicata sul sito, ne fotografa lo stato di salute. Svolta in collaborazione con il Research Centre for Economics della KU Leuven University nelle Fiandre, Velo News e The Outer Line, l’indagine mette in evidenza un calendario incongruo e troppo fitto (con sovrapposizioni che non giovano né agli atleti né all’esposizione mediatica). Il più democratico degli sport sta inoltre mancando uno dei suoi obiettivi fondamentali: attrarre nuovo pubblico e più giovane. La struttura di fondo, il format e la presentazione mediatica delle grandi gare sono cambiati ben poco…
Brussels: storia della maglia gialla alla vigilia della partenza del Tour de France
Cinquanta anni dopo lo sbarco sulla Luna e la prima vittoria al Tour di Eddy Merckx, nel mese in cui la maglia gialla compie 100 anni, il 106° Tour de France parte il 6 luglio da Bruxelles. Ed è già festa. Nel nome del ciclismo, del colore della birra, della maglia e delle patatine fritte. Una gigantesca maglia gialla pende in piazza De Brouckère, davanti alla Maison du Tour, il centro informazioni sul Grand Départ. Un’installazione di biciclette gialle riciclate, incastrate ad arte a formare un arco sulla spianata di Mont des Arts, è stata montata dagli artisti Xavier Mineur, Kevin Alflants, Olivier Zanotti e Thibaut de Querini, a pochi passi dal sito della grande partenza, invito a entrare nel…
Maria Teresa Castelli, la designer di abbigliamento tecnico innamorata del ciclismo
Comasca, classe 1963, Maria Teresa Castelli è una “storica” top designer di abbigliamento ciclistico non solo femminile. Prima o poi, non foss’altro che per il nome che condividiamo, dovevamo incrociarci. Lo abbiamo fatto con una lunga chiacchierata al telefono in cui, vista la vivace parlantina della stilista, ho faticato non poco a tenere gli appunti al suo passo. Ormai di stanza a Inverigo, nella Brianza in cui pedalano molti ciclisti milanese, Maria Teresa si porta addosso, sin da piccola, l’etichetta del talento: “la bambina disegna bene” era il mantra della maestra delle elementari. Ci aveva visto bene. La designer affina la capacità di disegnare per i tessuti al Setificio di Como, la scuola per maestranze dell’unione degli industriali della seta.…
Paola Gianotti parte per il suo Giro al femminile in virtuale compagnia di Alfonsina Strada
“Quella notte, mi spiegò che voleva brillare ancora una volta al Giro d’Italia. Proprio come nel 1924, quando la gente lungo il percorso dipingeva sugli striscioni il suo nome accanto a quello di Girardengo e le sue prestazioni venivano celebrate ogni giorno con nuovi aggettivi dai giornalisti della Gazzetta dello Sport. Impegnarsi allo spasimo un’ultima volta. Di nuovo come unica donna tra gli uomini… “. Dalla postfazione del libro di Ilona Kamps, autrice di uno straordinario foto progetto sulla ciclista emiliana Alfonsina Strada, mi è arrivato, tempo fa, una specie di calore allo stomaco, un soffio di intuizione. L’amica ciclista Paola Gianotti, record del mondo femminile per la più veloce circumnavigazione del globo, sta per partire per il suo giro d’Italia:…