È finalmente arrivato il Superbonus lavoro per l’anno corrente: ecco tutti coloro che ne possono beneficiare.
È disponibile fin da ora il tanto atteso Superbonus lavoro 2024, introdotto nella riforma fiscale di quest’anno e finanziato tramite i fondi di coesione, ovvero degli investimenti provenienti direttamente dall’Unione Europea. Ma in cosa consiste esattamente il suddetto decreto attuativo appena pubblicato ufficialmente in Gazzetta e, soprattutto, a chi è rivolto?
In poche parole, si tratta di una deduzione IRES o IRPEF del 120% o del 130% della quale possono beneficiare tutti coloro che sono disposti ad assumere nuovo personale con contratto a tempo indeterminato. L’obiettivo, dunque, è incentivare questa tipologia di assunzioni nel corso dell’anno corrente. Così facendo, le varie aziende hanno la possibilità di ottenere una maxi deduzione fiscale sul costo del lavoro.
Il Superbonus lavoro è stato approvato per la prima volta nell’ottobre 2023, ma solo ora è stato convertito in legge. È soprannominato “bonus più risparmi e meno paghi”, in quanto coloro che hanno intenzione di inserire nel proprio organico nuovo personale con contratto indeterminato avranno diritto ad una super deduzione fiscale. Anche se questo incentivo è valido dal primo gennaio 2024, non è ancora possibile procedere all’invio della domanda. Inoltre, è necessario sottolineare che esso sarà applicabile in modo retroattivo.
Ma vediamo più nel dettaglio a chi spetta tale incentivo. Possono farne uso tutte le imprese che decidono di mettere in atto nuove assunzioni sul territorio nazionale nell’arco del 2024. Tra queste, sono compresi gli operatori economici, società di capitali e di persone, cooperative e imprese individuali. Per essere idonei al Superbonus, è necessario però aver svolto una delle attività per almeno 365 giorni antecedenti il primo giorno del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023.
Non possono fare domanda, invece, le società e gli enti in liquidazione ordinaria e tutti i soggetti che svolgono attività per le quali il relativo reddito non è determinato in modo analitico. Gli enti che decidono di usufruire di questa deduzione, devono dimostrare l’effettivo aumento occupazionale. Per tale ragione, è fondamentale che alla fine del 2024 il numero di dipendenti con contratto a tempo indeterminato sia maggiore rispetto a quello dell’anno precedente.
Come accennato in precedenza, la deduzione è pari al 120%, ma sale al 130% per le aziende che assumono i soggetti appartenenti ad una delle seguenti categorie: persone con disabilità, persone svantaggiate, ex degenti di ospedali psichiatrici, tossicodipendenti, alcolisti, persone detenute, donne di qualsiasi età con almeno due figli di età minore di 18 anni o prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, donne vittime di violenza e giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile.
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