Stangata dall’INPS: la Naspi può pregiudicare la pensione, attenzione alla normativa

Arriva la stangata inaspettata da parte dell’INPS, la Naspi potrebbe pregiudicare la pensione: ecco che cosa sapere e quali sono le novità.

La Naspi (Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego) è una indennità per i disoccupati che l’Istituto della Previdenza Sociale eroga a quei soggetti che hanno perso la loro occupazione per cause indipendenti dalla loro volontà.

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Stangata Inps per quanto riguarda la Naspi – ladradibiciclette.it

Per quanto riguarda la pensione, è risaputo che l’assegno spetta ai contribuenti quando terminano la loro attività professionale e raggiungono quindi i requisiti necessari affinché possano lasciare il loro impiego. Tuttavia, molte persone prima di lasciare il lavoro e andare in pensione decidono di passare dalla Naspi, anticipando in questo modo il pensionamento. Proprio in tal senso è importantissimo fare molta attenzione e soprattutto fare dei calcoli preventivi per evitare che la situazioni si complichi inaspettatamente al momento dell’assegnamento della pensione.

Naspi prima della pensione: attenzione alle complicazioni

È bene sottolineare che i contributi figurativi per la pensione sono validi in ogni caso, sia per quanto riguarda il calcolo della pensione che per il diritto alla prestazione stessa. Tuttavia, ci sono delle misure che impongono dei vincoli specifici alla disoccupazione come periodo utili per la maturazione del diritto alla quiescenza.

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Attenzione alle complicazioni alla Naspi prima della pensione – ladradibiciclette.it

I contributi figurativi non valgono per la pensione di vecchiaia con uno sconto di 5 mesi, che invece è una possibilità per coloro che hanno svolto dei lavori usuranti e gravosi. Infatti, proprio per quest’ultima categoria, l’incremento di 5 mesi è stato frenato e l’età pensionabile è stata mantenuta a 66,7 anni.

È bene specificare che i contributi richiesti sono aumentati a 30 anni e quindi non a 20 anni come per quanto riguarda le pensioni di vecchiaia ordinarie. Inoltre, i vincoli relativi ai 30 anni sono molto severi, dato che i 30 anni di versamenti contributivi devono essere neutri rispetti a quelli figurativi. I contributi figurativi sono validi per il calcolo della prestazione, ma non valgono per il diritto alla prestazione pensionistica stessa. Perciò, quando una persona andrà in pensione a 67 anni, i suoi 30 anni di contributi versati saranno tutti validi.

Per quanto riguarda la pensione di vecchiaia anticipata a 66 anni e 7 mesi di età, il vincolo è molto simile a quello del trattamento pensionistico anticipato ordinario o della Quota 41 per i lavoratori precoci, che quindi richiedono 35 anni di contributi effettivi. La pensione anticipata ordinaria richiede, invece, 42,10 anni di versamenti totali. Tuttavia, 35 anni devono essere effettivi, escludendo i contributi figurativi per quanto riguarda la disoccupazione INPS o da malattia indennizzata dall’Istituto Previdenziale.

Detto ciò, chiudiamo nel dire che una persona in Naspi che supera il limite contributivo figurativo e non raggiunge i 35 anni effettivi, perde il diritto di pensione anticipata. Per questo motivo, dovrà lavorare di diritto ancora per qualche mese fino a completare i 35 anni effettivi di contributi versati.

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