Il lato oscuro dello shopping on line: quel pericolo che si corre quotidianamente rischiando perfino la multa da 20mila euro.
Ormai fare shopping comodamente da casa è diventata un’abitudine, sviluppatasi, comprensibilmente, durante la pandemia da Covid, quando ancora era complicato girovagare per i negozi, in presenza. Naturalmente acquistare on line ha i suoi ‘pro e contro’: da una parte la facilità con cui si può scegliere ciò che più piace – a volte non avendo però idea della dimensione materiale, essendo operazioni virtuali – dall’altra la stipula di un ‘contratto’ a distanza, basato sulla fiducia, non sempre ben riposta.
A questo proposito vi sono dei limiti e regole da rispettare. Non solo perché lo shopping on line cela un grave rischio di cui pochi sono al corrente, legato, specialmente, all’acquisto di determinati prodotti. Un gesto apparentemente semplice, come può essere il tasto che conferma il pagamento commerciale e quindi la compravendita, ma che può dar luogo a sanzioni pesanti, tra cui multe salatissime. Attenzione, dunque, poiché il pericolo è proprio dietro l’angolo.
Una tendenza che ha preso sempre più piede, oggi acquistare on line fa parte della propria routine. Come previamente accennato, un accordo che si ‘perfeziona’ sulla fiducia, tra cliente e venditore, auspicandosi non ci si trovi coinvolti in qualche truffa. Per eludere tali incresciose situazioni basterebbe avere conferma della presenza del servizio di assistenza clienti, giustappunto, nonché affidarsi alle politiche di reso gratuite che la legge prevede per i contratti a distanza.
Ma vendere, ricavandone profitto, così come acquistare prodotti contraffatti costituiscono reati. Tuttavia si proceda con ordine. Il fenomeno dell’e-commerce è sempre più in aumento benché non tutte le realtà operino nel lecito. Difatti chi ponga in vendita merce contraffatta o alterata, al solo scopo di trarne guadagno, oppure importi dall’estero prodotti fake è punito con la reclusione fino a due anni e multa fino a 20mila euro. Tuttavia, anche i clienti non sono esenti da sanzioni, di natura amministrativa e penale.
Nel primo caso, chi acquista rischia di dover pagare 7000 euro per aver comprato articoli di cui si sarebbe dovuto conoscere la palese dubbia qualità, anche attraverso l’entità del prezzo, particolarmente irrisorio. Nel secondo caso, invece, si profilano due reati gravi: incauto acquisto e ricettazione. Nel primo citato, l’acquirente compra merce, benché originale, ma di provenienza illecita – la pena prevista è l’arresto fino a sei mesi o l’ammenda non inferiore a 10 euro.
L’elemento costitutivo che farebbe scattare il reato consisterebbe nella dovuta conoscenza – attraverso l’ordinaria diligenza – dell’ambigua origine. Infine, risponde di ricettazione – punito con la reclusione da due a otto anni e multa da 516 a 10.329 euro – chi non solo acquista prodotti contraffatti ma li rivende o li regala, contribuendo, dunque, alla loro diffusione. Come si evince, perciò, maggiori insidie si nascondono tra i siti on line.
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