Quest’anno spegni 60 candeline sulla torta di compleanno? Allora per te c’è un’ottima notizia: puoi andare in pensione nel 2026.
Ottime notizie per i nati nel 1964. Infatti chi quest’anno compie 60 anni, non dovrà attendere fino a 67 per accedere alla pensione ma potrà smettere di lavorare tra appena due anni.
Se oggi hai 60 anni, secondo quanto stabilito dalla legge Fornero, dovresti attendere almeno ancora sette anni per poter andare in pensione. Infatti, secondo la legge Fornero, per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria, è necessario avere almeno 67 anni.
Non solo. Non basta aver compiuto 67 anni per poter smettere di lavorare. Bisogna soddisfare anche altri due requisiti: avere almeno 20 anni di contributi, aver maturato un assegno previdenziale d’importo pari o superiore all’importo dell’assegno sociale.
Chi non soddisfa, contemporaneamente, tutti i tre requisiti sopra spiegati, dovrà continuare a timbrare il cartellino. Ma i nati nel 1964 possono tirare un sospiro di sollievo, per loro c’è un’ottima notizia. Chi quest’anno compie 60 anni, potrà andare in pensione già nel 2026 senza dover aspettare di raggiungere i 67 anni chiesti dalla Fornero.
L’idea di dover continuare a lavorare per altri sette anni non ti piace per niente? Non ti preoccupare: non dovrai farlo. Se quest’anno hai 60 anni, potrai accedere alla pensione tra appena due anni. Vediamo tutto nei dettagli.
Sono tanti i lavoratori che, giunti al traguardo delle 60 candeline sulla torta, vorrebbero smettere di lavorare e godersi il tempo libero e la propria famiglia. Molti attuali 60enni, tra l’altro, hanno iniziato a lavorare quando erano ancora molto giovani e, dunque, hanno accumulato quasi 40 anni di lavoro o poco meno.
Pare, pertanto, assurdo che, dopo quasi 40 anni di lavoro, una persona non possa andare in pensione ma debba attendere di compiere 67 anni. Se hai 60 anni e vuoi smettere subito di lavorare, c’è un modo per riuscirci e per beneficiare della pensione anticipata tra solo due anni.
Poniamo il caso di un 60enne con almeno 39 anni di contributi che per ragioni di riorganizzazione aziendale viene licenziato. Inizialmente può sembrare un dramma: trovare un nuovo impiego a 60 anni è molto più difficile che a 25 o a 30. Ma, paradossalmente, in questo caso il licenziamento potrebbe essere una fortuna.
Infatti, in seguito al licenziamento, questo lavoratore, per due anni – cioè fino al 2026 – percepirà la Naspi, cioè l’indennità di disoccupazione. Tra due anni, nel 2026, tra contributi effettivi e contributi figurativi durante la disoccupazione, tale lavoratore avrà raggiunto 41 anni di contributi. Ed essendo disoccupato rientra nelle categorie a cui si rivolge Quota 41.
Pertanto, questa persona nel 2026 potrà accedere alla pensione anticipata con Quota 41 senza dover aspettare di compiere 67 anni. Ricordiamo che, per fruire di Quota 41, tuttavia è necessario non solo avere almeno 41 anni di contributi ma almeno un anno di contribuzione deve essere stato versato prima dei 19 anni di età.
Inoltre è indispensabile far parte di una delle seguenti categorie: lavoratori con invalidità pari o superiore al 74%; disoccupati; addetti a mansioni gravose o usuranti.
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