Con le vacanze estive al mare, arrivano anche le scottature. Come capire quando si tratta di un’ustione grave e in che modo comportarsi?
È arrivata l’estate e con lei le attesissime vacanze. Il mare è la meta più gettonata di tanti italiani e non, che scelgono le località balneari più ambite della penisola. Andando in spiaggia c’è, però, anche un pericolo in agguato: quello delle scottature. Le ustioni da sole sono uno dei rischi più temuti per chi va al mare e possono essere più o meno gravi, in certi casi potrebbero addirittura richiedere l’ospedalizzazione.
Le scottature sono provocate dal sole intenso, soprattutto se ci esponiamo all’ora di punta. Alcune volte possono risultare critiche e portare ad una lesione alla pelle, che va oltre al semplice eritema (l’arrossamento), che comunque brucia e non è molto piacevole. In casi gravi si può arrivare alla formazione di bolle e richiedere l’intervento medico. Ciò avviene se non si attuano gli accorgimenti più elementari per esporsi al sole, utilizzando la crema di una protezione solare adatta alla nostra carnagione.
Ustioni solari: quali sono le diverse tipologie, come evitarle e cosa fare
Le ustioni del sole possono rovinare le nostre vacanze, perché sono fastidiose e molto spesso anche pericolose. Prendere un’insolazione è frequente se ci si espone all’ora di punta (dalle 12 alle 16) senza un’adeguata protezione. Sono numerose le creme solari in commercio, con altrettanti numeri che indicano l’intensità del filtro anti raggi UVA. Sono proprio questi, che penetrano nella pelle, a causare le ustioni, le quali sono rischiose perché possono nel tempo portare allo sviluppo del melanoma.
Come detto, le ustioni sono divise in diversi gradi, che vanno dal primo al terzo. Quello lieve si presenta quando la pelle appare arrossata e bruciante, ma il dolore ancora è sopportabile. È tipica delle persone che si espongono con una protezione troppo bassa per la loro carnagione. I problemi aumentano con le ustioni di secondo grado, perché la pelle appare gonfia, molto dolente, rossa e con delle vesciche piene di liquido. In base alla gravità, le bolle possono lasciare cicatrici.
La più seria è l’ustione di terzo grado, che spesso avviene con l’azione diretta delle fiamme e del calore. La pelle appare carbonizzata e il dolore non c’è perché è avvenuta una necrosi del tessuto. Più estesa è l’ustione e più è grave la situazione. La comparsa di febbre indica che il sistema immunitario si sta difendendo dalla possibile comparsa di infezioni. Le ustioni più lievi possono essere trattate in casa con impacchi freddi, ma per quelle gravi bisognerebbe rivolgersi al pronto soccorso.