ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

Rimini in bicicletta: i riti dell’estate nella città meno malinconica della Romagna

Rimini, la “repubblica della sabbia”, il comune più “de-malinconizzato” d’Italia, il laboratorio delle tendenze dell’estate si è dotato di una mappa che, sulla falsariga della Bicipolitana di Pesaro, presenta i suoi 119 km di piste ciclabili. Adesso è facilissimo percorrere tutta Rimini in bici. Inserita in un dépliant illustrativo delle attrattive cittadine, la cartina presenta, tra l’altro, il percorso pedalabile sul lungomare sud verso Riccione lungo i celebri lidi, l’Anello Verde che collega Piazzale Kennedy al Palacongressi e la ciclabile sterrata lungo il fiume Marecchia che parte dal Ponte Tiberio del caratteristico Borgo di San Giuliano per raggiungere, nell’entroterra, Novafeltria. I ciclisti a vocazione turistica potranno, con le e-bike, a Rimini, partecipare ai Wine Tour sulle due ruote, in partenza da Marina Centro, oppure allo Spa Tour che prevede, al termine della pedalata in Valmarecchia, un passaggio in una delle Spa del centro storico.

C’è anche una proposta Bike&Boat per scoprire la città in bicicletta, poi regalarsi un aperitivo al tramonto al bordo di un’apposita imbarcazione (il tutto si prenota con Rimini Reservation tel. 0541.53399). Una speciale mappa felliniana condurrà, in bicicletta, sui luoghi della vista del grande maestro Federico Fellini. L’appuntamento di Rimini con la bicicletta è l‘Italian Bike Festival, dal 13 al 15 settembre 2019, in piazzale Fellini, che prevede eventi cicloturistici e ciclistici, tra cui un Yoga e-bike tour lungo il parco Marecchia che si conclude con una seduta di yoga e meditazione.

Rimini in bici

Bike hotel e bike park

Per prenotare da dormire, basta dare un’occhiata al sito dei Rimini Bike Hotels nati sulla falsariga dei Bike Hotels di Riccione, tutti ora nel consorzio Terrabici di cui ho scritto nell’articolo sulle Bike manager in rosa dell’Emilia Romagna. I cicloviaggiatori che arrivano in stazione potranno a breve usufruire del nuovo Bike Park con posti bici, noleggio di ebike e cargo bike, ciclofficina e coloninne di ricarica per le e-bike. Per la nuova pista ciclabile sulla via di Coriano e la riqualificazione del lungomare con nuova pavimentazione e verde urbano, bisognerà aspettare. Al momento l’invito è godersi Rimini in bicicletta con tutti i suoi riti.

I riti riminesi dell’estate

Colazione all’alba

Dopo aver passato la notte a chiacchierare e ballare, c’è bisogno di un cappuccino e di un bombolone caldo. Ecco allora il popolo della notte spostarsi in massa nei bar del centro storico, in piazza Mazzini e piazza Tre Martiri, o in zona Marina Centro e Rivazzurra. Un classico dei tiratardi è comprare una pasta calda in uno dei forni della città per poi andare a fare colazione all’alba sugli scogli in fondo al molo.

La piadina farcita

Altro irrinunciabile rito riminese è la piadina. In città ci sono decine di chioschi che preparano la piadina tipica, più sottile e croccante rispetto a quella forlivese e ravennate. Da riempire come più ti piace: con crudo e mozzarella, squacquerone ed erbe di campo. Pare che il segreto sia la farina non troppo setacciata e poco strutto, cui si aggiunge un pizzico di bicarbonato, acqua tiepida o latte. Il tutto, una volta lavorato e appiattito dal matterello, da cuocere su un testo bollente.

Happy hour

Uno degli angoli più caratteristici del centro storico è la Pescheria, al lato della medievale piazza Cavour. Intorno al vecchio mercato del pesce del 1747 sono sorti caffé e localini di sera pulsanti di musica, per le happy hour frequentati per spritz, birra e prosecco. Da consumare slow seduti sugli ex banconi di marmo. Qui sono nate alcune delle tendenza esportate nel resto d’Italia: il finger food, le miniportate nei bicchierini e nei cucchiai. Anche gli street bar apparentemente improvvisati su porzioni di marciapiede sono nati qui. Adesso, all’appuntamento con l’ora più felice si cominciano a vedere anche le biciclette.

Tutti a mare

Il primo lido, lo Stabilimento Privilegiato dei Bagni, venne aperto nell’estate del 1843. Nessuno, allora poteva immaginare che Rimini e la sua spiaggia sarebbero diventate il bacino di ogni tendenza. Nella città più californiana d’Italia ti chiedono non come ti chiami o che lavoro fai ma “a che bagnino sei?”. Gli stabilimenti balneari, lidi numerati, sono un laboratorio di sabbia a cielo aperto con torrette di baywatch, campi da beach volley e beach tennis, gazebo con massaggi, lettini con specchietti abbronzanti, ombrelloni con effetto ventilazione, “love pedalò”, aperitivi e wifi. Vietato annoiarsi.

Sfilare sulla passerella del chirurgo

Per la città equivale ad aver scoperto una piccola Pompei, con tanto di mosaici del II secolo, affreschi policromi, sala da pranzo e da letto di un certo Eutyches, medico militare di probabile provenienza greca. È accaduto nel 1989 in occasione della sistemazione di piazza Ferrari, nel centro storico, tagliando un albero le cui radici poggiavano su un antico pavimento musivo. Allestita con passerelle trasparenti sotto un giardino pensile, la Domus del Chirurgo è aperta al pubblico. Ma i suoi reperti più interessanti, il corredo di 150 strumenti chirurgici unico al mondo, sono custoditi nell’attiguo Museo della Città che nel 2010 ha inaugurato 40 nuove sale ad interesse archeologico.

Da scoprire lungo il Marecchia

Dal Borgo di San Giuliano, famoso per le sue taverne di mare, parte la ciclabile della Valmarecchia, un piacevolissimo percorso di scoperta dei borghi dell’interno da coprire al meglio in gravel o mtb. Da effettuare anche allungandosi verso i paesi dove si produce, con metodi antichi, il pregiato formaggio di fosse. Con un pizzico di fortuna si può capitare, a Sogliano al Rubicone, tra luglio e agosto, al momento dell’infossatura delle caciotte nelle Antiche Fosse già in uso con i Malatesta. Arenaria nuda e con la botola di legno, rivestite di “nidi” di paglia, restano sigillate con il gesso in attesa che, a novembre, per la sfossatura, le caciotte ne escano schiacciate e deformate, la crosta interamente consumata dalla stagionatura, l’aroma ricco e pungente, quasi di tartufo. Un formaggio usato dalle trattorie della zona per l’impasto dei passatelli e dei cappelletti o per condire con le scaglie o la “crema di fossa” pasta, carni e carpacci.

Si può quindi andare per castelli, quelle rocche malatestiane che hanno lasciato testimonianza, oltre che a Rimini, a Verucchio, Montebello e a Sant’Agata Feltria, tra Marche e Romagna, tra le morbide colline dell’interno. A Verucchio, 14 km da Rimini, c’è una delle Rocche più spettacolari del territorio, quel Mastin Vecchio citato anche da Dante, che fu una delle prime dimore della Signoria dei Malatesta. Nel centro storico fortificato, anche pievi, piazzette e antiche fonti.

Si trova a Torre di Bascio il Giardino Pietrificato creato dall’ormai scomparso Tonino Guerra, grande poeta e sceneggiatore. Come menhir conficcati nella terra, le ceramiche artistiche sono stese a “stuoia”. Si chiamano Tappeto delle Conchiglie montanare, Tappeto delle Piramidi sognate e delle Cattedrali abbandonate. Inaspettato e fuori dai sentieri battuti.

 

 

 

 

 

 

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