Arriva una vittoria importante per alcuni cittadini, con la restituzione delle tasse che sorprende tutti: ecco cosa ti spetta con la rivoluzione.
Non sempre lo Stato ha ragione e delle volte a vincere potrebbero essere proprio i cittadini. La grande novità, però, riguarda solamente una fetta di questi ultimi. A stabilirlo ci ha pensato l’ultimo Consiglio di Stato, che ha imposto di rispettare le regole stabilite dalla normativa e riguardanti la quantificazione delle tasse pagate.
A breve tutti gli studenti potranno dire addio alle università furbette e gli istituti dovranno restituire quanto di più versato dai diretti interessati. In molti ricorderanno in tal senso quanto successo all’Università di Torino. Secondo il Consiglio di Stato, l’ateneo in questione avrebbe chiesto una cifra di contributi e tasse più alto rispetto a quello consentito dalla legge.
La sentenza è importante, poiché ribalta quanto pronunciato dal Tar Piemonte. Infatti, proprio quest’ultimo istituto aveva deciso di dare la ragione all’Ateneo. A cambiare il tutto ci ha pensato il Consiglio di Stato, con una decisione destinata a fare giurisprudenza e che sbatte le porte in faccia alle università scaltre.
Restituzione delle tasse ai cittadini, il Consiglio di Stato ha deciso: addio agli Atenei furbetti
Ad oggi la principale fonte di guadagno delle università sono sicuramente le tasse ed i contributi pagati dagli studenti, visto che le risorse statali vanno a finire nel Fondo di finanziamento ordinario. Tuttavia, come dispose il decreto del Presidente della Repubblica n. 306 del 1997, gli Atenei devono rispettare un limite oltre cui non possono andare. Infatti, è possibile chiedere fino al 20% dei contributi agli iscritti. In questo contesto, a fare giurisdizione ci ha pensato il caso dell’Università di Torino.
Nonostante il vincolo, nel 2018 l’Ateneo ha guadagnato in tasse più di quanto consentito dalla legge. A spiegare nel dettaglio la situazione ci ha pensato Pasquale Scordo, coordinatore dell’Unione Universitari di Toro. L’uomo ha fatto ricorso al Tar prima ed al Consiglio di Stato poi. Proprio quest’ultimo istituto alla fine ha dato ragione all’Unione Universitari. Infatti, sembra proprio che nel 2018 UniTo abbia chiesto 94 milioni di tasse, quando in realtà il limite era fissato a solamente 55 milioni.
Ovviamente, la palese violazione delle restrizioni legali non è bastata in principio. Questo perché il Tar del Piemonte aveva dato ragione all’Ateneo. Con caparbietà, l’Udu di Torino ha deciso di rivolgersi direttamente al Consiglio di Stato. Dopo aver analizzato la situazione, l’organo ha disposto l’obbligo a restituire la bellezza di 39 milioni di euro percepiti in più. Una vera e propria vittoria per gli studenti, che sono riusciti a far valere i propri diritti e soprattutto ad ottenere il risarcimento dell’importo extra versato all’Ateneo.