Regali e donazioni di beni sono consentiti in Italia, ma bisogna fare attenzione alle tasse da corrispondere per non incorrere in sanzioni.
Un figlio che riceve soldi dal genitore come regalo o donazione deve pagarci sopra delle tasse? La questione è delicata, perché i rischi del non seguire la normativa sono importanti. Scopriamo, dunque, quali sono le direttive.
Donare beni è un gesto comune tra genitori e figli o nonni e nipoti. Si possono regalare soldi, immobili e veicoli, ma l’azione deve seguire determinate regole, soprattutto se riguarda un bene dal valore elevato. Il problema sorge se si devono pagare le tasse sui soldi ricevuti. In generale, i doni non concorrono alla formazione del reddito imponibile. Significa che non si dovrà pagare l’IRPEF e i beni ricevuti in regalo tramite contanti, assegni o bonifici non dovranno essere inseriti nella dichiarazione dei redditi.
La mancia che la nonna dà al nipote, pur trattandosi di una donazione, non prevede il pagamento delle tasse né la scrittura di un atto pubblico davanti ad un notaio. Questo fino a quando la donazione risulta essere di modico valore. Nel momento in cui la cifra diventa importante, invece, la Legge prevede delle imposte di donazioni che variano a seconda dell’importo e del grado di parentela.
Tasse sulle donazioni, quando scattano e cosa succede se non si pagano
Per i regali in contanti, il limite di cui tener conto è quello di 4.999 euro. Oltre questa cifra, sarà necessario che la donazione sia effettuata con mezzi di pagamento tracciabili. L’atto notarile serve, come detto, quando la somma non è di modico valore. Come definire l’entità del regalo? Dipende dalle disponibilità finanziarie di chi dona. Se sul conto quest’ultimo ha 3.000 euro, servirà il notaio per una donazione di 1.000 euro; mentre se ha 600.000 euro sul conto sarà considerata di modico valore una donazione di 3.000 euro.
Ma quando si paga l’imposta di donazione? Sulla parte eccedente 1 milione di euro l’aliquota è del 4% per il coniuge e i parenti in linea retta. Sul valore eccedente i 100.000 euro l’aliquota sarà del 6% per una donazione a fratelli e sorelle. L’imposta del 6% vige anche per donazioni ad altri parenti entro il quarto grado senza franchigia; mentre l’8% del valore totale è fissato per le altre persone. Qualora il beneficiario dovesse essere un individuo con disabilità, allora la franchigia salirebbe a 1.500.000 euro. Se l’imposta non dovesse essere pagata, scatteranno le sanzioni amministrative – che vanno dal 120 al 240% della tassa dovuta.