Esistono delle agevolazioni che consentono ad alcune categorie di ottenere un nuovo impiego pubblico o privato più facilmente. Ecco quali.
Superare colloqui o concorsi pubblici è la massima aspirazione di tutti coloro che desiderano ottenere un impiego sicuro e redditizio, il cosiddetto posto fisso. Vista la precarietà dell’attuale mondo lavorativo, tuttavia, la competizione tra i candidati è molto diffusa.
In certi casi, potrebbero non bastare gli anni di studio, le competenze acquisite e le esperienze pregresse, in virtù delle particolari modalità in cui si svolgono le procedure concorsuali. Alcuni soggetti, inoltre, potrebbero aver bisogno di particolari ausili durante le prove.
Per tutelare i diritti di tutti, la legge prevede delle agevolazioni per coloro che si trovano in determinate condizioni di svantaggio, consentendo un inserimento più celere nel mondo del lavoro. Scopriamo di quali misure si tratta e a chi sono riservate.
Vantaggi per l’assunzione nel pubblico e nel privato: chi può richiederli?
La Legge n. 104/1992 ha lo scopo di tutelare i diritti delle persone affette da disabilità. Ciò si esplica anche nelle ipotesi di partecipazioni a concorsi pubblici o a colloqui di lavoro, tramite la predisposizione di strumenti di ausilio o sussidio, a seconda della disabilità accertata.
In particolare, i soggetti con un’invalidità pari o superiore all’80% hanno diritto all’esonero dalla prova preselettiva dei concorsi pubblici. A parità di merito con altri concorrenti, inoltre, hanno diritto a dei titoli di preferenza nell’assegnazione del posto bandito, attraverso l’attribuzione di un punteggio superiore in graduatoria.
Quest’ultima agevolazione spetta non solo ai disabili, ma anche ad altre categorie, come i mutilati e gli invalidi di guerra e i loro figli e coniugi, gli insigniti di medaglia al valor militare e coloro che hanno prestato lodevole servizio nell’Amministrazione che ha indetto il concorso.
La Legge n. 68/1999, poi, stabilisce che i datori di lavoro pubblici e privati debbano assumere dipendenti appartenenti alle categorie protette e iscritti nelle liste per il collocamento mirato, ossia gli invalidi civili almeno al 65%, gli invalidi del lavoro almeno al 43%, i non vedenti, i non udenti, gli invalidi di guerra e di servizio, gli orfani e i coniugi superstiti dei deceduti per causa di lavoro, di guerra e di servizio prestato presso le Amministrazioni Pubbliche e i profughi italiani rimpatriati.
I soggetti con disabilità grave, infine, possono scegliere, quando possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non possono essere trasferiti senza consenso in una sede differente. In altre parole, possono decidere il luogo lavorativo con diritto di priorità rispetto agli altri vincitori. Questa agevolazione si estende anche ai loro caregivers.