Svolta dell’Inps, dal 2025 sarà possibile andare in pensione a 61 anni a prescindere dalla categoria lavorativa: tutti i dettagli.
La flessibilità in uscita diventa realtà: chi vuole potrà accedere alla pensione già a 61 anni senza dover per forza attendere i 67 stabiliti dalla legge Fornero. E non ne risentiranno nemmeno le casse dello Stato. Vediamo che cosa potrebbe cambiare molto presto.
Il Governo di Giorgia Meloni è al lavoro per preparare la prossima manovra di Bilancio. Le pensioni restano il “tema caldo” del momento anche se risolvere definitivamente la questione mettendo tutti d’accordo, sembra davvero impossibile. Da un lato, infatti, bisognerebbe cercare di agevolare le uscite anticipate.
Dall’altro lato non bisogna far crollare le casse dello Stato che non se la passano troppo bene. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è stato molto chiaro: il Governo non può più fare extra deficit. Anzi, il debito deve essere ridotto e anche di molto.
Questo, inevitabilmente, comporterà dei tagli. E alcuni di questi potrebbero riguardare proprio le pensioni. Eppure ci sarebbe un modo per mandare tutti in pensione già a 61 anni dal prossimo anno senza pesare sulle casse dello Stato. Ci sarebbe, insomma, un modo per fare felici tutti.
Tutti in pensione a 61 anni: il sogno si avvera
Se chiedete ai lavoratori italiani qual è il loro sogno più grande, molti vi risponderanno che sognano di andare in pensione prima. Infatti l’idea di continuare a timbrare il cartellino fino a 67 anni, non piace proprio a nessuno. Ci sarebbe un modo per smettere di lavorare molto prima senza pesare troppo sulle casse dello Stato. Vediamo come si potrebbe fare per salvare “capra e cavoli”.
Il modo per mandare tutti in pensione a 61 anni senza pesare sull’Inps sarebbe quello di estendere a tutti Opzione Donna. Questa misura – nata nel lontano 2004 – prevede il pensionamento a 61 anni con almeno 35 anni di contributi. Come suggerisce il nome stesso, essa si rivolge solo al pubblico femminile. E nemmeno per intero.
Infatti, dal 2023 in poi, possono fruire di Opzione donna solo le seguenti categorie:
- caregiver da almeno 6 mesi;
- lavoratrici con invalidità pari o superiore al 74%;
- disoccupate;
- dipendenti di aziende in crisi.
Perché Opzione donna potrebbe essere estesa a tutti senza difficoltà? Per un motivo molto semplice: con questa misura l’assegno previdenziale viene interamente ricalcolato con il sistema contributivo che pesa pochissimo sulle casse dell’Inps. Anzi, non pesa per nulla in quanto il lavoratore, una volta in pensione, riceve indietro ciò che ha versato durante la sua carriera.
E se Opzione donna va vanti da oltre 20 anni, vuol dire che tale sistema può funzionare senza far crollare le casse dello Stato. Se venisse estesa, tutti potremmo finalmente accedere alla pensione ad appena 61 anni con 35 anni di contribuzione.