Pensione per disoccupati: bastano 60 oppure 63 anni, come approfittare

I disoccupati possono andare in pensione anticipata a 60 o 63 anni di età rispettando determinati requisiti. Scopriamo di più.

Rimanere senza lavoro quando si è vicini ai 60 anni è un problema serio. Già per un ventenne trovare un’occupazione è difficile, figuriamoci per chi è più avanti con l’età. Fortunatamente, ad alcune condizioni, c’è la possibilità di pensionamento anticipato.

Come accedere alla pensione per disoccupati a 60 o 63 anni
Quali sono gli scivoli pensionistici per i disoccupati (Ladradibiciclette.it)

Ritrovarsi improvvisamente senza lavoro può gettare nello sconforto a qualsiasi età. Da giovani, però, si hanno le energie per ricominciare, per costruire un nuovo futuro studiando e formandosi. Quando l’età avanza, invece, può succedere di non riuscire a vedere nessuna soluzione all’essere rimasti privi di un’occupazione. Ci sarà la NASPI, l’indennità di disoccupazione, ad aiutare economicamente per un massimo di 24 mesi. E poi, cosa si farà?

Per quanta buona volontà potrà esserci di continuare a lavorare, non è detto che si trovi un’azienda disposta ad assumere. Si potrebbe pensare ad un’attività in proprio da autonomi, ma non è certamente una strada semplice. Chi ha raggiunto i 60 anni o superato questa età, può considerare la possibilità di pensionamento anticipato. Ci sono diversi scivoli dedicati ai disoccupati.

Come andare in pensione da disoccupato over 60: le vie da intraprendere

Iniziamo a valutare una prima possibilità per una lavoratrice rimasta senza lavoro. Si chiama Opzione Donna e permette di andare in pensione a 61 anni se non si hanno figli, 60 anni se si ha un figlio e 59 anni se si hanno due o più figli. In più sono richiesti 35 anni di contributi. Condizione necessaria, poi, è accettare il sistema di calcolo contributivo anche se si sono iniziati a versare contributi prima del 1996.

Tre scivoli pensionistici per i disoccupati
Le tre opzioni di pensionamento per i disoccupati (Ladradibiciclette.it)

Questa misura prevede, infine, finestre di decorrenza molto lunghe. Un anno per le dipendenti e 18 mesi per le autonome. Un secondo scivolo dedicato ai disoccupati è l’APE Sociale. Non si tratta di una vera e propria pensione, ma di un’indennità erogata fino al raggiungimento dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia (67 anni di età). Consente di lasciare il mondo del lavoro a 63 anni e 5 mesi di età e con 30 anni di contributi maturati.

L’importo massimo dell’assegno pensionistico sarà di 1.500 euro e non spetta la tredicesima. Infine, i disoccupati che hanno raggiunto i 62 anni di età e hanno maturato 41 anni di contributi possono pensare di andare in pensione con Quota 103. I requisiti, tuttavia, sono stati inaspriti nel 2024. La misura prevede il sistema di calcolo contributivo, un importo della pensione massimo di 4 volte il minimo e finestre di decorrenza di 7 mesi per i dipendenti privati e 9 mesi per i dipendenti pubblici.

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