ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

Pensieri e parole sulla San Gimignano – Orbetello del Giro d’Italia

“Un vento burrascoso ha creato molto stress e un po’ di eccitazione. Ha vinto il secondo ad aver tagliato la linea di arrivo”. Perfetta, la sintesi della 3° tappa del Giro d’Italia, la Vinci – Orbetello, arriva dal tweet del gregario di Dumoulin, lo statunitense Chad Haga. Sulla laguna di Orbetello, allo sprint finale, il nostro Elia Viviani ha compiuto una netta deviazione verso sinistra, rallentando la fuga di Matteo Moschetti, lasciando così la maglia rosa al secondo arrivato, il colombiano Gaviria.

Giro-e: Toscana contro vento

Quel vento nervoso, raffiche di 36 nodi, a favore nella parte iniziale del percorso, contro da Grosseto a Poggio L’Apparita, ieri l’ho sentito tutto: in faccia, negli occhi, sulle braccia e sulle gambe, fino a sfiancarmi. Unica italiana invitata nel team Enit del Giro-e, il tour in bici da corsa elettrica che ripercorre nello stesso giorno, la mattina, tappe ridotte del Giro d’Italia, ho “gareggiato” in compagnia dei californiani Crystal e Jeff Robertson, dello spagnolo Pablo Munoz, del coreano Yongin Lee, del brasiliano Renato Real, sotto l’occhio attento del capitano, l’ex campione Max Lelli, molto a casa nella Maremma delle origini.

Max Lelli e Mariateresa Montaruli
Io e Max Lelli

L’antico pantano costiero della Maremma

Partito da San Gimignano via Colle Val d’Elsa, il percorso della 3° tappa del Giro (2° per il Giro-e) si è aperto gradatamente allo spettacolo della pianura maremmana, l’antico marisma o pantano costiero dove adesso si va a cavalcare e a lavorare con i butteri, i cowboys che allevano allo stato brado le vacche maremmane presidio Slow Food. L’odore del mare era sempre più vicino. Così l’habitat di bosco, zone umide e spiagge dove si cavalca all’alba e al tramonto nel Parco Regionale della Maremma, annunciato dai cartelli Alberese, Albinia, Giannella.

Crystal Robertson al Giro-e a Usella
Crystal Robertson, la mia nuova amica ciclista

Pensieri sotto la doccia ad Orbetello

Sul tombolo tra la Laguna di Ponente e quella di Levante dove sorge il paese di Orbetello, custode di un fregio etrusco frammento del frontone del Tempio di Talamone, dopo i chilometri percorsi a 44 km/h in sella alla Pinarello elettrica (il cui motore ha fatto non poche bizze a più di un concorrente), mi sono fatta una doccia nel gelido spogliatoio femminile di un vecchio Circolo Tennis. Tra spifferi, vetri rotti e finestre che non si chiudevano, l’eccitazione e la stanchezza che s’intrecciavano dentro di me come in una danza inarrestabile e gli occhi che bruciavano per il troppo vento, mi sono chiesta: perché, con tutte le mancanze e magagne infrastrutturali che abbiamo, è così bello pedalare in Italia?

team Enit Giro-e
Il team Enit del Giro-e (io fotografavo…)

5 motivi per pedalare in Italia

La diversità

L’Italia offre paesaggi unici e diversissimi tra loro: nell’arco di una manciata di chilometri si passa dall’epitome del borgo medievale perfetto, San Gimignano, scrigno di arte, architettura e storia, alle paludi dei butteri maremmani. In bicicletta, che si viaggi da nord a sud, da est a ovest, il cambiamento di paesaggio è garanzia di sorpresa e di incanto. Questo Giro d’Italia (o semi-Giro come lo chiama chi nota che il tour ha lasciato fuori, se si eccettua San Giovanni Rotondo, in Puglia, tutto il sud e le isole) mette insieme i Colli Bolognesi, l’eccezionale Via Panoramica di Monte San Bartolo nelle Marche, la Via Francigena con Fidenza e San Gimignano, il Colle austero del Nivolet in Piemonte, il passo del Ghisallo e le colline del Prosecco, Cortina e Pieve di Cadore, Chiusa e Bressanone. Dove altro si trova, condita da arte e bellezza, tale diversità nel nome del colore rosa?

San Gimignano, Toscana
San Gimignano

Le curve

L’Italia è per i due terzi un paese di colline e montagne. Quindi di curve, borghi e differenti angoli visuali. In bicicletta, un paesaggio inatteso, come lo skyline delle torri di San Gimignano, il presepe bianco di Ostuni, il borgo arroccato di Erice, si apre all’improvviso dietro una curva, dietro uno scampolo di bosco. L’impatto con la fiaba è immediato. Come in un film.

colline tra Usella e Fucecchio
Colline tra Usella e Fucecchio, 1° tappa del Giro-e

La Storia

In Italia si pedala nella Storia. Ieri mattina, per la consueta firma della squadre, abbiamo abbassato i rapporti e pedalato in salita fino alla Piazza della Cisterna, a San Gimignano, per arrivare al loggiato di Piazza del Duomo. Abbiamo preso il caffè a un passo dagli affreschi straordinari, medievali e rinascimentali che incantano qualsiasi visitatore all’interno del Palazzo del Municipio. Il lastricato non è comodo sotto le ruote della bici da corsa. Ma che fascino varcare quella porta del tempo senza dover scendere dalla sella.

Frammento di affresco medievale nel Municipio di San Gimignano
Frammento di affresco medievale nel Municipio di San Gimignano

Le strade bianche e zitte

Trovatemi un paese che abbia una tale ricchezza di strade zitte e bianche: secondarie, interpoderali, che ripercorrono i cammini dei pastori e dei carbonai, che inanellano le tracce di antichi pellegrinaggi. Strade dove in bicicletta si viaggia senza filtri: si respirano aria e profumi, cambiamenti di temperatura e umidità. Senza alcuna forma di mediazione ed intermediazione. Una fioritura di esperienze sensoriali che diventa memorabile per la vita.

strade secondarie al Giro-e

Il cibo

Non c’è ciclista che non apprezzi il buon cibo o una buona pausa caffè. Non vi è cicloturista che possa fare a meno di una buona e ricca prima colazione. Il binomio food & bike è imprescindibile. Il corpo ha bisogno di incamerare energie prima della partenza e di recuperare le calorie consumate. A San Gimignano abbiamo cenato alla Locanda la Mangragola: tagliatelle al ragù bianco con lo zafferano (preziosa merce di scambio, medicamento e pigmento per la pittura in epoca medievale) e peposa, un piatto di manzo stufato in pepe, olio e vino rosso, servito con i fagioli cannellini, nato per caso, con le lunghe cotture spontanee che si verificavano negli orci posti accanto alle fornaci. In Italia, nel cibo, oltre il gusto c’è la Storia. E dopo aver pedalato, tutto è come esaltato e amplificato. Grazie Giro-e per avermi indotto questi gustosi pensieri.

 

 

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