Uno dei primi consigli che si ricevono quando si inizia ad andare in bici è quello di indossare sempre il casco.
Indossare il casco durante il ciclismo è fondamentale per la sicurezza di adulti e bambini. Infatti, nella maggior parte delle guide rivolte a chi inizia questa pratica sportiva, si consiglia sempre di scegliere un casco adatto che sia nella misura giusta della propria testa, in modo che non vada avanti e indietro.
Soprattutto quando si tratta di bambini, l’uso del casco è fortemente consigliato. Qualcuno potrebbe pensare che il casco sia obbligatorio. Infatti, molti credono che fino a 14 anni ci sia l’obbligo per legge. In realtà, non è così o meglio, inizialmente questo obbligo esisteva ma dal 2014 è stato abrogato dalla Commissione Permanente nei lavori pubblici del Senato.
Un’inspiegabile assenza di una norma legislativa sul casco
Cosa dice la legge per quanto riguarda il casco? Al momento quello che si sa è che il codice della strada prevede l’obbligo di seggiolino o rimorchio per poter trasportare i bambini fino agli 8 anni di età. Ma sul casco viene detto poco o nulla.
Che sia importante proteggersi quando si è in bici, è indubbio. Anche gli studi sono concordi su questo punto, infatti, il consiglio nazionale della sicurezza stradale francese in un suo studio ha indicato che l’uso di un casco regolare diminuisce, in caso di incidente, le lesioni maggiori del 70% e le lesioni minori del 31%. Inoltre, riduce del 28% la possibilità di riportare cicatrici in viso.
Soprattutto in caso di bambini, il rischio di lesioni neurologiche è molto alto. L’uso del casco significherebbe ridurre drasticamente la possibilità di perdita di coscienza. Il rischio infatti, passerebbe dal 98% allo 0,1%.
Un’altra triste ricerca ha osservato che, solo nel 2016, sono morti per incidenti in bici 3 bambini e ben 79 sono stati feriti. Anche se lo Stato italiano ha ripetuto più volte di attenersi alle norme del codice della strada, non ha introdotto nessuna tutela legislativa per quanto riguarda la questione del casco nei bambini.
Si tratta di un vuoto legislativo non da poco che crea danni a grandi e piccini. Quello che ci si auspica è un intervento da parte dello Stato su norme che possono subentrare laddove il buon senso dei genitori viene meno. In attesa di queste norme e regole, tutto quello che si può fare è procedere in maniera autonoma e tutelare il più possibile sia noi stessi che i nostri bambini.