ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

Il Mont Ventoux chiude al traffico motorizzato a favore dei ciclisti

Il Mont Ventoux chiude al traffico motorizzato, per lavori, fino alla primavera del 2021. E si prepara a fare da scenario, con un doppio passaggio, all’undicesima tappa del 108° Tour de France, il 7 luglio 2021, tra Sorgues e Malaucène (vedi video sotto). È una buona notizia per la vetta che riceve 700.000 visitatori l’anno di cui 120.000 ciclisti tutelata, dall’estate del 2020, come Parco Naturale Regionale. Il sito della salita ciclistica più iconica della Provenza, composto dall’Osservatorio, in realtà una vecchia stazione radar militare, e pochi altri fabbricati, è attualmente inagibile per lavori che intendono attuare misure di protezione dell’ambiente naturale e di regolazione, in chiave di maggiore sicurezza, dei flussi di traffico. Ancora più positiva è la notizia che i ciclisti e in trekker saranno ancora in grado di guadagnare la vetta durante i mesi di ristrutturazione, tenendo però presente che lo spazio accessibile intorno all’Osservatorio sarà comunque limitato.

Mont Ventoux: protezione dell’ambiente e maggiore sicurezza per i ciclisti

Il piano di ristrutturazione prevede la divisione dei flussi di visitatori, la pedonalizzazione dello slargo antistante l’Osservatorio e la sistemazione dei sentieri lungo la Crête Route. Per un migliore rispetto degli ecosistemi, verrà costruita una scalinata di accesso riservata esclusivamente a trekker e pedoni che conduce dal Belvedere all’Osservatorio. Nuovi parcheggi gratuiti saranno creati sulla D974 per limitare la sosta selvaggia su quella che diventerà l’unica strada di accesso per auto e camper. Il traffico motorizzato verrà infatti fermato, sulla strada da Bédoin, all’altezza dello Chalet Reynard; in provenienza da Malaucène, all’altezza del Mont Serein resort, per la gioia di trekker e ciclisti.

mont ventoux

Sul gigante cattivo della Provenza sono stata anni fa. Il monte si staglia dal nulla, sferzato dal maestrale sul versante nord, nudo e spoglio come si immagina la Luna. Non c’è posto al mondo dove si respiri più “bicicletta”: Bédoin e Malaucène, i paesini da cui parte e termina la fatidica strada che raggiunge, alla sommità, il solitario Osservatorio, sono pieni di negozietti di bici, di abbigliamento, stazioni di ciclofficina, noleggio, e caffè. A Malaucène si trova l’unico negozio di abbigliamento ciclistico esclusivamente femminile che conosca: un trionfo di pantaloncini e maglie rosa.

Ostile e sinistro, il Mont Ventoux può essere veramente cattivo: 21,5 km da Bédoin, 1.552 m di dislivello, pendenza media 7,2%, massima 12%. Boschi misti ti accompagnano nella salita fino ai 1400 m, poi il paesaggio cede alle leggi della brutale deforestazione del XIV secolo, diventando pietroso e abbagliante, senza più un albero. D’estate la temperatura del versante esposto a sud può raggiungere i 40°; d’inverno, sul versante nord, i meno 30°. Da ora in avanti, nonostante la sua cattiveria, sarà sempre più caro ai ciclisti di tutto il mondo.

Ombra dell'Osservatorio sul Mont Ventoux

Per le cicliste che vogliono scalare il Mont Ventoux, il magazine online Elles font du vélo organizza pacchetti comprensivi di soggiorno, pensione completa e uscita in bici tra sole donne, in date diverse tra agosto e ottobre 2020. Lo stage del 20-23 agosto prevede l’ascesa del Ventoux dal paesino di Sault. Tra i tre possibili questo è il percorso più facile: comporta 25,70 km di lunghezza e un dislivello medio del 4,5%. Restano impegnativi gli ultimi 2 km che presentano un dislivello del 10,5%.

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