Siamo di fronte a uno dei più grandi attori italiani, ma per Marco Giallini la gavetta è stata lunga: cosa faceva prima di diventare famoso
Oggi è uno degli attori più bravi, più intensi, più amati d’Italia. Ma vi risulterà difficile credere che, fino a una certa età, Marco Giallini ha fatto tutt’altro nella vita. Per lui, il successo vero è arrivato, di fatto, alla soglia dei 50 anni. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul grande attore romano.
Marco Giallini, oggi, di anni ne ha 61 ed è senza ombra di dubbio uno degli attori più influenti del panorama cinematografico italiano. Un successo meritato, vista la lunga, lunghissima, gavetta affrontata dall’artista capitolino. Nel 1986 fa il suo debutto cinematografico con una piccola comparsa non accreditata in “Grandi magazzini” di Castellano e Pipolo. L’anno successivo ottiene un’altra piccola parte in “Rorret” diretto da Fulvio Wetzl. Il primo ruolo cinematografico di rilievo arriva però nel 1995, grazie ad Angelo Orlando, che lo invita a interpretare un poliziotto nel suo film di debutto come regista, “L’anno prossimo vado a letto alle dieci”.
Negli anni ’90 arrivano altri ruoli, anche di un certo livello ma è a partire dagli anni 2000 che la carriera di Giallini ha una svolta clamorosa. Partecipa a film come “Almost Blue”, diretto da Alex Infascelli, che viene presentato alla Settimana internazionale della critica al Festival di Cannes 2001. Nel 2008, arriva il successo di pubblico con la serie TV “Romanzo criminale”, dove interpreta il ruolo de Il Terribile. Poi, nel 2012, ottiene il Nastro d’argento al migliore attore non protagonista per i ruoli in “ACAB – All Cops Are Bastards” e “Posti in piedi in paradiso”.
Nel 2016, è protagonista in “Perfetti sconosciuti” di Paolo Genovese, per il quale ottiene numerosi riconoscimenti. Lo stesso anno, interpreta il protagonista nella serie TV “Rocco Schiavone”, tratta dai libri di Antonio Manzini.
Insomma, da questa (assolutamente parziale) carrellata sulla carriera di Giallini, capiamo facilmente di avere di fronte un fuoriclasse del cinema italiano. Candidato per sei volte sia ai David di Donatello, sia ai Nastri d’argento, premio, quest’ultimo, vinto per tre volte: oltre che con “ACAB – All Cops Are Bastards”, anche con “Tutta colpa di Freud” e il già citato “Perfetti sconosciuti”.
Un successo meritato, quello di Giallini, sicuramente per le sue indiscusse capacità attoriali, ma anche perché, per lui, la vita è stata tutt’altro che semplice. Nato in una famiglia operaia, ha svolto diversi lavori da giovane, tra cui l’imbianchino e il venditore di bibite. Un percorso totalmente lontano dalle luci della ribalta.
Una storia familiare anche tragica, purtroppo: sposato dal 1993 con Loredana, ha avuto due figli. Ma nel 2011 la moglie lo ha lasciato per via delle complicanze di una emorragia cerebrale. Marco Giallini la ricorda spesso con grande dolcezza.
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