Arriva la Luna sopra la piscina Cozzi a Milano e scopro che è colpa della bicicletta, oltre che dei 50 anni trascorsi dallo Sbarco. Nella notte tra domenica 20 e lunedì 21 luglio 1969 Neil Amstrong mise piede sulla Luna. Quel primo uomo nel Mare della Tranquillità lasciò una traccia indelebile nella memoria di chi c’era. Io c’ero: ero piccola e lo schermo della tv, in bianco e nero, mi sembrò pauroso ed enorme. Così come gigantesca pare la Luna approdata sulla Terra a Milano. Anzi sull’acqua. Dal 15 al 23 giugno, arriva alla Piscina Cozzi, sospesa sul filo dell’acqua, la grandiosa installazione Museum of the Moon dell’artista inglese Luke Jerram.
La grande Luna nasce pedalando sull’Avon
Il legame con la bicicletta è insospettato. Duranti gli anni vissuti a Bristol, città culla della coscienza green e bike-friendly della Gran Bretagna (qui, nell’ombroso pub Nova Scotia, nel ‘77 è nata l’organizzazione senza scopo di lucro Sustrans che qualche anno dopo, recuperando la ferrovia dismessa tra Bristol e Bath, creò il primo tratto delle rete ciclabile nazionale), pedalando lungo l’Avon, Jerram aveva osservato quanto e come la Luna influenzasse il livello delle maree e del fiume.
Un’installazione artistica itinerante
Le ricerche su Luna e maree lo hanno portano alla creazione dell’installazione artistica itinerante Museum of the Moon, una sfera di 7 metri di diametro, illuminata dall’interno, la cui superficie è stata ricostruita utilizzando immagini ad alta risoluzione fornite dalla NASA. Praticamente ogni centimento della sfera rappresenta 5 metri della superficie lunare. Esposta nei luoghi più disparati del mondo, sia in interno sia in esterno, accompagnata da una colonna sonora, la gigantesca Luna diventa ogni volta motore di storie, percezioni e racconti. Dalla Piscina Cozzi, la Luna viaggerà in Germania, nel Dorset, ad Harrogate, a Rhode Island, Birmingham e Dorchester. Troverete tutte le date qui
Al Museo della Scienza si rivive la missione Apollo 11
Sempre a Milano, al Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia, l’unico a esporre un frammento di roccia lunare in Italia, nei weekend tra il 15 e il 21 luglio, grazie alla realtà virtuale, si potrà rivivere la missione di Apollo 11. Si potrà pilotare il modulo di comando, effettuare l’allunaggio, le operazioni sul suolo lunare, il rientro sulla Terra e l’ammaraggio nel Pacifico. Tengono compagnia l’audio e i dati originali NASA, oltre al celebre trio di astronauti, Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins.
Il deposito segreto delle biciclette d’epoca
Il 4 luglio, il museo sarà aperto fino alle 24 per ospitare conversazioni a metà tra scienza e cultura pop, laboratori, una performance teatrale ispirata al film Apollo 13, dj set con musica degli anni ’60 e cibi “spaziali”. D’obbligo arrivarci vestiti con un tocco d’argento e in bicicletta. Il legame del Museo con la bicicletta è tacito, ma testimoniato dalla presenza di una vasta collezione di biciclette d’epoca, 40 pezzi circa, conservate in un grande deposito. La più vecchia è una Draisina del 1818, senza pedali (a questo proposito leggi anche il mio articolo sulla Storia della bicicletta). Una delle più particolari è la Michaux del 1830 con i pedali sul mozzo della ruota anteriore e un collo d’oca sul telaio, un tocco decorativo molto in uso in Francia quando in bicicletta si andava ai déjeneur sur l’herbe.
La Bike Night di Ferrara
A Ferrara, la relazione tra Luna e bicicletta viene celebrata sabato 15 giugno 2019 con una Bike Night di 100 km, da Piazza Trento e Trieste lungo la ciclovia del Po, fino alla spiaggia del Lido di Volano, con partenza a mezzanotte. Organizzato da Witoor, la Bike Night ferrarese è il primo degli appuntamenti della bicicletta con la notte, la Luna e le stelle. Le altre bike night avranno come percorso Milano-Lago Maggiore, Assisi-Norcia, Udice-Alpe Adria, Bolzano-Villabassa, Verona-Lago di Garda e le Marche. A Ferrara si può anche pedalare lungo le Mura, per 12 km, per poi continuare verso Via delle Erbe.Oppure mettere in programma il percorso tra le Delizie Estensi, Patrimonio dell’Umanità o dirigersi sulla Destra Po tra il mare e le Valli di Comacchio.