ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

Grandi salite in bicicletta: libri, siti, lista e curiosità

Le grandi salite stanno al ciclismo come i “munros” stanno al trekking delle Highlands: si programmano con cura, si spuntano una a una dalla lista del ciclista, si mettono in saccoccia, si fissano nella memoria e su Instagram. Proprio come si fa in Scozia con le 282 montagne che superano i 914 metri (3000 piedi) catalogate nel 1891 da Sir High Munro, primo presidente dello Scottish Mountaneering Club da cui viene il termine munro-bagging. I ciclisti, invece, quante salite ambirebbero a mettere nel sacco ogni anno? L’uscita del libro Epic Cycle Tours del giornalista sportivo Enrico Aiello che snocciola, con dati e descrizioni, le più grandi salite del ciclismo in Italia, di Francia e del Belgio, mi porta raccogliere qualche curiosità sulle salite.

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Lo Stelvio in Cycling Climbs

Le grandi salite ciclistiche scoperte a Melbourne

Il mio primo impatto con le salite del ciclismo è avvenuto, strano a dirsi, in una libreria di Melbourne. Nella lontana Australia, dopo aver fatto un giro in bicicletta con un’adorabile guida locale, mi sono imbattuta nel bel libro Cycling Climbs, 20 Art Prints, disegni di Nigel Peake, testi di Claire Beaumont. Si trattava di una collezione di stampe artistiche che raffiguravano con tratto astratto le salite più iconiche del ciclismo mondiale: il Mont Ventoux, il Passo dello Stelvio, Alto del Letras in Colombia, Alto de l’Angliru nelle Asturie, Mount Evans in Colorado, il Col du Galibier nella Savoia francese, Mount San Antonio in California e così via. Disegni che dovevano ispirare e motivare. L’autrice dei testi, marketing manager di Condor Cycles a Londra, ex atleta di ciclocross, ci tiene a specificare che:

  • 0% indica una strada piatta
  • 1-3% una leggera salita non impegnativa: un po’ come pedalare controvento
  • 4-6% una pendenza gestibile che può però affaticare se protratta nel tempo
  • 7-9% la faccenda comincia a farsi dura per i ciclisti più esperti e molto impegnativa per i principianti
  • 10-15% pendenza “dolorosa” (painful) specialmente se protratta per più chilometri
  • 16% pendenza molto, ma molto impegnativa: dolorosissima!

La vertigine della salita

Di salite ha scritto ampiamente Riccardo Barlaam, amico e collega del Sole24Ore, nel suo La vertigine della salita (Ediciclo, 2016) da cui estrapolo liberamente le seguenti frasi. “Le salite sono quanto di più effimero e inutile ci possa essere. Non è razionale faticare in salita. Ma è nobile farlo. Guardi avanti e ti si apre la sagoma della montagna. E’ un attimo. Raramente ti sei sentito così vivo come ora. Il cuore batte forte. Le gambe continuano a girare. Ti sembra di vibrare tutto per l’emozione. Sei più vicino alle nuvole ora. Non vorresti essere altrove”.

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La salita di Passo Rombo in Tirolo

La salita, The Climb, è il titolo del film del regista e produttore Michael Covino che al Festival di Cannes 2019 ha riportato il premio Coups de coeur nella sezione Un certain regard. Nella pellicola, l’ascesa è quella del Col de Vence, a 33 km dalla Croisette di Cannes, e la bicicletta rappresenta il legame che tiene uniti i due protagonisti, collante della loro amicizia. Sponsor tecnico delle maglie e dei pantaloncini da ciclista è stato il brand Café du Cycliste.

Il passo è la meta

Le grandi salite che hanno fatto la storia del ciclismo, i luoghi dove si affronta la gravità, il freddo, il caldo estremo, il dolore, il pericolo, l’imprevisto, sono stati oggetto della ricerca di Anna Scuttari dell’EURAC di Bolzano, anche autrice di una tesi di dottorato sul Mobility Space and Journey Experience. Anna ha condotto la sua ricerca con riprese video che catturavano le espressioni facciali di ciclisti e motociclisti in viaggio sui passi dolomitici, analizzate poi con un software deputato a leggere le emozioni. Nel confronto delle due categorie emergeva bene chiaramente che, se il motociclista percepiva il passo, quindi la salita per arrivare al passo, come il semplice passaggio di un più ampio itinerario, per il ciclista il passo era la meta: aver vinto la gravità della salita e aver conquistato il passo era fonte di felicità e soddisfazione. Per il ciclista, inoltre, l’ascesa è un fatto sociale che accomuna, aggrega, crea senso di appartenenza a una comunità di faticatori felici e volontari.

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Davanti al Passo Valparola

La montagna e le donne nella ricerca del gruppo Oberalp

Uno studio semiotico commissionato nell’autunno del 2020 al Karmasin Behavioural Insights di Vienna dal gruppo Oberalp (Salewa, Dynafit, Wild Country, Evolv e Pomoca Austria) sull’attitudine delle donne in montagna, quindi davanti ai grandi itinerari verticali che si effettuano anche in bicicletta, rileva che la montagna è percepita come un mondo alternativo, slegato dagli obblighi della vita quotidiana, senz’altro da conquistare, ma soprattutto da vivere all’insegna del contatto con il proprio corpo (slide sotto).

ricerca Oberalp donne e montagna
Dalla ricerca Donne e abbigliamento sportivo di montagna

Le grandi salite sul web

Le salite, come scrive ancora Barlaam, “cominciano già nella mente”: le studi, le immagini, le temi, le osservi nei grafici altimetrici e su Google Earth. Uno dei siti più usati per questo tipo di ricerca è il piuttosto obsoleto, nella grafica e negli strumenti agli utenti, salite.ch che ha un database di 12.000 salite, solo per l’Italia 5776. Molto usato è anche Cycling Cols. Appena sbarcato sul web è Climbs.bike progettato da 3 programmatori ciclisti lombardi. Il sito consente di creare la propria salita, condividerla con altri utenti e consultare l’archivio. Gratuita, la regustrazione potrebbe diventare a pagamento qualora si finalizzasse l’integrazione con Strava.

Le Grandi Salite del Trentino e dei Pirenei

Gli unici ad essersi accorti in Italia che le grandi salite sono un patrimonio da mappare e comunicare anche ai fini turistici sono stati i trentini. In collaborazione con l’Accademia della Montagna, la provincia di Trento ha studiato e dotato di segnalazione 23 Grandi Salite: percorsi lunghi per lo più 10-15 km che sono stati scenario di note imprese ciclistiche. Così che ben informati su lunghezza, pendenza e dislivello, ci si può, con una bici elettrica o da strada, confrontare con le salite del mito.

Delle grandi salite trentine, io conosco solo il Pordoi: 12 km, 789 metri di dislivello, pendenza media 6,5%, pendenza massima 7,6%. Non ricordo quanti tornanti. Abbastanza per uccidermi lentamente.

Un bel progetto di mappatura di salite è anche quello nei Pirenei francesi: pannelli segnaletici sono stati affissi lungo la Strada dei Passi Mitici del Tour de France, come scrivo, nel blog, nell’articolo Pirenei in bicicletta. A proposito di grandi salite, vi segnalo anche l’inedito gemellaggio di 3 durissimi “muri” spesso protagonisti del Giro d’Italia e del Tour de France: il Muro di Ca’ del Poggio, tra le Colline del Prosecco, la salita di Grammont nelle Fiandre e il Mûr-de-Bretagne in Francia. Manca solo il fatidico Muro del Gatto della Maratona delle Dolomiti..

 

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