Ladro in casa? Fai molta attenzione, se si fa male devi risarcirlo: ecco cosa dice la legge al riguardo, non ci crederai.
È una sensazione bruttissima quella di sentirsi violati. Quando, di fatto, un estraneo, un ladro o peggio ancora, più di uno, si intrufola in casa cercando di portare via beni materiali e non, ci si sente indifesi. La sensazione di vulnerabilità induce dunque all’attacco. Per difendere se stessi, la propria famiglia e la propria casa si reagisce, magari afferrando un oggetto, nei casi più gravi un’arma. Si tratta di una reazione istintiva, ma è opportuno tenere a bada l’istinto e ragionare, anche in queste circostanze.
Se ad esempio, il ladro entrando in una casa col fine di rubare, dovesse accidentalmente cadere su un oggetto lasciato per incuria o negligenza nella stanza, il proprietario di casa non avrebbe alcuna forma di responsabilità, si tratterebbe di un caso fortuito. Ma, se il proprietario installasse delle trappole con lo scopo di ferire i ladri, cambierebbe tutto sul piano giuridico. Se il Signor Rossi ad esempio, proprietario di una villetta, predisponesse in cattiva fede delle trappole per far sì che gli eventuali ladri entrando in casa restino feriti, in capo a lui sorgerebbe una responsabilità penale.
Ladri in casa? Se si fa male, devi risarcirlo: cosa dice la legge
A fare la differenza nei due esempi appena citati è l’intenzione del proprietario. Nel primo caso non c’è alcuna volontà di procurare dei danni al ladro, nel secondo caso invece c’è la coscienza e la volontà di ferirlo. Dunque, dato che il nostro ordinamento giuridico non ammette l’autotutela, non è cioè possibile farsi giustizia da soli, il proprietario deve rivolgersi alle forze dell’ordine o ad un avvocato e, sporgere querela. L’ordinamento giuridico italiano tutela la proprietà privata, ma da priorità al rispetto dell’integrità fisica e della vita dell’essere umano, anche se si tratta di un malvivente.
Soltanto nei casi di legittima difesa, una procurata lesione o peggio ancora la morte del ladro diviene una condotta “giustificata” e, dunque non sanzionabile. Ma si tratta di casi specifici e difficili da accertare sul piano pratico. Per cui, anche se il ladro si fosse intenzionalmente introdotto nell’abitazione di un estraneo col fine di rubare, il rispetto per la sua vita e per la sua integrità fisica, resterebbero più importanti della lesione alla proprietà privata arrecata al proprietario di casa.
Dunque, se il proprietario dovesse intenzionalmente ferirlo, il ladro potrebbe aver diritto ad un risarcimento. Ovviamente spetterà soltanto al giudice accertare l’eventuale responsabilità del proprietario e, accogliere la richiesta di risarcimento del danno del malvivente. Il giudice valuterà caso per caso, se l’istanza di risarcimento possa e debba essere accolta o meno.