Una legge tutta nuova sconvolge la vita degli automobilisti che hanno dei figli piccoli. Milioni di italiani non potranno più farlo.
Il nostro paese ha la caratteristica, almeno a sensazione, di essere uno di quelli in cui leggi, normative e decreti vengono aggiornati più spesso soprattutto nel campo della mobilità privata; gli automobilisti in questo periodo stanno letteralmente subendo un bombardamento di nuove norme che sono in costante aggiornamento dall’Europa e dal Governo italiano.
L’ultima direttiva arriva proprio dall’Unione Europea e cambia le regole per trasportare in automobile i vostri figli. Le norme erano state originariamente stabilite anni fa ma ora, sembra che si sia verificato un bias legislativo per cui le attrezzature utilizzate da milioni di italiani fino ad oggi per assicurare i bambini in macchina secondo le regole siano obsolete.
Come avrete capito, la situazione sta cambiando per i seggiolini montati in auto, strumenti di ritenuta per i bambini fino a dodici anni che devono necessariamente rispettare determinate caratteristiche, pena, una multa che oscilla tra gli 80 ed i 323 euro per quei seggiolini non conformi alle omologazioni. Il problema in questo caso non si pone, però, dato che i seggiolini non più conformi non verranno più prodotti e commerciati.
Dimenticate la precedente normativa UNECE R44/04 che regolava i seggiolini omologati per i bambini sotto i 12 anni o sotto il metro e mezzo di altezza per il trasporto in auto: questa direttiva a partire dal primo settembre di quest’anno andrà archiviata in favore della nuova R129 che cambia completamente il modo in cui i seggiolini per infanti in auto vengono costruiti e progettati.
Secondo la precedente normativa, tutti i seggiolini dovevano essere categorizzati in base al peso sostenibile in quattro classi – Gruppo 0 fino a Gruppo 3 – con la prima che comprendeva i seggiolini per bambini sotto i dieci chilogrammi e l’ultima che includeva tutti i sistema di ritenuta per bambini fino a 36 chilogrammi di peso. La nuova norma invece va a ridurre le classificazioni a sole due categorie.
I seggiolini saranno suddivisi in quelli che possono contenere un bambino dall’altezza fino a 100 cm e quelli che possono sostenere un bambino dai 100 ai 150 cm. Inoltre, resta in vigore l’obbligo di montare il seggiolino “al contrario” rispetto al senso di marcia per tutti i bambini con altezza inferiore ai 76 cm. Insomma, un cambiamento che renderà l’acquisto di uno di questi sistemi di ritenuta più complesso. Ultimo dettaglio importante: il decreto non è retroattivo quindi, se avete già acquistato un seggiolino della vecchia categoria non dovete per forza darlo via.
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