ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

Eroica Montalcino: dal 30 agosto è segnalato il nuovo Percorso Permanente

Il 30 agosto 2020, posticipata rispetto alla sua tradizionale data di primavera, si svolgerà L’Eroica Montalcino. Le iscrizioni sono ancora aperte. L’Eroica di Gaiole è stata invece posticipata al 2021, per evitare assembramenti. Per Montalcino, la data di fine agosto segna anche la nascita reale del Percorso Permanente, finalmente segnalato con pannelli turistici di colore marrone che riportano, oltre alla scritta Eroica Montalcino, anche il simbolo della bicicletta. Un fatto che mi riporta indietro alla primavera di un anno fa quando ho sentito parlare per la prima volta di questo secondo Percorso Permanente. In quell’occasione, nonostante le previsioni pessime, la bruma e nessuna voglia di alzarsi dal letto, con grande senso di scoperta ho pedalato. Eccone il resoconto.

L’Eroica Montalcino o di Primavera, si annunciava nel meteo e nell’umore, un po’ troppo autunnale. Così, visto che le strade toscane sono una calamita irresistibile per le mie gambe, il giorno prima ho pedalato fino a Bagno Vignoni dove l’installazione site specific Il Giardini segreto di Davide dall’Osso aspettava nella vasca centrale. Nel percorso, ci hanno accompagnato campi estesi di papaveri e fiori gialli, forse colza. La bicicletta verde, la mia prima bici da corsa del 1975, ritrovata nel cortile di casa e diventata la musa ispiratrice di questo blog, filava con i suoi tubi sottili, le pedivelle corte, il tubo superiore del telaio ben parallelo al terreno, insensibile al vento laterale, ma non al fascino delle fioriture.

Eroica Montalcino bici vintage Castelnuovo dell'Abate
Castelnuovo dell’Abate

Eroica Montalcino: i ristori sensoriali

Si, forse è questa la vera differenza con L’Eroica di Gaiole in Chianti: i percorsi dell’Eroica di Montalcino, un tempo chiamata Eroica Primavera che si irradiano in Val d’Orcia e tra le Crete Senesi per 27, 46, 70, 96 e 153 km, per una buona metà su strade bianche, sono disseminati dai ristori con le bruschette e la zuppa di farro, ma anche da un altro genere di ristoro. Le fioriture di biancospino, ginestre, papaveri, le rose selvatiche e quelle nei vigneti sono veri e propri ristori sensoriali: oasi di colore sullo sfondo delle macchie boschive, folate di odori; anche campi energetici per chi crede nell’energia delle piante.

Campo di papavero sulla strada per Bagno Vignoni

Rose e ginestre, vigilesse gentili

La rosa selvatica che appassisce non appena è completamente sbocciata invita ad aprirsi a se stessi e agli altri. La ginestra, con i fiori che spuntano sulla crescita dell’anno precedente e con l’arbusto che rinasce da qualsiasi distruzione, alimenta i nuovi inizi, le sfide e il rinnovamento.

Eroica Montalcino percorso con ginestre
Pareti di ginestre da San Quirico d’Orcia a Torrenieri

Le rose dei vigneti di sangiovese che producono il Brunello di Montalcino hanno funzione di sentinella: sensibili agli attacchi dei parassiti, avvisano il viticoltore di eventuali minacce alla vite. E regalano al vino, con le loro caratteristiche organolettiche, profumi di cuoio, ciliegia nera, cedro e spezie.

vigneto con rose in val d'orcia toscana

La strada bianca Patrimonio dell’Umanità

Provate a pedalare sulla strada bianca che da Sant’Angelo in Colle porta a Castelnuovo dell’Abate, con vista sull’Abbazia di Sant’Antimo, nel territorio del Consorzio del Brunello di Montalcino e nel Parco della Val d’Orcia Patrimonio dell’Umanità. Sono appena 8 km, cui affacciano 10 cantine vitivinicole.

vigneti nel territorio di Montalcino ph Mariateresa Montaruli
Nei dintorni di Montalcino

Senza filtri, il paesaggio ti avvolge con tutta la sua storia: ci sono i rilievi collinari di argilla, il fiume Orcia e il cono vulcanico Monte Amiata poco lontani. Sfilano filari di cipressi lungo le stradine rurali che portano ai casali sui poggi. La macchia boschiva mista a uliveti si aggrappa alle ripe e agli impluvi. Le ginestre segnano, quasi fossero muretti a secco, i confini dei poderi. Le pendici collinari accolgono gli ordinati vigneti con le rose. I borghi stretti e pendenti restano sui crinali, a guardia della Via Francigena, il cammino storico ben segnalato sia per chi va in bicicletta sia per chi cammina.

Ma che bel cartello

Questi cartelli di color marrone sono fondamentali per il cicloturismo. Così come adesso mappano la Francigena e il percorso permanente dell’Eroica di Gaiole (il lungo, da 205 km), mapperanno entro il 30 agosto del 2020 il percorso permanente dell’Eroica Montalcino: 153 km tra la Val d’Orcia e le Crete Senesi fino a Trequanda, attingendo ai tracciati del percorso lungo e del percorso del Brunello, completando con due nuovi anelli il lavoro già fatto nel Chianti. Montalcino e Buonconvento fanno da punto di congiunzione. Spiega Franco Rossi, con Giancarlo Brocci, Alberto Gnoli e Andrea Meneghelli, socio fondatore di Eroica Italia, che il font tipografico dei cartelli Eroica è differente da quello usato per i cartelli turistici tradizionali sulle strade toscane. Il gruppo ha dovuto attendere l’autorizzazione della Regione Toscana, in deroga, all’uso del carattere Eroica registrato. La richiesta non era banale: il lettering, la scelta del carattere, è per un titolo ciò che la recitazione per la poesia. Un binomio indissolubile.

Il Percorso Permanente dell’Eroica Montalcino in dettaglio

Da Montalcino si viaggia per Torrenieri, San Quirico d’Orcia, Bagno Vignoni, Pienza, Montisi, Trequanda, S. Giovanni D’Asso, Buonconvento, S. Angelo Scalo, S. Angelo in Colle, Castelnuovo dell’Abate e di nuovo Montalcino, per un totale di 153 km da vivere in una o più giornate.

Prima di avviarsi sui pedali, a Montalcino ci si può fermare ai Giardini dell’Impero dove si gode di una vista panoramica a 360°: a nord le Crete Senesi, la collina di Montalcino con i suoi vigneti e la città di Siena; a sud la Val d’Orcia; a est le Crete Senesi fino all’Appenino e la Valdichiana; a ovest la costa Tirrenica. A metà strada tra il borgo medievale di San Quirico d’Orcia e Bagno Vignoni si trova Vignoni Alto, belvedere sulla Val d’Orcia, Patrimonio Unesco. All’ingresso della cittadina rinascimentale di Pienza, si riapre il panorama sulle dolci colline della Val d’Orcia con alle spalle Monte Amiata, il più alto vulcano spento d’Italia. Appare poi fortezza di Radicofani sulla cima di un’imponente roccia basaltica di 869 m che domina il territorio tra il Monte Cetona, la Val d’Orcia e il Monte Amiata. Ci si trova adesso nel cuore delle Crete Senesi, tra Trequanda e San Giovanni d’Asso, in un continuo susseguirsi di biancane e calanchi. Le prime sono riconoscibili per la forma a cupolette bianche, i secondi per le profonde spaccature nel terreno “a lama di coltello”. Prima di entrare a Montisi, borgo medievale di origine etrusca, s’incontrano gli uliveti a terrazza che danno vita al buon olio toscano.

Lasciando alle spalle Buonconvento, borgo di tartufaie, lungo il percorso tra Camigliano e Sant’Angelo in Colle si giunge al Castello di Poggio alle Mura, alla confluenza dei fiumi Orcia e Ombrone. Pedalando verso Sant’Angelo Scalo ci si immerge in uliveti secolari per giungere poi al convento di Sant’Antimo cinto da uliveti e cipressi. Da qui si ritorna a Montalcino.

cartello segnaletico Eroica Montalcino

Gli Eroica Point al servizio del cicloturismo

Oltre alla segnaletica del Percorso Permanete verranno anche indicati gli Eroica Point, tappe di degustazione, accoglienza, ciclofficine, ristoranti e cantine vinicole partner. “Il passo successivo”, aggiunge Franco, “sarà la costituzione di un consorzio di salvaguardia delle strade bianche“, un patrimonio infinito, frutto della natura argillosa delle colline toscane, di cui ho scritto ampiamente in questo articolo sulla gravel.

Mariateresa Montaruli in bici lungo un campo di papaveri in Val d'Orcia
Mariateresa di ritorno da Bagno Vignoni

La pioggia ci evitò

Alla fine come è andata? Lo ammetto: viste le previsioni, non avrei voluto nemmeno alzarmi dal letto nella giornata della ciclostorica che ha raccolto 1500 ciclisti vintage provenienti da 14 Paesi del mondo. Ma con una certa dose di lentezza e di inerzia, l’ho fatto.

bici vintage eroiche a Caastelnuovo dell'Abate
Al ristoro di Castelnuovo dell’Abate

Ho indossato la mia solita maglia di lana rosa e mi sono buttata per le strade della Val d’Orcia passando dal paese di Montalcino immerso nella nebbia, ma comunque in festa. La pioggia ci ha miracolosamente evitato. Avevamo un plotone di vigilesse gentili a proteggerci: le ginestre, le rose selvatiche, le corolle dei papaveri e i cespugli delle rose nobili che danno profumo al vino. Ho portato a casa qualche spennellata di argilla ocra, tatuata sulle mie gambe. Avrei voluto quasi non lavarla via.

strada bianca percorso Eroica Montalcino con rose
La strada bianca verso Castelnuovo dell’Abate con cespugli di rose

 

 

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