Con l’arrivo dell’estate si avvicinano anche i matrimoni, quindi la classica domanda degli invitati: quanti soldi regalare nella busta?
Esiste un trucco svelato da Amedeo Colella, scrittore di manualistica di Napoli, nel suo volume Manuale di filosofia napoletana, edito da Cultura Nova editore. Impossibile sbagliarsi!
Un tempo c’era la lista nozze. Quando due persone si sposavano indicavano i regali agli invitati e anche il negozio dove andare ad acquistarli. Questo modo di fare è stato via via messo da parte per fare spazio a una nuova usanza: la busta con i soldi.
Questo metodo è più utilizzato di quanto si creda, sia al Nord che al Sud Italia. Gli sposi non intendono fare brutta figura con parenti e amici e sono attentissimi all’organizzazione della loro festa in ogni minimo dettaglio. Alla stessa maniera, anche gli invitati non vogliono deludere i festeggiati nel giorno più importante della loro vita.
Per questo quindi, ogni volta che si avvicina un matrimonio, la domanda è sempre la stessa: quale somma mettere nella busta con i soldi per non fare una brutta figura? Spesso ci si confronta con gli altri parenti e amici, altre volte con i genitori. Altre invece, la scelta ricade sul tipo di rapporto che c’è con gli sposi.
Busta con i soldi al matrimonio: come calcolare la somma giusta
Nel suo volume Manuale di filosofia napoletana, lo scrittore partenopeo Amedeo Colella spiega che esiste un calcolo da fare, basato su parametri precisi che cambiano a seconda del costo presunto del ristorante, del numero di invitati e del tipo di rapporto con i festeggiati. La somma nella busta cambia a seconda che siate amici, cugini, zii o fratelli degli sposi.
C’è una vera e propria equazione da fare: €=(B/2+I)*(C+(C*30%))*P*D.
Gli elementi dell’equazione sono i seguenti:
€= importo della busta
I= numero di invitati in famiglia
B= numero di bambini
C= costo presunto del ristorante
P= coefficiente relazione di parentela (fratello 1,5; genitore 2,0; cugino 1,2; amico 1,0)
D= coefficiente di squarciuaria (termine colorito che significa “mettersi in mostra”). Questo elemento dipende da quanto si voglia fare bella figura: (squarcione 1,5; ngannaruto 1,3; amma fa ‘na bella figura 1,2; normale 1).
Amedeo Colella nel suo manuale fa anche un esempio pratico: fratello sposato con due figli che vuole fare bella figura. Costo del ristorante (presunto) 80 euro a persona. Ecco l’equazione:
€=(1+2)*(80+24)*1,5*1,2
€= 3*104*1,5*1,2=561,60, quindi 600 euro arrotondati.