ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

La bici ha fatto boom, ma adesso mancano selle, pedali e leve dei freni

Siamo in pieno “chipageddon”. Finite le scorte di chip, componenti e biciclette, impennatesi in Italia le vendite di bici a pedalata assistita (280mila pezzi nel 2020, pari a +44%, dati ANCMA), la tecnologia che convive con la pandemia è costretta a un cambio di ritmo e di rotta. “Con il Covid” afferma Kevin Mayne, coordinatore del nuovo Cycling Innovation Network nato in seno a Cycling Industries, “la bicicletta è stata adottata da un intero gruppo di nuovi ciclisti che pedalano a 10-12 km/h per cui la prestazione non è un obiettivo. Tradizionalmente mutuata dal settore sportivo, l’innovazione del settore guarda oggi ad elementi di affidabilità, comodità, sicurezza e stabilità del mezzo”.

Cambio di rotta per l’innovazione tecnologica applicata alla bicicletta

“Fino al pre-pandemia”, ribadisce Giovanni Alli, product manager di Zehus, divisione Light and Electric Vehicles di Eldor Corporation che produce un mozzo posteriore senza fili, di 3,2 kg, che alloggia in un all in one system motore, batteria ed elettronica, “il mondo della bicicletta inseguiva, come la moda, trend in rapido cambiamento, producendo modelli e accessori che rispondevano a un mercato mutevole nei gusti”.

Con il Covid, la bicicletta conosce in Italia un boom che non ha precedenti: costa poco, cura il cattivo umore e diventa strumento di fitness all’aperto sostenuta da una promessa di rimborso. L’aumento d’uso è stimato dalla European Cyclists’ Federation in un + 27,5% nel solo mese di settembre del 2020. Se non per le bici da corsa, l’elemento performance perde di appeal. È accaduto, come stigmatizzava anni fa una ricerca del Politecnico di Delft che “People don’t start biking because they like bicycles. They start to like bicycles because they bike”: è nel momento in cui si comincia a pedalare che scatta l’amore per la bicicletta.

In pieno innamoramento, mancano selle, manubri, deragliatori sia a causa della crescita della domanda sia per la minore produttività determinata dalla chiusura delle fabbriche. La World Bicycle Industry Association stima 300 giorni di ritardo nelle consegne di leve dei freni, selle e forcelle; 270 per pneumatici e pedali e “appena” 180 giorni per le catene. “Il boom della domanda”, continua Alli, “ha interrotto la catena di distribuzione. L’approdo alla bicicletta a pedalata assistita da parte di un pubblico più vasto ha fatto spostare il focus sulla leggerezza del sistema elettrico. Il trend è costruire ebike che assomiglino sempre di più, nel peso e nella fluidità della pedalata, alle bici normali, i motori sempre meno intrusivi”. Fatti che riportano in auge il ciclista, vero protagonista della strada. Nel segno di un neo-umanesimo della ciclabilità.

NB: l’articolo completo è stato pubblicato sul Sole24Ore del 9 maggio 2021.

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