I percettori dell’invalidità civile dovranno scordarsi l’aumento: la misura, infatti, rischia di essere cancellata.
Tutti coloro che sono portatori di una disabilità fisica, psichiatrica o sensoriale tale da compromettere la capacità lavorativa hanno diritto al riconoscimento dell’invalidità civile. Allo stesso modo, il minorenne che versa in difficoltà che non gli consentono di compiere le attività quotidiane può ottenere l’agevolazione. Per lo Stato Italiano, sono considerate invalide anche le persone over 65 con gravi difficoltà. Il riconoscimento dell’invalidità civile avviene tramite il vaglio e l’accertamento della sussistenza di determinati requisiti: è la legge che stabilisce chi, come e quanto attribuire ai destinatari.
Lo stato di invalido civile viene accertato e riconosciuto dall’INPS e consiste nell’erogazione di un contributo mensile, di un’indennità di accompagnamento, di un assegno sociale o nell’elargizione di prestazioni mediche gratuite. Il contributo viene erogato per 13 mensilità e rappresenta un sussidio importantissimo per tutti quei nuclei familiari nei quali vi siano uno o più portatori di disabilità. Per richiedere l’invalidità è necessario che un medico abilitato accerti la sussistenza di un difetto fisico, psichico o sensoriale.
Ottenuto il certificato, la richiesta di invalidità civile deve essere presentata alla sede INAS CISL territorialmente più vicina. Trascorsi 15 giorni dall’invio della domanda, una commissione apposita vaglierà gli atti, che saranno poi trasmessi all’INPS. La commissione medica valuterà la richiesta. Come accennato, si tratta di un sostegno concreto e importantissimo per coloro che versano in condizioni di difficoltà. Ma attenzione, poiché tutto potrebbe cambiare in modo repentino.
I soggetti che percepiscono l’invalidità civile potrebbero, in talune condizioni, perdere il beneficio. Se, ad esempio, si richiede l’accertamento di un avvenuto aggravio delle proprie condizioni fisiche e la commissione medica competente accerta che ci sia stato invece un progresso, la situazione potrebbe cambiare.
L’invalido civile, presentando una domanda di aggravamento all’INPS, richiede una visita medica ulteriore da parte dell’ente competente per il riconoscimento di una percentuale più alta di invalidità, rispetto a quella previamente riconosciuta. Così facendo, però, l’INPS potrebbe anche accertare la sussistenza di un miglioramento delle condizioni fisiche e, dunque, ridurre la percentuale di invalidità riconosciuta in origine e, in taluni casi, potrebbe addirittura revocarla.
Questo rischio sussiste anche nel momento in cui sia stata riconosciuta l’invalidità permanente, quando ad esempio grazie all’innovazione scientifica e alla scoperta di nuove terapie, prima non esistenti, le condizioni di salute dell’invalido migliorano nettamente. Dunque, si tratta di una possibilità concreta, che però può accadere soltanto nei casi previsti dal legislatore.
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