L’INPS ha introdotto un esonero contributivo per le madri lavoratrici con almeno due figli. Ma bisogna prestare attenzione alle comunicazioni.
L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha recentemente annunciato, tramite il messaggio n. 1702 del 6 maggio 2024, l’avvio di un sistema per la comunicazione dei codici fiscali dei figli da parte delle lavoratrici madri che desiderano mantenere l’esonero contributivo previsto dalla legge di bilancio.
Questo incentivo, riservato alle donne con almeno due figli, mira a sostenere le famiglie attraverso una riduzione delle trattenute previdenziali. Eppure c’è ancora un po’ di confusione, insieme al rischio di perdere tutto.
Tutti i dettagli del bonus contributivo: così non si rischia di perderlo
Il bonus contributivo, introdotto dalla legge di bilancio 213 del 2023, offre un’esenzione del 100% sulla quota dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri con contratto a tempo indeterminato, compreso il part-time, ma escludendo il lavoro domestico. L’esonero è applicabile dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 e si estende fino al mese in cui il figlio più giovane compie dieci anni. L’importo corrisponde al 9,19% dei contributi a carico del dipendente. Questo beneficio sarà limitato, dal 2025 al 2026, alle madri con almeno tre figli, prolungandosi fino al diciottesimo anno di età dell’ultimo nato.
Per usufruire dell’agevolazione, le lavoratrici devono comunicare i codici fiscali dei figli tramite il proprio datore di lavoro o direttamente all’INPS. Per chi non ha provveduto con la prima modalità, l’ente ha messo a disposizione un’applicazione sul suo sito web, accessibile dal 6 maggio 2024. Questa, denominata “Utility Esonero Lavoratrici Madri”, è raggiungibile attraverso il portale INPS seguendo il percorso indicato nella sezione “Imprese e Liberi Professionisti”.
Per accedere all’utility, le lavoratrici devono possedere un’identità digitale con SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) di almeno livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o CIE (Carta di Identità Elettronica) 3.0. In assenza di questi strumenti, è necessario recarsi presso un ufficio INPS per effettuare la comunicazione. L’accesso all’applicativo è consentito a partire da 45 giorni dopo la fine del mese in cui il datore di lavoro ha segnalato per la prima volta l’esonero nei flussi Uniemens.
La dichiarazione deve essere completata entro sette mesi dal primo giorno di quello successivo al mese di competenza dell’esonero. Ad esempio, se esso è stato applicato per la prima volta a marzo 2024, la dichiarazione è da presentare entro il 15 maggio 2024 e deve essere completata entro il 31 dicembre 2024. In caso di mancata comunicazione nei termini stabiliti, l’esonero verrà revocato, comportando il rimborso delle somme percepite dai datori di lavoro.
L’INPS effettuerà verifiche e, se l’esito sarà negativo, le lavoratrici saranno informate tramite email e potranno integrare la documentazione sia online che presso gli uffici dell’Istituto. Insomma, il mancato rispetto delle scadenze per la comunicazione dei codici fiscali potrebbe comportare la perdita del beneficio, quindi è fondamentale che le lavoratrici interessate seguano le procedure indicate dall’INPS per evitare la revoca dell’esonero. L’ente fornirà ulteriori dettagli sulle modalità con un successivo messaggio, evidenziando l’importanza della tempestività e della precisione nella trasmissione delle informazioni richieste.