La Val di Sole ospita, dal 1 luglio al 26 settembre, una grande mostra in prima mondiale, Vite di corsa. La bicicletta e i fotografi di Magnum. Da Robert Capa ad Alex Majoli. Ottanta immagini, molte mai esposte al pubblico, saranno collocate negli spazi del Castello di Caldes, in collaborazione con la la Direzione del Castello del Buonconsiglio e della rete provinciale dei Castelli del Trentino. Per Vite di corsa, il curatore Marco Minuz ha scelto fotografie d’autore che esplorano la dimensione umana del ciclismo. Raccontando le epopee dei campioni e delle grandi manifestazioni internazionali, Tour de France in primis, ma anche la quotidiana umanità di campioni e del pubblico che li sostiene.
Sudore, fango, tenacia, imprese di uomini che macinano chilometri misurandosi con se stessi, la propria forza e i propri limiti. Colpiscono le immagini di uomini stremati, che letteralmente crollano sull’asfalto o sul pavé appena superato il traguardo, la partecipazione emotiva dei loro sostenitori, l’indifferente serenità di una mandria che continua a brucare mentre gli umani sembrano impazzire per l’impresa dei campioni.

In mostra in Val di Sole il ciclismo dell’agenzia Magnum
La spettacolare sequenza di immagini in mostra è aperta da una serie, poco nota, di fotografie realizzate da Robert Capa nel 1939 quando, incaricato dalla rivista “Match”, seguì il Tour de France di quell’anno. Fotografie dove l’attenzione si sposta prevalentemente sulla partecipazione del pubblico, cogliendone sguardi ed equilibri compositivi.
Un’altra serie raccoglie foto realizzate da Guy Le Querrec nel Tour de France del 1954. All’epoca il fotografo, di soli 13 anni, si trovava in Bretagna in vacanza, durante il passaggio del Tour. Trent’anni dopo, nel 1985, il fotografo venne invitato a seguire la squadra ciclistica della Renault-Elf durante gli allenamenti invernali. Fu in quella occasione che scattò le fotografie del campione Laurent Fignon e seguì il campionato di ciclocross.

Il percorso della mostra prosegue con le fotografie di Christopher Anderson del ciclista Lance Amstrong nel 2004, prima dell’epilogo della sua carriera sportiva per doping. Le foto di Mark Power, Robert Capa, Harry Gruyaert e Richard Kalvar mettono invece il focus sugli spettatori. Il fotografo italiano Alex Majoli è presente con immagini dedicate al celebre produttore di bici milanese Alberto Masi ritratto nel suo laboratorio sotto il Velodromo Vigorelli.
Attraverso lo sguardo dei celebri fotografi dell’agenzia Magnum, il progetto indaga la dimensione umana di uno degli sport più seguiti dal grande pubblico. La sensibilità degli autori permette di andare oltre le gesta sportive, ponendo l’attenzione sulle alchimie del ciclismo, l’unico sport, come ripeteva Gianni Mura, dove “chi fugge non è un vigliacco” (Castello di Caldes, tel. 0461.497160).
Su Instagram, cambiando discorso, vi invito a seguire Jered Gruber, americano di origini austriache, considerato oggi tra i fotografi di ciclismo di maggior talento. Un vero portento!
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