Che cos’è una bike manager? E’ la persona che, in un bike hotel, ha la responsabilità della qualità della vacanza del ciclo-ospite.
Mariagrazia Nicoletti è la vice-presidente del consorzio di bike hotel dell’Emiia Romagna Terrabici, proprietaria e bike manager dell’Hotel Gambrinus di Riccione. Una cittadina da 20 anni meta di un successo cicloturistico cui ha contribuito un fortunato mix di elementi.
“Abbiamo cominciato nel ’98: eravamo un gruppo di albergatori-imprenditori di nuova generazione, desiderosi di abbracciare un progetto comune. In quell’anno, Marco Pantani (di Cesenatico) avrebbe vinto il Giro d’Italia e il Tour de France. Ricordo che veniva qui in ritiro all’hotel Savioli Spiaggia (ormai chiuso, nda). Tutto, anche l’aver trovato dei bravi consulenti, contribuiva a creare un clima favorevole per lo sviluppo del cicloturismo.
La prima guida che ho avuto in albergo è stata Anna Stumbo, una prosperosa ventenne romagnola di origini napoletane, una miscela esplosiva. Aveva lasciato la pizzeria di famiglia, a Rimini, per andare in bicicletta. Una bici da lei stessa definita sgangherata. Usciva un giorno con la maglia rosa, l’altro con la maglia gialla appartenute a Pantani, avute dall’amico Marcello Siboni, gregario del Pirata: maglie iconiche della cui valenza, allora, non ci rendevamo nemmeno conto”.
A Mariagrazia e alle altre bike manager che ho incontrato in Romagna, autentiche donne della bicicletta, ho chiesto quali siano, dopo tanti anni di lavoro con il cicloturismo su strada, le prerogative irrinunciabili di un bike hotel. In altre parole, quali gli ingredienti che hanno trasformato la Romagna, da terra del divertimentificio e del saper fare turismo, in una fortunata comfort zone della bicicletta. Eccoli.
“Le uscite”, commenta Mariagrazia, “vengono organizzate il pomeriggio prima. C’è una base prestabilita, tracciati già conosciuti e individuati che vanni adattati al livello sportivo degli ospiti. Ho imparato con gli anni che i francesi, simili agli italiani, sono molto agonisti e fanno la vacanza in bicicletta per allenarsi. Gli inglesi e i tedeschi apprezzano il fatto di pedalare all’interno di borghi medievali e di scoprire la destinazione anche dal punto di vista enogastronomico”.
I percorsi spaziano in tutto l’entroterra romagnolo, nel Montefeltro e nelle Marche. Quello che ha sorpreso è la cosiddetta Panoramica nel Parco Regionale di San Bartolo: 25 km da Gabicce a Pesaro (o viceversa), tra curve morbide e continui saliscendi, con la vista che spazia sull’Adriatico da un lato, su colline pettinate inframezzate da boschetti, macchi, viti, querce, salici lungo i fossi di arenaria e gelsi che ricordano la vecchia manifattura della seta. Un percorso a bassissima percorrenza di traffico che regala angoli di ruralità, borghetti le cui vie si chiamano “del forno vercchio” e “della lanterna”, conditi da un’inconfondibile aria di mare.
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