ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

Bella e impossibile: la più spettacolare strada costiera della Grecia Occidentale

Una delle più belle strade costiere della Grecia, forse del Mediterraneo, sfila per circa 50 km da Astakos a Vonitsa, a nordovest di Patrasso, nella regione Grecia Occidentale. A filo del Mare Ionio a ovest, abbracciata da agrumeti e uliveti e dalla catena delle Arcaniane a est, la strada scorre in leggerissimo saliscendi assecondando la morbida morfologia della costa in uno scenario di querce e macchia mediterranea che pare inviolato. Al largo, le sagome affascinanti di Itaca, Cefalonia, Lefkada e Kalamos, le prime due raggiungibile in traghetto da Astakos, la seconda con il ponte che parte dai dintorni di Vonitsa.

pecore in grecia occidentale sulla costa ionica

Una delle più belle strade della Grecia Occidentale

La strada è un paradiso per i ciclisti. Per quelli che riescono ad arrivarci. La Astakos – Vonitsa è parte della direttiva Eurovélo 8, la ciclovia di 5.888 km individuata dalla European Cyclists’ Federation per raccordare la costa dei paesi affacciati sul Mediterraneo: Spagna (da Cadice), Francia (fino a Nizza), Croazia (da Caporetto a Dubrovnik via Rijeka), Montenegro, Albania, Grecia Occidentale, il Peloponneso settentrionale fino a Corinto, per finire ad Atene. La parte italiana è risolta dalla Torino-Venezia o VenTo, non ancora realizzata.

Sulla porzione spagnola dell’Eurovélo 8 leggi anche il mio articolo sulla ciclovia Pirinexus in Catalogna.

Il progetto di Ciclovia Mediterranea

Su questa direttiva individuata sulla carta, solo in parte recepita e realizzata, si inserisce il progetto triennale interregionale di valorizzazione del turismo sostenibile MedCycleTour del valore di 2,5 milioni di euro, sottoscritto da 11 interlocutori partner. La regione Grecia Occidentale è la prima, nel Paese, ad aver sposato il progetto, trovandosi così a poter spendere, per 291 km di ciclovia da Sikoula ad Aigeira, la somma di € 254.400. Nell’applicazione greca, il progetto non prevede la realizzazione di ciclabili in sede separata, ma la mappatura di strade a presenza moderata di traffico (261 km sui 291 totali), a bassa percorrenza (8%), valutata come “perfettamente ciclabile” per il 12%, ben ciclabile per l’88%.

ciclista su strada costiera Astakos Vonitsa

La prima segnaletica

Sul tratto di ciclovia che va dalla cittadina portuale di Astakos a Vonitsa, una piccola stazione balneare a 168 km a sud di Igoumenitsa, sono stati, ad aprile di quest’anno, apposti i cartelli segnaletici blu indicanti il percorso EuroVélo 8. Un’operazione dovuta, prevista dal progetto, quanto inutile visto che la strada costiera è una e sola, praticamente diritta lungo la costa e senza deviazioni. Nei paesi attraversati, tra viuzze e saliscendi dove è possibile perdersi, la segnaletica manca totalmente.

L’app di prossima realizzazione

Sul percorso, in posizione non sempre evidente come ad Astakos, sono stati apposti pannelli informativi che riportano la mappa della regione con la ciclovia e i siti culturali e archeologici da visitare. Informazioni più pratiche, dove dormire e mangiare, fare eventuali riparazioni, insieme alle tracce gps saranno inserite in un’app di prossima realizzazione. Il materiale informativo, adesso tutto in greco, non prevede al momento la stampa di cartine.

Itaca e Cefalonia viste dalla Grecia Occidentale
Le isole di Itaca e Cefalonia viste dalla costa

Un paesaggio unico

Nella zona, aliena al concetto e alla cultura del cicloturismo nonostante la presenza spontanea di ciclisti greci e stranieri, è stato individuato un solo albergo bike friendly, il Vounaki, fuori la cittadina di Paleros, che pare disporre di deposito bici e ciclofficina. Il resto del progetto, dopo questi primi 50 km pilota scelti per l’unicità del paesaggio, il manto stradale accettabile e la bassa percorrenza di traffico, è affidato a uno studio di fattibilità che dovrebbe individuare, sul percorso già mappato, le criticità da risolvere in termini di scorrevolezza e sicurezza del percorso.

Ma, come ci si arriva?

La Astakos Vonitsa è una strada costiera eccezionale, dicevo. Ma anche una cattedrale nel deserto. Come si giunge a pedalare sin qui? Se si arriva dall’Italia in traghetto a Igoumenitsa, bisognerebbe dirigersi a sud e oltrepassare la cittadina di Prevetsa collegata però alla regione Grecia Occidentale da un tunnel a pedaggio sott’acqua dove sono vietate le biciclette. Occorre quindi fare un giro lunghissimo per evitare il tunnel o fare, come accade spessissimo, autostop con la propria bicicletta. Un’operazione che pare funzionare grazie alla gentilezza e alla capacità di empatia dei locali.

saloine di Messalongi
In bicicletta lungo le saline di Messalongi

Provincia profonda

In alternativa si potrebbe arrivare a Patrasso e risalire verso nord, sostando nella cittadina lagunare di Messolongi dove è morto Lord Byron, un angolo di provincia profonda, lontana mille miglia dall’accecante cubismo delle Cicladi. Quile drogherie vendono ancora sale (della laguna) e olive in salamoia, la cartoleria è anche libreria, la taverna più popolare ha le vecchie foto seppiate sul menu. Oppure si potrebbe volare su Cefalonia e da lì tentare la risalita della costa.

Un pensiero triste

In tutti i casi, la valorizzazione di un tratto “isolato” di itinerario costiero non ha senso di esistere come unico tassello di un puzzle che vedrà difficilmente fine. I ciclisti lo sanno e pedalano ugualmente. Con il gps e le cartine. Anche senza la segnaletica del bollino blu. Io per conto mio sto cominciando a pensare che la progettazione sulla carta della rete EuroVélo, con la fioritura di progetti Interreg che finanzia (e gli sprechi che ho visto più volte), non porta tutti i benefici che dovrebbe generare. Un pensiero che mi rattrista come europea, ciclista e gionalista.

Sulla Grecia leggi anche il mio articolo 48 ore in bicicletta ad Atene.

in bici nei dintorni di Messalongi

Una fabbrica di cristalli nei dintorni di Messalongi

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