ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

In mtb sotto il Monte Bianco, tra cabine rosa, larici e la libreria più alta d’Europa

A Courmayeur, nelle valli sotto il Monte Bianco, la Val Vény che conduce in Francia e la Val Ferret che porta in Svizzera, ho pedalato con una mtb per 2 giorni. Ho pedalato in chiave “montagna dolce”, il movimento di pensiero che sta nascendo in seno a Slow Medicine per promuovere una fruizione lenta dell’alta quota. In quei giorni, mi sono ritrovata a leggere che “Le montagne sono giganti, quiete, permeabilità. Puoi lanciare il tuo spirito a una montagna e la montagna lo terrà con sé, lo avvolgerà, non lo rigetterà indietro come fanno i fiumi”. Le parole del Premio Pulitzer Annie Dillard, autrice del recente Pellegrinaggio al Tinker Creek (Bompiani) nelle Blue Ridge Mountains, in Virginia, si applicano senza fatica al mitico Monte Bianco. Con l’Aiguille des Glaciers, il Dente del Gigante, le Grandes Jorasses, il massiccio non si concede facilmente. Non è sempre a vista. Bisogna cercare l’angolazione giusta, da Courmayeur e dalle le valli che gli fanno da vassoio, per contemplarne la vetta. Quando appare, quieto e gigantesco, come dalla Val Ferret, sembra accogliere a sé, permeabile e quieto, lo spirito dei trekker e dei ciclisti di montagna in mtb.

ebike in Val Vent, Courmayeur, Valle d'Aosta
Prato alpino in Val Vény con l’Aiguille Noire sullo sfondo

Le valli di Courmayeur in mtb

Val Vény

Dalla base di partenza di Courmayeur c’è un’unica strada asfaltata, un nastro stretto e subito in salita, che si inerpica verso la Val Vény lungo la Dora di Vény, affluente della Dora Baltea. A Portud, già a 1500 metri, si imbocca in mountain bike il facile sterrato alle pendici del Monte Noir de Peutérey, nel bosco, praticamente parallelo al nastro d’asfalto. È qui che si svolge Celtica, un curioso festival di arte, cultura e musica celtica, nel luglio del 2019 alla sua 23° edizione. Dalla frazione di La Visaille si potrebbe continuare per il Lago di Combal creato artificialmente da una diga. Con il maestro di mtb Alessandro Invernizzi, sono invece rimasta nel bosco di pini e larici, su un sentiero facile, a tratti ghiaioso, per lo più di terra battuta e radici, con la mia piccola border collie ciclista, Laya, che mi correva affianco. Il dislivello è minimo per arrivare a Freiney (1.589 m), la valle è stretta e ammantata di bosco, il torrente in vista solo nella prima parte. Decisamente, questa pedalata è per tutti.

ciclisti in mtb sullo sterrato tra i boschi Val Vény a Courmayeur
Lo sterrato tra i boschi della Val Vény

Val Ferret

Più impegnativa è invece l’uscita in mtb nell’ampia e scenografica Val Ferret, esempio calzante di quello che si definisce paesaggio alpino. Nei mesi di luglio e agosto, la strada che porta alla valle viene chiusa già all’altezza della frazione di La Palud. Si prosegue in bicicletta o con le navette. Con Alessandro siamo arrivati in auto fino a Planpincieux. Il massiccio del Monte Bianco ben in vista, lasciato alle spalle, e il fiume Dora di Ferret che appare e scompare, in piena per lo scioglimento dei ghiacci e limpidissimo nelle polle, il paesaggio si apre e si stonda. La vegetazione arborea, larici, ontani e betulle, si mantiene bassa, lasciando spazio, verso il Col del Grand Ferret, a cime di nuda roccia granitica striata di neve. Uno spettacolo. L’asfalto ci accompagna fino a Lavachey dove si annidano i rifugi gourmet. Ci lascia e ci riprende. Tutta sterrata, con tornanti e tratti di sabbia e ghiaia, è l’ardita salita fino al Rifugio Elena, a 2.062 metri, nelle Alpi Graie, con una terrazza quel giorno battuta dal vento, affacciata al Ghiacciaio di Pré de Bar, tappa del celebre trekking Tour du Mont Blanc, di 170 km. Arrivata al rifugio, Laya era davvero provata, ma non demordeva. Eravamo partiti da 1.600 metri di altitudine: i suoi polpastrelli avevano macinato un bel po’ di dislivello.

Val Ferret in ebike dal Rifugio Elena
La Val Ferret vista dal Rifugio Elena

Leggi anche i miei articoli Le grandi salite in biciclettaPerché la mountain bike piace alle donne?

La Montblanc Granfondo

Al Rifugio Elena Alessandro mi racconta che il 23 giugno è partita da Courmayeur la Montblanc Granfondo, la gara ciclistica che si svolge sotto l’occhio attento del Dente del Gigante. Nel 2019 alla sua 8° edizione, contava 3 percorsi (138 km con 3.210 di dislivello, 95 con 2.030 di dislivello e 45 con 1.050 di dislivello), partenza e arrivo a Courmayeur. Il percorso lungo ha ripercorso in parte la 14° tappa del Giro d’Italia 2019, Saint Vincent – Courmayeur, che il 25 maggio ha visto Carapaz in fuga, vincente, sul Colle San Carlo. Tappa per cui la Skyway, l’avanguardistica funivia del Monte Bianco, ha dipinto di rosa-fucsia alcune delle sue cabine.

Leggi anche il mio articolo Storia del colore della maglia rosa.

bicicletta rosa su asfalto, Giro d'Italia 2019
Una bicicletta rosa sull’asfalto a Courmayeur, ricordo del Giro d’Italia 2019

Sulla Skyway con l’hangpan

Che faccia bello o brutto, per contemplare il Bianco come non lo avete mai visto, ho capito che bisogna  prendere il primo troncone a Pontal d’Entrèves. Semisferiche e all’insegna dell’eco-design, le cabine della nuova funivia “zero energy” ruotano a 360° perché non si perda nemmeno un centimetro di panorama. All’interno, oscillazioni zero grazie a speciali sensori. Ci sono anche schermi per la proiezione di filmati e il bollettino neve. Alla stazione intermedia di Pavillon du Mont Fréty, a 2200 metri, ci sono i ristoranti con vetrata panoramica sulla Val Vény e Val Ferret, una sala cinema e la cantina con il laboratorio della Cave Mont Blanc de Morgex et La Salle che ha i vigneti più alti d’Europa. Il secondo troncone porta in cielo, a Punta Helbronner, a quota 3.466, dove una terrazza si affaccia sui 4000 delle Alpi Occidentali.

La libreria più alta d’Europa

Qui, praticamente tra le nuvole ha aperto il 25 giugno la libreria più alta d’Europa, una collaborazione tra Skyway e Feltrinelli all’insegna del binomio montagna vissuta – montagna raccontata. Una proposta letteraria che attrae chi cammina nei boschi, chi sfida i propri limiti, chi vuole scoprire i sapori di montagna e gli itinerari valdostani. La Feltrinelli 3466 resterà aperta nei mesi di giugno, luglio e agosto dalle 9.30 alle 17.30.

ebike in fondo alla Val Ferret
Il maestro di mtb Alessandro Invernizzi in fondo alla Val Ferret

Lo Yoga Mountain Festival

Una delle sale di Mont Fréty e il Giardino Botanico di Saussurea, alla stazione intermedia, serviranno da location, tra le altre, allo Yoga Mountain Festival Valle d’Aosta, dal 20 giugno al 7 luglio 2019. Il 30 giugno, nel giardino in quota, il musicista austriaco Manu Delago, appassionato di hangpan, musicista collaboratore dell’inslandese Bjork, condurrà qui una Flower Meditation.

affluente della Dora Baltea in Val Vény
La Dora di Vény in Val Veny

L’Auberge del gelato al miele e cioccolato

Tornati a terra si va a pernottare o anche solo a cenare all’Auberge de la Maison di Entrèves. L’hotel di montagna ha più di 20 anni ed è stato ampliato di recente con piscina, centro benessere, ristorante, camere in stile montano-contemporaneo che non disdegnato le vasche di design, i tessuti a quadroni di lana, i rivestimenti in legno di abete non trattato. Arredato, negli spazi comuni, con manufatti artigianali, mobili e oggetti valdostani, la locanda di montagna è decisamente dog-friendly. Al limitar di un piccolo bosco con un prato alpino, l’albergo è la creatura di Alessandra Garin, squisita padrona di casa che dai semplici ingredienti di una baita in Val Ferret dove si vendeva panna e miele, ha preso ispirazione per il gelato con miele e cioccolato caldo. Il risultato è una personalissima versione del Mont Blanc che, insieme alle pedalate in mtb, valgono il viaggio.

Aigiulle Noire, Monte Bianco, vista dalla Val Vény
L’Aiguille Noire vista tornando dalla Val Vény
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