Siamo così: divertite e colorate, dolcemente complicate, romantiche e discretamente impolverate. Noi donne cicliste, all’Eroica di Gaiole, 900 su 8036, abbiamo troppa fantasia e voglia di giocare. Ci prepariamo, ci alleniamo, scegliamo il rossetto e la maglia di lana vintage. All’Eroica arriviamo da vicino o da lontano, tenaci come le strade bianche, mutevoli come le foglie della vigna in autunno. All’Eroica di Gaiole non ci sfidiamo sui chilometri, ma su quante persone riusciamo a incontrare, con un sorriso, sulla strada. Queste sono le foto divertenti delle donne che ho incrociato alla mia quinta Eroica, il 6 ottobre, sotto il cielo vivido di Toscana. Sono le donne cicliste, come ho scritto nel mio più bell’articolo sull’Eroica di Gaiole, a rendere ancora più gioiosa la festa.
Le foto delle donne dell’Eroica di Gaiole 2019
Sportiva

Divertenti e divertite

Sorridenti

Elegante

Ironiche

Retrò

Belle e tenaci

Colorata

Perfettamente truccata

Internazionale

Femminile

In tinta

Concentrata

Impeccabile

Giustamente affamata

Floreale

Dove ho pernottato
Per l’Eroica 2019 sono stata ospite del Castello di Meleto, a una manciata di chilometri fuori Gaiole, comodissimo per la partenza effettuata in bicicletta direttamente dalla camera. Sul posto, oggi di proprietà della società Viticola Toscana, mi hanno raccontato che, con fondamenta del 1256, costruito in pietra alberese (la stessa che, con l’arenaria e il galestro, fa da culla al vitigno del sangiovese da cui nasce il Chianti), Meleto fungeva da avamposto militare tra Firenze e Siena. Nel XVIII secolo, il pericolo di assedi ormai lontano, il castello venne trasformato in villa nobiliare di campagna.
Le origini del toponimo Chianti
In posizione dominante sulla valle del Massellone, fiume che un tempo si chiamava Clante, da cui il toponimo Chianti, il Castello ha una storia cominciata con i monaci benedettini, proseguita oggi con le case per gli ospiti, le camere in formula agriturismo, l’enoteca per la prima colazione, le bici eroiche che si possono portare anche in camera e 143 ettari di vigneto dedicato alla produzione di Chianti Classico Docg in fase di conversione al biologico. Ristrutturato, con camere non del tutto rinnovate e con una piscina a sfioro con vista sulle vicine colline boschive, il Castello conserva un bel teatro del ‘700, voluto da Giovanni Francesco Ricasoli, con scenografie mobili.

Si pedala lungo la Storia
Su una parete delle stanze comuni si corserva un’interessante cartina del Chianti racchiuso tra Radda, Castellina, Pianella e Gaiole. Casuale o no, davanti a questo affresco a tema geografia, mi sono accorta che il percorso dei 46 km dell’Eroica segue, lungo i fiumi Arbia e Massellone, proprio i confini storici del Chianti classico. Un motivo in più per apprezzare chi questi percorsi li ha disegnati.