Dopo l’attentato Donald Trump sembra aver trovato un alleato insperato legato al mondo dei motori. Ecco cosa è successo, farà molto piacere al candidato.
Poche notizie hanno scosso il mondo della politica internazionale come il recente attentato all’ex presidente Donald Trump: il candidato repubblicano che sta riproponendo un duello pressoché identico a quello delle scorse presidenziali contro il democratico Joe Biden è stato oggetto di un tentato omicidio che ha evidenziato alcune gravi lacune dei servizi segreti e che per pura fortuna non è finito in tragedia.
Mentre stava arringando i suoi supporter durante un evento in Pennsylvania infatti, il candidato repubblicano è stato colpito da alcuni proiettili esplosi da un 20enne che è stato subito abbattuto dai cecchini, ferendo il presidente emerito. Se Trump non avesse spostato la testa all’ultimo, almeno secondo alcune ricostruzioni, invece di ferirlo all’orecchio destro il proiettile che lo ha centrato avrebbe potuto freddarlo.
Dopo aver affrontato questa situazione che a prescindere dal pensiero politico di ogni cittadino americano non si può non condannare con forza, il candidato è tornato però subito in azione. Di recente poi un personaggio famosissimo nel mondo dell’automobilismo mondiale, non solo americano, ha mostrato il suo rinnovato sostengo per il candidato.
Musk e Trump dalla stessa parte
Per gli osservatori più attenti alle dinamiche della politica americana, spesso pesantemente influenzata dalle donazioni di imprenditori, miliardari e petrolieri, non sarà una sorpresa sapere che Elon Musk, personaggio che non ha mai nascosto la sua simpatia verso i Repubblicani, ha deciso di donare una cifra importante che sosterrà indirettamente la campagna presidenziale dell’imprenditore ed ex presidente Donald Trump a partire da questo mese.
Il principale dirigente di Tesla, Elon Musk, ha deciso di sfruttare il proprio potere economico per sostenere proprio il candidato repubblicano e lo farà tramite una donazione su base mensile di 45 milioni di dollari che andranno a confluire nel fondo noto come PAC che mira a convincere gli elettori a votare in anticipo negli stati in bilico, una politica che andrebbe – secondo gli osservatori – a vantaggio di Trump piuttosto che di un Biden sempre più in calo.
Una mossa “sporca”? Negli Stati Uniti è perfettamente normale che cose simili avvengano dato che le presidenziali rappresentano uno scacchiere dove i poteri politici ed economici degli uomini più in vista negli USA si intrecciano: il caso di Musk è solo l’ultimo di una lunga serie. Chissà che con questo finanziamento il candidato repubblicano non riesca a far pendere l’ago della bilancia in suo favore, proseguendo un trend fortunato dopo essere scampato ad una vera minaccia alla propria vita.