Un nuovo disastro per l’intelligenza artificiale. Una domanda su sette risulta sbagliata ed è allarme in tutta Europa: ecco che cosa sta succedendo.
Il 2023 è stato senza ombra di dubbio l’anno dell’intelligenza artificiale. A cambiare i piani dei più grandi colossi del mondo della tecnologia ci ha pensato l’incredibile successo riscosso proprio da ChatGPT. Ad oggi, la chatbot creata da OpenAI è entrata a far parte della vita quotidiana degli utenti. Da chi lavora fino ad arrivare agli studenti, alla ricerca di soluzioni facili e veloci per i loro compiti a casa, l’IA appare il futuro del mondo tech.
Quest’ultimo, quindi, sembra essere automatizzato, al punto che si sono create non poche domande sul ruolo dell’essere umano all’interno della società. La tecnologia sta diventando sempre più pressante e pronta a ricoprire i compiti che prima erano esercitati dai cittadini. Insomma, siamo di fronte ad un presente sempre più distopico. Eppure anche l’intelligenza artificiale può sbagliare e non sono rari gli errori. L’ultima ricerca sta allarmando gli utenti europei.
Le elezioni europee sono alle porte e stiamo parlando di un momento cruciale per la partecipazione civica e l’impegno politico. Tuttavia, secondo una recente analisi condotta da Democracy Reporting International, i chatbot di Google, Microsoft e OpenAI potrebbero non essere la fonte più affidabile per informazioni riguardanti questo importante evento democratico. Lo studio ha evidenziato che solo una risposta su sette fornite da essi è corretta. Il che ovviamente potrebbe avere un impatto sugli utenti disposti a comprendere qualcosa in più sulle elezioni europee.
L’analisi si è concentrata principalmente sui chatbot Gemini di Google e Copilot di Microsoft, insieme alle versioni di ChatGPT 3.5 e 4.0 di OpenAI. Sfortunatamente è emerso che questi possono diffondere informazioni errate o poco rilevanti, spesso fornendo link inattivi o risposte evasive. Questo fenomeno è stato definito “allucinazione” da Michael Meyer-Resende, co-fondatore e direttore esecutivo di Democracy Reporting International.
Bisogna poi sottolineare l’avvicinarsi delle elezioni europee ed il crescente interesse verso il Parlamento europeo. Ciò aumenta anche l’uso di chatbot alimentati da modelli linguistici di grandi dimensioni (Llm). Questi ultimi possono influenzare la percezione dell’elettorato e la comprensione delle tematiche politiche cruciali in gioco durante le elezioni. La situazione sta sollevando preoccupazioni riguardo alla precisione e all’affidabilità delle risposte fornite dai chatbot in lingue diverse dall’inglese.
L’analisi ha anche evidenziato che le domande relative alle modalità di voto hanno registrato la percentuale più alta di inesattezze. Inoltre, l’accuratezza dei responsi varia significativamente tra le lingue osservate, con l’Italia, ad esempio, che ha registrato una percentuale di risposte accettabili del 24%, mentre in Germania e Francia è stata del 26% e in Spagna del 21%. Quindi, nonostante i chatbot siano sempre più utili, bisogna comunque compiere del fact checking e verificare sempre che le loro risposte siano correte.
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