In bici, bisogna proteggere la pelle. E non solo quella dell’inguine, sottoposta al contatto ravvicinato e non sempre felice, con sella e fondello. Occorre salvaguardare la pelle del viso, sottoposta d’inverno, nelle uscite in bicicletta, a freddo e vento, a sbalzi di temperatura che ne mettono a repentaglio il capitale idrico e il film lipidico che la difende; d’estate soggetta a disidratazione e lunga esposizione al sole. Se, nella bella stagione d’oro, il marchio di riconoscimento della ciclista è il naso arrossato, oltre alle famigerate strisce di abbronzatura su braccia e gambe che paiono disegnate con il righello, d’inverno si rischia un look screpolato, da cappottino sdrucito, per niente sano.
Le creme anti sfregamento per chi va in bici
Che fare? Per l’inguine si sa. Anche se alcune aziende di abbigliamento le sconsigliano per non alterare le proprietà batteriostatiche del fondello, le più usate sono le creme sottosella chamois, ben rimpiazzate da una qualsiasi crema grassa, addizionata di sostanze filmogene come malva o calendula, cui non sarebbe male aggiungere qualche goccia dell’antisettico tea tree oil.
Mi riferiscono (io non le uso) molto efficace la Chamois Cream, pre-ride del marchio Bends36 ideato dai ciclisti professionisti Alberto Contador e Ivan Basso con il manager milanese Alessandro Rombelli, teoricamente testati sui 36 tornanti dello Stelvio (comunque una bella trovata di marketing).
Lenitiva per il sottosella e i capezzoli (nel caso di irritazione da contatto) è la crema anti sfregamento di BRN Bike Parts, affidata, per la realizzazione, a un terzista esperto in creme cosmetiche, fatta di sostanze totalmente naturali. Dello stesso brand, nella linea pre-attività c’è anche una crema riscaldante che prepara il muscolo, proteggendolo da eventuali strappi e stiramenti, e una riscaldante corpo per le uscite in bici a temperature veramente basse. La linea post-uscita in bici ha una crema cosmetica a effetto rigenerante contro l’affaticamento muscolare e una lenitiva per traumi ed ematomi.
Sui benefici sulla pelle dell’acqua termale leggi invece Bici, fango e terme. Pedalare nei Colli Euganei fa bene.
Creme contro il freddo per il viso
Per il viso, partiamo svantaggiate. I ricercatori del National Institute of Health statunitense sostengono che sport come il running e la bicicletta inducono stress ossidativo sulla pelle del viso, non solo in presenza di condizioni di freddo estreme, ma anche semplicemente perché pedaliamo per lo più in ambienti inquinati. Un primo aiuto potrebbe arrivarci dall’alimentazione. Per Elena Casiraghi, triatleta e responsabile dell’Enervit Nutrition Center di Milano per le metodologie di allenamento: “basta osservare la natura: sono i polifenoli, i coloranti naturali di frutta e verdura, a costituirne il sistema immunitario. I polifenoli hanno la funzione di difendere frutti e ortaggi dagli stress cui la natura li sottopone: vento e freddo, funghi e batteri, raggi UV”.
Gli antiossidanti a difesa della pelle
Anche noi cicliste dobbiamo assumere sostante antiossidanti, “come le bacche di maqui, un piccolo mirtillo che cresce in Sud America, sulle sponde del Pacifico. Sottoposto a condizioni ambientali estreme, sviluppa una concentrazione elevatissime di polifenoli. A chi pedala consiglio anche di assumere omega-3 da olio di pesce raffinato, ad effetto antinfiammatorio, che contribuisce a creare sulla cute una pellicola protettiva”.
Idratarsi prima di andare in bicicletta
A livello cutaneo, per prevenire screpolature e invecchiamento, “una delle operazioni fondamentali è l’idratazione”, ci dice Antonella Antonini, docente di tecnologia cosmetica a Ferrara. La mattina, prima ancora di pensare a quale crema mettere contro il freddo, “bisogna pulire con l’acqua micellare o con un latte detergente che contenga possibilmente proteine vegetali, collagene e acido ialuronico, per fornire i primi fattori idratanti e dare alla pelle la possibilità di ossigenarsi al massimo.
Consiglio poi di usare una crema super idratante ad azione nutriente e antiossidante. Nelle etichette, vale la pena cercare specificatamente le parole ristrutturante, nutriente, idratante e valutare se la crema contiene vitamina E, suoi derivati o lieviti che hanno proprietà antiossidanti o anti radicali liberi. Utile anche la presenza di vitamina A, a effetto ristrutturante”.
Labbra e contorno occhi vanno protetti con stick a base di acido ialuronico. Ci vorrebbe poi anche d’inverno un filtro solare, da scegliere in base al tipo di pelle. Affinché la crema solare non impedisca la formazione di vitamina D, utile a fissare il calcio nelle ossa, basterebbe utilizzare un filtro medio o una protezione 20-30 nel caso di una lunga pedalata, visto che con il passare delle ore la barriera solare si inattiva (sul fissaggio del calcio nelle ossa leggi anche E’ vero che la bici ingrossa le gambe?)
L’abbronzatura a strisce
Cosa fare poi per scansare, in vista del buon tempo, quella terribile abbronzatura a strisce? “Si possono usare gli autoabbronzanti di nuova generazione, che colorano solo in superficie, non provocando alcun danno”. Anche indossare jersey e calzoncini di lunghezza diversa. Oppure arrendersi. Facendo finta, come diceva una certa canzone, “mi attiri da far paura tra il bianco e nero dell’abbronzatura”, che sia sexy.
Dal freddo bisogna proteggere anche gli occhi
Durante l’uscita in bicicletta, attenzione a non strofinare gli occhi, azione che potrebbe favorire la penetrazione di polvere e corpi estranei. Prima dell’uscita in bici, il mio oculista Mario Cigada, anche lui ciclista, mi ha sempre raccomandato di usare gocce idratanti, con funzione protettiva, per ridurre il rischio di infiammazioni da vento e freddo. Dopo, anche gli occhi, non solo i muscoli, hanno bisogno di riposo. Gli occhiali sono naturalmente indispensabili in bicicletta, specie di bici da corsa: impediscono l’impatto con insetti e altri corpi estranei e, se da sole, proteggono dalle radiazioni ultraviolette.