ladra di biciclette

il bike blog di una giornalista a pedali, 3° premio Blog Adutei 2019, Giornalista Amica della Bicicletta Fiab 2018

Come vestirsi in bicicletta? Vuoi essere una ciclista trendy e sostenibile?

Come vestirsi in bici se si vuole essere trendy e sensibili all’ambiente? Quali le tendenze dell’abbigliamento ciclistico e sportivo presenti a ISPO, la grande fiera dello sport business del 28-31 gennaio a Monaco di Baviera?

Prima di dirvi come si vestirà il ciclista sensibile e consapevole, vi passo una buona notizia: a comparire tra le migliori innovazioni per l’Autunno/Inverno 2019-2020 premiate a ISPO nell’ambito di Top Innovation nella categoria Eco Era, è l’azienda italiana MITI con il prodotto Green Soul, una linea di tessuti elastici indemagliabili ottenuta da materiale interamente riciclato. Tessuti già acquistati dall’azienda tedesca Maloja, specializzata in abbigliamento outdoor, che ha realizzato gran parte della sua collezione 2019 per ciclismo e sci alpinismo con il tessuto garzato stretch Thermal Green della linea premiata, la Green Soul.

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Illustrazione di ispirazione manga

Tessuti green per la ciclista consapevole

Dalla MITI, nel bergamasco, ci dicono che il nuovo tessuto green è ottenuto da elastomero poliammide e elastomero poliestere recuperati da scarti industriali e da PET. Il suo beneficio è per tutti. In fase di produzione, il riciclo degli scarti di nylon riduce del 53% le emissioni di CO2. Vuol dire che ogni 1000 kg di nylon riciclato si risparmia l’equivalente emesso da un’automobile che percorre 8.544 km. In sostanza, quando buttate via i vecchi collant di nylon bucati, pensate alle maglie da ciclismo che si possono fabbricare risparmiando emissioni nocive.

Come vestirsi in bici: le tendenze dell’estate 2018

La grande fiera di Monaco sullo sport business sarà anche vetrina degli altri 7 trend, che qui vi elenco tra il serio e il faceto.

come vestirsi in bici blog Ladra di biciclette di Mariateresa Montaruli

  1. Sano è sexy: leggerezza, morbidezza e comodità è il trio che governa, oltre la sostenibilità, i nuovi prodotti e i tessuti per l’intimo nel mercato dell’active. Non c’è capo sexy che non debba essere, si fa per dire, anche un po’ vegan. La prossima volta che indossate una mutandina con il pizzo chiedetevi se non è meglio, in quel triangolino oltre il pizzo, stare più comode.
  2. Active Glamour: la spinta verso tessuti tecnologici e performanti non dimentica il tocco femminile nell’activewear per donne. Le linee di abbigliamento sportivo da donna aumentano. Meno male.
  3. Ibrido è bello: dimenticatevi del 100% puro cotone. La tendenza è imitare l’autentico e il naturale (lana merino, cotone), ma mescolando “trucchi” antibatterici (vedi gli articoli sul fondello), di termoregolazione, di protezione solare, di performance e freschezza al tatto. L’ispirazione per ciò che si vede è la natura con le sue forme organiche. Ma sotto c’è ben altro. È decisamente finita l’epoca del sotto il vestito niente…
  4. Forma o funzionalità? La domanda più classica nella storia del design non si pone per l’activewear. La funzione non basta. I tessuti dell’abbigliamento sportivo saranno ad alta compressione, durevoli e resistenti, con lo stretch che protegge e abbraccia in modo biomimetico la struttura muscolare dell’atleta sostenendola e rafforzandone la stabilità. Per chi ce li ha, muscoli bene in vista dunque.
  5. Performance: anche il tessuto, come il programma di un computer ha un’interfaccia, concepita per aumentare la performance dell’atleta. L’abbigliamento sportivo deve essere smart al punto giusto: si deve asciugare rapidamente, deve essere resistente all’acqua, deve farci sopportare meglio la fatica e il dolore. Insomma: se siamo scarsi è solo colpa nostra.
  6. Il colore è energia: dimenticate il bianco e il nero. Il colore giusto nei motivi astratti porta vivacità e vitalità. La tradizione qui non va rispettata. Basta sbirciare un qualsiasi account Instagram di cicliste d’oltreoceano o il sito di She Beest per accorgersene. O leggere gli altri articoli di Ladra di Biciclette sul colore rosa e rosso.
  7. Non è tutto oro quel che luccica: banditi i tessuti porosi e che trattengono la polvere, via libera a tutto ciò che brilla, sia lucido e riflettente. L’appeal visivo di questi effetti fa gioco a noi ciclisti che, come è noto, e non solo di notte, vogliamo vedere ed essere visti. Con la buona scusa della sicurezza.

come vestirsi in biciNB Le foto di questo articolo, puramente evocative, sono state fatte nel Parco floreale di Keukenhof che apre, nel Paesi Bassi, con le sue eccezionali fioriture annuali, il prossimo 22 marzo con il tema Il Romanticismo nei Fiori. Con la sua apertura stagionale limitata alla primavera, il parco gioca ogni anno con parterre di 7 milioni di fiori da bulbo. Andateci in bicicletta… I tulipani crescono a perdita d’occhio anche tutto intorno.

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